
E’ apprezzabile l’iniziativa di diversi comuni, anche dell’area pontina, di indire le elezioni per l’istituzione dei Consigli comunali dei ragazzi. Elezioni in piena regola, con tanto di campagna elettorale, scrutinio e nomine degli eletti.
Proprio per la possibilità di dibattere e decidere in un’assise elettiva su questioni che li riguardano da vicino, i ragazzi vengono avvicinati alle istituzioni, incentivati all’impegno e alla responsabilità. Bella iniziativa… se non arrivassero i “grandi” a rovinare tutto!
E’ quello che in parte è accaduto a Sabaudia, dove l’elezione dei ragazzi si è trasformata in un vero e proprio “caos”, con tanto di ripescaggi e smentite sulle liste elette, con i seggi che probabilmente verranno ridistribuiti dopo l’intervento della Regione, informata del pasticcio. Anche delle classiche tecniche adottate alle elezioni dei “grandi” non è mancato proprio nulla: dalle affissioni abusive, all’accompagnamento presso il seggio dei residenti della comunità indiana. Durante le operazioni di voto si sono poi aggirati presso i seggi i politici di casa, consiglieri, assessori e funzionari pubblici, ognuno personalissimo sponsor di qualcuno dei ragazzi candidati (o delle liste, specchio dei partiti nazionali) che, nella maggior parte dei casi, portano i loro stessi cognomi. Insomma, sarebbe stata una bella occasione per coniugare la democrazia con l’innocenza dei giovani, ma è stata avvelenata da polemiche e discussioni degne della più bieca spartizione del potere. Ma qualcosa di positivo c’è stato: i ragazzi hanno iniziato a fare i conti con la scorrettezza e lo squallore del quotidiano. Non c’è che dire…proprio un’ottima palestra!
Proprio per la possibilità di dibattere e decidere in un’assise elettiva su questioni che li riguardano da vicino, i ragazzi vengono avvicinati alle istituzioni, incentivati all’impegno e alla responsabilità. Bella iniziativa… se non arrivassero i “grandi” a rovinare tutto!
E’ quello che in parte è accaduto a Sabaudia, dove l’elezione dei ragazzi si è trasformata in un vero e proprio “caos”, con tanto di ripescaggi e smentite sulle liste elette, con i seggi che probabilmente verranno ridistribuiti dopo l’intervento della Regione, informata del pasticcio. Anche delle classiche tecniche adottate alle elezioni dei “grandi” non è mancato proprio nulla: dalle affissioni abusive, all’accompagnamento presso il seggio dei residenti della comunità indiana. Durante le operazioni di voto si sono poi aggirati presso i seggi i politici di casa, consiglieri, assessori e funzionari pubblici, ognuno personalissimo sponsor di qualcuno dei ragazzi candidati (o delle liste, specchio dei partiti nazionali) che, nella maggior parte dei casi, portano i loro stessi cognomi. Insomma, sarebbe stata una bella occasione per coniugare la democrazia con l’innocenza dei giovani, ma è stata avvelenata da polemiche e discussioni degne della più bieca spartizione del potere. Ma qualcosa di positivo c’è stato: i ragazzi hanno iniziato a fare i conti con la scorrettezza e lo squallore del quotidiano. Non c’è che dire…proprio un’ottima palestra!
3 commenti:
IL VECCHIO ADAGIO NON TRADISCE MAI: A LAVARE LA TESTA ALL'ASINO CI SI RIMETTE TEMPO E SAPONE. GERONIMO
Concordo pienamente con quanto detto da Geronimo ed anch'io voglio citare un vecchio adagio che recita: quando l'asino non vuole bere è inutile fischiare.
Con tutto l'attuale clamore per la presunta disaffezione per la politica, i cosiddetti "grandi" non riescono a capire quale è il modo accettabile di comportarsi.
Grandi di spocchia, ma piccoli di cultura, idee ed abnegazione. Geronimo
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