martedì 30 ottobre 2007

"Arte" .... che vergogna!!


Apprendo solo oggi, ahimè in ritardo, una notizia che sconvolge l'animo e scuote la coscienza con ferocia: in una galleria d'arte in Costa Rica un tale "Guillermo Habacuc Vargas" ha esposto un cagnetto randagio, legato ad una catena, con una ciotola di cibo appena fuori della sua portata, mentre MORIVA agonizzando per la fame e la sete, sotto gli occhi degli avventori interessati. Questo capolavoro di demenza è stato spacciato per opera d'arte, ed oggi Habacuc è gettonatissimo nel suo paese, tanto che potrebbe essere candidato a rappresentarlo alla prestigiosa Biennale Centroamericana Honduras 2008. Tutto il mondo, appresa la notizia, si è legittimamente domandato dove stia l'arte in questa manifestazione di delirio autorizzato. Ce lo chiediamo anche noi, e se lo domandano tutti gli italiani, che questa volta stanno davvero vivendo un risveglio di coscienza e umanità: in massa stanno infatti aderendo alla petizione on - line promossa dal Commissario Frattini (Vicepresidente Commissione Europea), che ha come scopo quello di "sprangare tutte le porte d'Europa" alle esibizioni del sedicente artista, ostracizzandolo, se non altro, dal nostro continente. Su un quotidiano di oggi il fatto è definito "arte omicida", ma siamo fermissimi nella convinzione che il termine sia inadeguato: laddove si minaccia e si manipola la vita di una creatura, non può esservi arte, nemmeno "provocatoria" (come invece la stampa la definisce). Habacuc dovrà restare, dunque, fuori dall'Europa, ma anche, io mi auguro, fuori dalla biennale centroamericana, obiettivo principe del sedicente "artista". E questa sarebbe ancora una sanzione davvero troppo lieve per un individuo che di "umano" non conserva più nulla, figuriamoci la sensibilità artistica. Sarebbe forse più appropriato parlare, mi si consenta l'espressione, di demenza totale, di meschina e disgustosa violenza. E, per cortesia, non spacciamo questa bassezza per arte.

Laura Ghirardini

Palestra di vita


E’ apprezzabile l’iniziativa di diversi comuni, anche dell’area pontina, di indire le elezioni per l’istituzione dei Consigli comunali dei ragazzi. Elezioni in piena regola, con tanto di campagna elettorale, scrutinio e nomine degli eletti.
Proprio per la possibilità di dibattere e decidere in un’assise elettiva su questioni che li riguardano da vicino, i ragazzi vengono avvicinati alle istituzioni, incentivati all’impegno e alla responsabilità. Bella iniziativa… se non arrivassero i “grandi” a rovinare tutto!
E’ quello che in parte è accaduto a Sabaudia, dove l’elezione dei ragazzi si è trasformata in un vero e proprio “caos”, con tanto di ripescaggi e smentite sulle liste elette, con i seggi che probabilmente verranno ridistribuiti dopo l’intervento della Regione, informata del pasticcio. Anche delle classiche tecniche adottate alle elezioni dei “grandi” non è mancato proprio nulla: dalle affissioni abusive, all’accompagnamento presso il seggio dei residenti della comunità indiana. Durante le operazioni di voto si sono poi aggirati presso i seggi i politici di casa, consiglieri, assessori e funzionari pubblici, ognuno personalissimo sponsor di qualcuno dei ragazzi candidati (o delle liste, specchio dei partiti nazionali) che, nella maggior parte dei casi, portano i loro stessi cognomi. Insomma, sarebbe stata una bella occasione per coniugare la democrazia con l’innocenza dei giovani, ma è stata avvelenata da polemiche e discussioni degne della più bieca spartizione del potere. Ma qualcosa di positivo c’è stato: i ragazzi hanno iniziato a fare i conti con la scorrettezza e lo squallore del quotidiano. Non c’è che dire…proprio un’ottima palestra!

lunedì 29 ottobre 2007

Ospiti a casa nostra


Il Consigliere comunale Edis Antonio Mazzucco, probabilmente rispondendo (legittimamente) alle sollecitazioni del proprio elettorato, torna sul preoblema della concentrazione di extracomunitari a B.go Hermada.
Giustamente rileva che la presenza di lavoratori immigrati è necessaria per l'agricoltura pontina, ma denuncia il rischio che, concentrazioni eccessive di exatracomunitari in una sola zona quale B.go Hermada, possano creare problemi all'ordine pubblico, oltre ad evidenti conseguenze abitative legate agli affitti abusivi e alle condizioni invivibili in cui molti extracomunitari sono costretti a vivere. E indivuda una soluzione: chiedere finanziamenti alla Regione Lazio e pianificare le costruzioni di abitazioni per gli immigrati, spalmandole sull'intero territorio comunale.
E notiamo: è indubbio che il reale problema degli extracomunitari va senz'altro risolto, cercando di assicurare loro una vita dignitosa.
Ma una proposta del genere, fatta in un territorio in cui il problema abitativo è drammatico, in cui le giovani coppie vivono come un incubo la ricerca di una casa per mettere su famiglia, in cui il costo di 60 metri di casa sfiora i 200 mila euro, in cui la costruzione di nuovi immobili è vicina allo 0 (zero), assume veramente un significato grottesco. E' infatti non solo discriminatoria per chi, italiano, non ha e non trova casa da acquistare a prezzi decenti, ma è anche un modo demagogico per proporre finte soluzioni. Non sarebbe meglio cercare di risolvere il problema abitativo per tutti?

Laura Ghirardini

Se questi sono gli eredi di De Gasperi...


Per impostazione culturale, siamo agli antipodi degli ideali definiti comunisti.
Il Circolo ed i suoi appartenenti si ispirano a valori antitetici a quelli del comunismo e del socialismo reale, facendosi portatori di ideali di libertà, di liberismo economico, di sicurezza, di meritocrazia, di giustizia sociale che non sia dispensata in base al censo o alla classe di cui si fa parte, ma che sia propria di tutte le classi, operaie e non. L'avversione verso qualsivoglia forma di odio di classe costituisce quindi la colonna portante delle nostre convinzioni; per cui, pur nella disponibilità al dialogo, il disaccordo politico e sociale con coloro che si definiscono "comunisti" e che propugnano "il comunismo" è pressochè totale.
Ci lascia non poco perplessi, però, l'iniziativa del capogruppo dell'UDC alla Camera, On. Luca Volontè, il quale ha già annunciato che "martedì mattina ogni deputato riceverà in casella il modulo di adesione ad una loro proposta di legge di riforma costituzionale per inserire il divieto di apologia del comunismo insieme al reato già previsto per il fascismo". Mha...
Posto che sarebbe bello sapere cosa intenda l'On. Volontè per "comunismo", riteniamo che il dibattito storiografico vada sempre incoraggiato, vigilando affinchè non vi siano distorsioni indotte dall'ideologia dello studioso di turno. E' giusto, quindi, che si dibatta sui gulag, su Lenin e sui milioni di morti "ignorati" dalla storiografia di sinistra. Proprio nello stesso modo in cui riteniamo altrettanto giusto dibattere sulla Repubblica di Salò, sulle migliaia di morti repubblichini e sulle ferite lasciate dalle stragi, nere o rosse che siano state. Ma da qui ad introdurre ulteriori norme che, volente o nolente, limitano il diritto alla libera manifestazione del pensiero, ce ne passa.
Le leggi punitive dell'apologia al fascismo, sulla cui anacronisticità credo si debba discutere, si giustificano soltanto se calate nel contesto storico in cui sono state emanate. Figurarsi, allora, se nel 2007 è opportuno introdurre reati legati a manifestazioni del pensiero circa fatti accaduti 100 anni fa. E poi, in confidenza, vogliamo troppo bene all'art. 21 della Costituzione per vederlo "rosicchiato" dalle iniziative pubblicitarie del Volontè di turno. "Non condivido le tue idee, ma darei la vita perchè tu possa liberamente professarle" (Voltaire): frase che non dovremmo mai perdere di vista... non credete?


domenica 28 ottobre 2007

Oliviero Pitagorico


"La matematica è l'alfabeto con il quale Dio ha scritto il mondo" disse Pitagora.
"L'aritmetica è più forte della volontà politica" dice oggi Oliviero Diliberto, riferendosi al Partito Democratico che, suo dire, non avendo i numeri per governare, è comunque costretto a fare i conti con la sinistra c.d. radicale. E, nonostante il messaggio in "matematichese", Veltroni & C. sono avvertiti!

Di primo pelo


"NOI RAPPRESENTIAMO IL NUOVO"

1955 Walter Veltroni nasce a Roma;

1977 E' eletto a Roma consigliere comunale nelle liste del PCI, mantenendo la carica fino al 1981;

1987 E' eletto deputato nazionale, sempre nelle liste del PCI;

1988 Entra le comitato centrale del PCI;

1992 Viene scelto come direttore dell'Unità;

1994 Si candita alla carica di segretario del PDS (Partito Democratico della Sinistra), venendo però sconfitto da Massimo D'Alema (ubi maior...);

1996 Viene chiamato da Romano Prodi a condividere la leadrschip de L'Ulivo e diviene Vice Presidente del Consiglio e Ministro dei Beni Culturali e Ambientali;

1998 Caduto il Governo Prodi, torna a concentrarsi sul partito che, a seguito della confluenza di forze di varia ispirazione, si era trasformato in Democratici di Sinistra;

2001 Viene eletto Sindaco di Roma;

2006 Viene riconfermato Sindaco di Roma;

2007 Entra a far parte del Comitato Nazionale del Partito Democratico;

2007 Viene eletto segretario del Partito Democratico.

Ora, non vorrei scadere nel populismo, ma, pur riconoscendo la novità del PD nello scenario politico italiano, tutta questa "verginità politica" dei suoi creatori non mi pare di vederla. Forse ne sono loro stessi consapevoli, vista l'evidente paura (vera fobia direi) che hanno di essere considearti "vecchia politica", di non essere percepiti come elemento di discontinuità, "di finire impigliati nei fili del passato", per dirla con Ilvo Diamanti.
Vabbè che Veltroni è l'uomo delle grandi contraddizioni (comunista ma acerrimo nemico di Breznev, comunista ma fortemente convinto che comunismo è incompatibile con libertà, comunista ma mai stato comunista) e delle gigantesche ovvietà (meno tasse, "Italia unita, moderna e giusta", in cima a tutto l'ambiente e cose del genere), ma come dare torto a Silvio Berlusconi quando ricorda che il nuovo Veltroni è in politica da 35 anni?
E poi, per ora ci siamo concentrati solo sul segretario, ma se andiamo a vedere tutta la "banda" del nuovo partito...altro che nuovo.
Facciamo così...ogni tanto ci addentreremo nella storia dei novelli "nuovi". D'altra parte, Cicerone diceva che "Historia magistra vitae"... o no?

Emilio Marigliani

sabato 27 ottobre 2007

La memoria corta è una brutta bestia.


Internet è proprio una gran figata! Se hai 5 minuti da dedicarci, ti dà la possibilità di andare a rileggere articoli, dichiarazioni, interviste di anni precedenti, così puoi renderti conto della cialtronaggine che caratterizza molti degli attuali politici e uomini pubblici. Un esempio? Leggevo sul sito della Stampa on line un articolo del 2 aprile 2006, in cui si riportava una frase di Prodi detta sotto elezioni: "Se c'è pareggio si deve (notare la determinazione) rivotare al più presto, in pochi mesi (notare la fretta)" Oggi, con una situazione di sostanziale pareggio, la penserà nella stessa maniera? Mi sa proprio di no...oggi è "tranquillo"! Anzi, sia lui che Veltroni dicono che non si può votare con questa legge, come se non fossero stati eletti proprio con questa legge. E aggiungeva pure, nell'intervista, che un pareggio sarebbe stata per lui una sconfitta...
Continuando a "ravanare" in internet, incappo poi nella polemica scaturita dal celeberrimo fondo del direttore del Corriere, Paolo Mieli: vi ricordate?? Le polemiche...e che campagna elettoriale ha tirato il Corriere alla banda di Prodi! Altro che stampa di partito! E oggi? Lo troviamo a Ballarò che spara sentenze a destra e previsioni a manca, criticando tutto e tutti, ma omettendo di criticare se stesso.
E dulcis in fundo? Montezemolo! Luca Cordero di Montezemolo è proprio uno spettacolo! Nella vita ha ereditato il mestiere di Presidente (ha fatto sempre il presidente da quello che mi ricordo...dal Comitato di Italia 90 alla Confindustria), ha tirato (diciamolo) la carretta a Prodi e, oggi, non perde occasione per fare comizi e massacrare l'attuale maggioranza e il Governo (che equivale a sparare sulla Croce Rossa...così siamo capaci tutti, o no?), ma anche l'opposizione, ma anche Grillo, ma anche i sindacati...insomma, tutti. Se la prende anche con Michela Vittoria Brambilla, dimentico forse che lui è un incrostazione del passato, mentre il progetto della nostra Presidentessa costitusice aria nuova, qualacosa da ammirare piuttosto che bistrattare! I buoni sono sempre i suoi amici, e i cattivi tutti gli altri!
E' evidente inoltre che, sempre più spesso, Montezemolo utilizza la sua posizione per parlare a nome proprio, non già di tutti gli industriali, tanto che qualcuno lo ritiene in perenne campagna elettorale. E aveva ragione il Presidente Berlusconi quando invitava a disntinguere tra Montezemolo e gli industriali.
I suoi interventi conterranno anche aspetti di verità, ma io credo che per analizzare i problemi che bloccano l'Italia non ci voglia la scienza infusa....criticare è facile! Che ce vò...lo sappiamo fare tutti! E poi, premesso che l'Italia è un paese particolare, dove la politica la gestiscono i poteri forti e la determinano i media, non vi pare che la presenza mediatica di Montezemolo sia un po' eccessiva? Ormai hanno più spazio le invettive di Montezemolo che le dichiarazioni di ministri e deputati. E poi: va bene che ognuno ha il diritto di dire la sua, ma a Montezemolo andrebbe ricordato che i politici che lui critica hanno avuto, bene o male, l'investitura dagli elettori, non hanno ereditato la carica come ha fatto lui. Abbia quindi almeno un po' di rispetto per la sovranità popolare e, se pensa di essere più bravo di altri, si candidi!!!
Scusate se i miei pensieri sono un po' confusi oggi...è sabato; e poi ho cercato di "buttarli" come venivano. Credo però che offrano spunto per qualche riflessione. E mi raccomando, non perdiamo occasione di leggere il passato di questa gente: è estramemente utile, e, se non ci scoppia la bile, possiamo anche farci un sacco di risate!!!
Emilio Marigliani

venerdì 26 ottobre 2007

Sei condannato: tira fuori... mille cammelli!


E' di qualche giorno fa la notizia che un giornalista egiziano, Amer Sulaiman, è stato condannato dal Cosnsiglio della tribù Al Tarabin a pagare l'equivalente di 1000 cammelli per aver offeso la tribù stessa in un articolo pubblicato. Non solo: in segno di scuse la tribù cui appartiene il giornalista, Al Bayydyia, dovrà esporre 12 stendardi sui tetti delle case di altrettanti notabili.
Caspita...se vigessero leggi del genere in Italia e se la giustizia funzionasse, con la stampa di regime che ci ritroviamo, per i risarcimenti non basterebbero tutti i Camelidi dell'Africa e dell'Asia minore . E poi...sai che distese di stendardi!!!

Emilio Marigliani

giovedì 25 ottobre 2007

Ma l'Italia può permettersi un'infinita agonia governativa ?


Ormai non tengono più neanche le hollywoodiane interpretazioni di Prodi & Company, tese a farci credere che il Governo sia in salute ed il futuro dell'Italia condito di zucchero e cannella (per parafrasare una nota canzonetta napoletana). Non vogliamo ripetere le frasi (trite e ritrite) che troviamo sempre più spesso sulla bocca dei politici dell'opposizione, del tipo "litigano su tutto", oppure "bisogna staccare la spina", ma... ci troviamo costretti a constatare che litigano su tutto e che forse la spina va staccata. In due giorni (e oggi siamo solo alle 15.45) il Governo ha incassato la sfiducia al Presidente della RAI da parte della Vigilanza, la batosta sull'emendamento relativo alla soppressione della Società dello Stretto di Messina, uno schiaffetto su un emendamento in materia di PA (non mi ricordo di cosa si tratta) e, udite udite, le ha buscate anche alla Camera, dove è passato un emendamento della Lega sulla riqualificazione dei centri storici (su cui Commissione e Governo avevano espresso parere contraro). Ora, sta fresco Diliberto a prendersela con Di Pietro, Di Pietro a prenderserla con Mastella, l'Unione a prendersela con tutti e due, Bonelli a prendersela......(con chi?), la Margherita a prendersela col radicale Beltrandi (era sua la mozione che ha sfrattato Petruccioli) eccetera eccetera.... E poi ci vorranno le elezioni, o ci vorrà un Governo tecnico? Lo facciamo di larga maggioranza o facciamo un nuovo programma, oppure larche devono essere solo le intese, o facciamo un esecutivo con soli 10 ministri? Vogliamo il sistema elettorale tedesco o ce lo prendiamo spagnolo? E il francese, dove lo mettiamo? Sono veramente incredibili...ed hanno pure tutti vinto le elezioni (secondo loro!)
Una cosa credo che ormai sia verità incontrovertibile: di destra o di sinistra, l'Italia non può permettersi di rimanere inerme al capezzale di questo malato terminale chiamto Governo Prodi!
Che ne pensate???

Emilio Marigliani

Comunicato stampa del 24.10.07

Riportiamo il testo di una nota, corredata da documenti fotografici, diramata dal Circolo nella giornata di ieri, relativa al problema della raccolta dei rifiuti ingombranti.
Purtroppo il testo del comunicato è stato rappresentato dalla stampa locale di oggi in forma ridotta e tagliata, con la conseguenza che, estrapolato dal contesto, l'intervento ha perso gran parte del suo significato; senza contare che, riportare spezzoni presi qua e là da un testo, offre un risultato che si presta a mille intrpretazioni e corre il rischio di essere strumentalizzato (come in parte è avvenuto, visto che il Circolo non ha mai inteso "attaccare" l'Amministrazione per la "trita" problematica dei rifiuti, bensì ha voluto lanciare una proposta, nata dalla sollecitazione di numerosi cittadini).
Abbiamo provveduto a diramare un nuovo comunicato stampa di precisazione, poiché ci preme che il messaggio (meglio, il contributo) che abbiamo inteso dare non venga travisato.

La nota di ieri.
"Terracina, città di discariche!
Dovunque si volge lo sguardo a Terracina si constata che i cassonetti dei rifiuti assumono sempre più le sembianze di discariche a cielo aperto, visto che ai loro lati vengono accatastati rifiuti ingombranti quali frigoriferi, divani, armadi, cucine. Pur concordando con il Presidente di Terracina Ambiente Cangiano che, qualche settimana fa, denunciava il malcostume di abbandonare rifiuti agli angoli delle strade, dobbiamo constatare che manca qualsivoglia informazione circa le modalità di smaltimento di quelli ingombranti. In sostanza, il cittadino che deve disfarsi del frigorifero a chi può appellarsi? Abbiamo provato a contattare in proposito Terracina Ambiente, ma l’unico numero che siamo riusciti a reperire è collegato ad un fax. Eppure non dovrebbe essere così complicato applicare sui cassonetti qualche avviso con informazioni al riguardo, o magari indicare alle famiglie un numero di telefono (che non squilli a vuoto) attraverso il quale poter contattare gli incaricati allo smaltimento. Va bene quindi richiamare i concittadini al proprio senso civico, ma Terracina Ambiente non può prescindere da quel minimo di organizzazione ed informazione che potrebbe concorrere a rendere Terracina un po’ meno degradata. Auspicando che il Comune di Terracina o la Società di smaltimento diano un segno della loro volontà di risolvere il problema, indichiamo quindi l’unico recapito di Terracina Ambiente reperito, confidando che i concittadini più responsabili abbiano volontà di contattarla e che siano più fortunati di noi nel farsi rispondere: 0773.742208. Se poi abbiamo sbagliato numero, che Terracina Ambiente batta un colpo.

Ci capiamo poco, ma sentiamo l'opinione di tutti.


Qualche giorno fa leggevamo su Latina Oggi apocalittiche previsioni circa le perdite che il Comune di Terracina dovrebbe subire nei prossimi anni, a seguito di un'operazione finanziaria definita Swap. Premetto che non conosco granchè il funzionamento di questi strumenti finanziari (il nome Swap mi fa venire in mente le squadre speciali della Polizia americana...ah no, quelle sono le Swat) ma, visto che oggi il Sindaco replica a quelle previsioni nerissime, vale la pena di riportare le sue parole:
"Il Comune non gioca a perdere, anzi..." Terracina (24/10/2007) - Dichiarazione del Sindaco Stefano Nardi."Alcuni giorni or sono in occasione di una seduta di Consiglio Comunale riportata poi dagli organi di informazione, il Consigliere diessino Rossano Alla ha espresso un giudizio estremamente negativo sull'operazione di Swap realizzata dal Comune di Terracina.Qualche cronista poi, ha ripreso l'argomento sottolineando "Il rischio che il Comune correrebbe dal 2009 per perdite presunte di 2 milioni di euro all'anno".Alla luce di questo assunto, mi preme far rilevare:
1. Nel mondo finanziario le perdite o le plusvalenze si rilevano solo al momento della realizzazione e non per previsioni.Ne consegue che la tesi del Consigliere Alla è solo una pessimistica ipotesi che a tutt'oggi non ha alcuna concretezza, mentre i risultati effettivi sono stati di una plusvalenza annuale di circa 800.000 euro.
2. Per ulteriore chiarezza riporto, in stralcio, alcuni giudizi espressi sull'argomento dallo stesso Consigliere Alla in occasione di sedute di Consiglio Comunale e trascritte nei verbali ufficiali:4 Giugno 2004, Deliberazione c.c. n. 72:"Il nostro plauso va all'Assessore Giuliano Masci per l'operazione di Interest Swap".13 Settembre 2004, Deliberazione c.c. n. 72:"Non si può sottolineare entrate straordinarie di una certa efficacia tipo l'Interest Swap".4 Giugno 2004, Deliberazione c.c. n. 40: "L'ultima parola va spesa sull'Irs che è un operazione estremamente intelligente che permette una efficienza economica che quasi mai riscontriamo in questa Amministrazione".Non vorrei che nel 2009, magari con i tassi ulteriormente modificati, di imbattermi in nuove dichiarazioni del Consigliere Alla tese a rivendicare la bontà della scelta dell'operazione Swap.
Ed allora, invitando tutti alla prudenza, affermo che bisogna contare la plusvalenza e le perdite finanziarie solo al momento delle loro realizzazioni. Ed oggi la plusvalenza parla chiaro.Ad alcuni cronisti, palesemente maldisposti nei confronti dell'Amministrazione comunale, ricordiamo la lungimiranza manifestata nel sottoscrivere i contratti e nel prevedere già allora il tasso fisso del 4 % per i primi anni, cosa che non tutti i Comuni hanno fatto.Oggi della scelta effettuata ne facciamo vanto perchè non coinvolti nella debacle di quasi tutti i Comuni, anzi il Comune di Terracina è tra i pochi ad aver realizzato un attivo importante".

mercoledì 24 ottobre 2007

Un'ottima iniziativa!


E' encomiabile l'iniziativa di organizzare una tavola rotonda sull'inquinamento del mare, promossa dall'Assessore all'Ambiente del Comune di Terracina Mariano De Gregorio.
Finalmente ci si rende conto della gravità del problema, si incoraggia il dibattito sulle cause e sui rimedi, elevando l'inquinamento a questione primaria della nostra città.
Eravamo abituati a discutere di inquinamento marino soltanto sotto l'ombrellone, nei mesi tra meggio e settembre, quando si viene lambiti dai liquami mentre si sta ammollo per liberarsi dalla calura, dimenticandosene nei restanti periodi dell'anno. E' necessario invece che ci sia un tavolo permanente sulla questione, non esitando però a coinvolgere nel dibattito (e nelle relative assunzioni di responsabilità) tutti i comuni che, scaricando nei fiumi Portatore e Sisto, contribuscono notevolmente all'inquinamento della riviera terracinese.

Marco Marigliani

martedì 23 ottobre 2007

"Devastare è bello"...vergogna!


Ho tentato di immaginare lo stato d'animo del proprietario del negozio ritratto nella foto nell'apprendere che una banda di delinquenti glielo aveva distrutto, saccheggiato e incendiato. Magari aveva chiesto un mutuo per acquistarlo, aveva fatto sacrifici per avviarlo e, magari, continua a stringere la cinghia per farlo funzionare ogni giorno che Dio manda in terra. E tento di immaginare cosa deve provare, oggi, nel leggere il commento di una senatrice comunista, Haidi Giuliani, alla richiesta di condanna del PM nel processo per devastazione e saccheggio per i fatti del G8 di Genova (al termine della requisitoria sono state chieste condanne per complessivi 225 anni di carcere). La senatrice, infatti, reputa assurda una condanna del genere e continua a solidarizzare con i devastatori, affermando di fatto il loro diritto a mettere a ferro e fuoco una città intera. Ma ci rendiamo conto? In Italia siamo abituati a vedere di tutto, ma questo è davvero troppo! E' giusto punire esponenti delle Forze dell'Ordine se realmente, circa i fatti di Genova, hanno compiuto reati, ma giustificare atti di violenza del genere è fose più vergognoso che compierli.

Emilio Marigliani

Prove tecniche di discesa in piazza...


Ha avuto buoni risultati l'installazione dello stand del Circolo in Viale della Vittoria nella giornata di domenica scorsa. Nonostante il tempo pessimo e le gelide temperature, sono state molte le persone, terracinesi e non, che si sono avvicinate allo stand, incuriosite da quel gruppo di giovani infreddoliti ed interessate a conoscere le finalità e le iniziative del Circolo della Libertà Eleuterìa. La soddisfazione più grande è stato vedere l'interessamento anche di persone che si sono dichiarate di sinistra, ma che hanno plaudito al nostro impegno ed hanno volentieri ascoltato le nostre proposte. C'è stato chi si è complimentato per il fatto che il Circolo sia sceso tra la gente, nella piazza, iniziativa a suo dire inusuale per Terracina, dove le associazioni e i partiti politici compaiono solo sui giornali e si fanno vivi solo sotto elezioni. Abbiamo raccolto circa 100 firme (e non è poco, visto il clima avverso a qualsivoglia desiderio di passeggiata) di cittadini "arrabbiati" per gli eccessivi costi della politica, ed abbiamo potuto dibattere e confrontarci sui problemi che affliggono il nostro territorio e l'Italia intera. E vedere tante persone apprezzare il nostro impegno, fino a decidere di associarsi, ci rassicura sul fatto di essere sulla strada giusta; abbiamo quindi intenzione (qualche passante ci ha espressamente incoraggiato) di ripetere periodicamente l'esperienza.

venerdì 19 ottobre 2007

In piazza!


IL CIRCOLO DA’ LA PAROLA ALLA GENTE.
Domenica 21 ottobre, per tutta la durata della giornata, il Circolo della Libertà Terracina "Eleuterìa" allestirà uno stand in Viale della Vittoria (angolo Via Bottasso). Lo scopo è quello di far conoscere l’Associazione, i suoi scopi e le iniziative in programma. Sarà anche un’occasione per confrontarsi con i cittadini e raccogliere le loro impressioni ed idee sulle tematiche sociali del territorio, in ossequio al nostro motto "la parola alla gente". Per ulteriori informazioni potrà essere visitato il nostro blog http://www.circoloeleuteria.blogspot.com/, o contattato il Circolo all’indirizzo di posta elettronica circoloeleuteria@libero.it , o al numero 329.3675507.

Io, 16 anni, anoressica e incompresa.


Riportiamo integralmente una lettera pubblicata su Il Giornale di oggi, inviata da una ragazza dai 16 anni. Può essere un interessante spunto di riflessione.

"Mi chiamo Carlotta, sono una ragazza di 16 anni e, dal momento in cui la malattia è penetrata con prepotenza ed impetuosità dentro di me, la mia esistenza risulta completamente travolta da un turbine incessante che sconvolge l’animo e tramuta la visione stessa della vita.L’anoressia ha oscurato ai miei occhi il sole, caldo e luminoso, la primavera, i fiori, i colori, la luna che culla la notte. È riuscita a neutralizzare il delicato profumo della felicità, ha soffocato il respiro e, per di più, ha dolorosamente ridotto l’immenso universo della magia e dell’incanto che ognuno di noi, lungo il proprio cammino, ha il diritto d’incontrare e d’assaporare con serenità.Quotidianamente, pertanto, mi vedo costretta a lottare contro questo male angosciante ed ossessivo, utilizzando tutte le forze e le energie di cui dispongo e tenendo sempre viva la speranza, che nei periodi dolorosi simboleggia l’unica via di fuga, che concretizza «l’uscita d’emergenza» dallo strazio e dalla disperazione. Purtroppo la situazione diviene ancor più complessa dal momento che la maggior parte delle persone non comprende la malattia, addirittura giunge a non considerarla nemmeno tale.Si limita ad osservare il cibo avanzato nel piatto, la cifra che compare sulla bilancia vertiginosamente inferiore al giusto peso, la magrezza quasi impressionante delle gambe o la spaventosa circonferenza di braccia e polsi.Si ferma all'esteriorità, all'apparenza. Osa inoltre affermare che sia un semplice capriccio, una moda.Ultimamente, ripensando alla pubblicità di O. Toscani definita choc, mi sono posta più volte una domanda: mi chiedo infatti come faccia la gente a non vedere negli occhi di quella ragazza il dolore e la sofferenza, a non notare lo sguardo spento e smarrito che rattrista il suo volto.Non mi capacito di come si possano pronunciare frasi del tipo «CHE SCHIFO!» piuttosto che «MA NON SI VEDE CHE FA PAURA?».A mio parere, gli individui così avventati nel dare simili giudizi e nel girar le spalle dovrebbero al contrario fermarsi e volgere lo sguardo proprio alla ragazza, per poter cogliere i veri rischi di questa seria e delicata malattia.
Voglio darvi un consiglio, spetta a voi renderlo immenso e prezioso. Richiede uno sforzo notevole, ciò nonostante vi invito a provarci. Eliminate per un attimo i pregiudizi, osservate l'immagine attentamente, immedesimatevi nella giovane ventiseienne o, meglio ancora, in una persona anoressica. Intorno a voi non c'è luce. Qualcuno l’ha spenta. Voi sapete chi è il responsabile, tentate di spiegargli che è un elemento importante ma... niente. L’interruttore non scatta e l’oscurità continua a circondarvi. Il pavimento sembra d’acciaio, un acciaio freddo, ghiacciato, state male. Tremate... vorreste fuggire. Il gelo corre rapido sino all’anima. Vi manca il calore? Non è piacevole quel nero e quel grigio che avete attorno... Vero? Provate ad esporre il vostro problema a qualcuno, gli chiedete una coperta ma vi viene negata. Gridate «AIUTO...». Nessuna risposta.Il vostro cuore percepisce l’eco e piange per il vuoto. Le lacrime, scendendo ininterrotte, creano profondi solchi, ferite che bruciano ma - sfortunatamente - sono interne, nessuno le vede e nemmeno voi potete curarle. Quanta pena, non vi pare? Il silenzio e la solitudine sono terribili. Vi domandate: «Perché nessuno vuole aiutarmi? È così complicato vedere che soffro?».Probabilmente vi sta sorgendo una dubbio (almeno spero). «Chissà come si vivrebbe male, quant’angoscia si proverebbe in un mondo così cupo...». Non starebbe meglio una soffice e tenera cornice rosa che contorna la vostra esistenza. Eh? Sarebbe più melodiosa e soave, non incuterebbe paura. Ora. ritornate voi stessi. Avete ancora il coraggio d'utilizzare termini come «SCHIFO», «RIBREZZO», «PAZZIA»???
Carlotta"

giovedì 18 ottobre 2007

Dove è finita la sovranità popolare?


Riportiamo un passo dell'intervista a Mario Monti sul Corriere della Sera di oggi. Credo che offra alcuni spunti di riflessione davvero interessanti.


L'intervistatore faceva riferimento al fatto che la Francia ha chiamato due personalità di alto profilo, come lo stesso Monti e Franco Bassanini, a discutere di riforme, poiché molte indicazioni ed esperienze italiane, come la riforma Bassanini della funzione pubblica, vengono recepite dalla commissione Attali. Chiedeva quindi se è impossibile immaginare un'esperienza analoga?
«Non impossibile, ma difficile. Non solo perché mancano spinte al dialogo bipartisan. La commissione Attali è guidata da un intellettuale di sinistra ed è concepita per offrire materiali di riflessione a un governo di centrodestra che si propone di compiere, in ritardo, le rivoluzioni liberiste dell'epoca della Thatcher o di Reagan. In Italia, la destra ha perso molte occasioni per una vera rivoluzione liberista, mentre i passi importanti del centrosinistra, durante il primo governo Prodi, sono stati compiuti in ossequio ai vincoli europei — la rincorsa all'euro — più che per reale convinzione. Blair, Zapatero, Clinton hanno potuto ricostruire un Welfare moderno sullo zoccolo duro di un'economia di mercato assicurato dalle rivoluzioni liberiste precedenti. Il Partito democratico è nato soltanto ieri e non avrebbe senso dare giudizi oggi. In Italia— e il referendum sul Welfare lo dimostra — si privilegia la concertazione fra parti sociali, quindi la dialettica fra corporazioni. Il potere politico trova legittimità delle decisioni quando c'è l'accordo fra le parti sociali. Viene da chiedersi dove risiedano sovranità e tutela degli interessi del cittadino».

...vero, una bella storia....


Deve far riflettere la decisione di un imprenditore mantovano che, derubato in azienda, decide di assumere i ladri. "Era la prima volta che rubavano" dichiara, "ho pensato che se fossi andato fino in fondo con la giustizia e li avessi abbandonati a loro stessi si sarebbero messi sulla brutta strada". E così, per non rovinarli, ha offerto loro due posti di addetti alle pulizie nella propria azienda.
La notizia, appena appresa, lascia di stucco, oltre a far sorridere. Nell'incalzare delle noztizie orride dei Telegiornali non è infatti usuale imbattersi in storie del genere. Ma l'episodio, in una società in cui si tenta sempre di sopraffare l'altro, in cui si ricorre alla giustizia più per ripicca che per l'affermazione di diritti veri, credo che debba indurci ad una profonda riflessione. E in fondo, non credo si possa dubitare sul fatto che l'imprenditore di Pegognaga Vincenzo Croce sia davvero una brava persona!

mercoledì 17 ottobre 2007

Immortali

Parliamo un po' di cultura!
Quante volte i ragazzini della generazione a cavallo tra gli anni 70 e 80 avranno sentito "i grandi" criticare i cartoni animati del momento. Quasi fosse una guerra generazionale tra coloro che, cresciuti a Calimero e Paperino, non riuscivano proprio a mandare giù l'adorazione per Hirosci e il suo Jeeg, l'odio per il Re Vega e l'ansia continua per gli attacchi che la povera Fortezza delle Scienze del Dott. Kabuto deve subire ad ogni puntata. Scomparsi quei personaggi, i ragazzini di allora ancora li ricordano con nostalgia, quasi commozione, costretti ad accontentarsi dei pochi episodi offerti dai DVD, tutt'oggi in vendita. I personaggi che riempivano le nostre giornate non sono però stati mitizzati da noi, dal popolo di Supergulp per intenderci, ma sono veramente immortali (ne sono certo!). E' nata infatti una rete ("Cultoon") sul canale 703 di Sky, che manda 24 ore su 24 episodi dei mitici cartoni giapponesi sempre in lotta con le forze del male. Sì si, ne sono convinto: non moriranno mai! E sono certo che Polimar o Kyashan, nominati Ministri, riuscirebbero anche a ridurre il nostro debito pubblico! Che ne dite?

Emilio Marigliani

martedì 16 ottobre 2007

Di nuovo la "munnezza"!

Ci risiamo: oggi l'immondizia non è stata ritirata. Non bastavano le discariche a cielo aperto che sorgono nelle zone meno frequentate della città. Ora ogni cassonetto è diventata una piccola discarica. E pensare che in questo giorni si parlava di differenziata, ci si poneva il problema se fare il "porta a porta" o la raccolta per strada....il problema se bla bla bla...oppure bla bla bla......e mentre si spendono fiumi di parole la "munnezza" ci sommerge. Incredibile!!!

Ci mancava Mago Veltrino!!!


Si può essere d'accordo o meno con il fatto che un partito nasca non già da ideali comuni, ma dalla scelta del leader; si può essere d'accordo o meno che nel PD non vi sia mai stato un dibattito interno, ma si sia impostato tutto a livello verticistico; si può essere d'accordo o meno con tutto ciò che abbiamo visto essere la modalità di varo del nuovo PD. Quello che però lascia davvero perplessi è la sicurezza del neo leader: "in 8 mesi rimettiamo in moto il paese con le vere riforme". Siamo ai numeri! E così il salvatore del PD, colui che come Cinciannato è stato chiamato ed ha risposto all'appello per salvare il PD da un naufragio prima del varo è divenuto mago...Veltrino (Veltroni + Merlino). E in 8 mesi farà ripartire l'Italia (Prodi, forse ripetente alla scuola di Harry Potter, aveva promesso di farlo in 5 anni). Credo proprio che qui si fa a gara a chi le spara più grosse!!!

lunedì 15 ottobre 2007

PD: altra bella pagina di democrazia!


Quando la gente viene chiamata ad esprimersi è sempre una bella pagina di democrazia. Ed indipendentemente dal fatto se si condividano o meno i suoi programmi e le sue politiche, il Partito Democratico è comunque partito da un punto di alta democrazia, ossia le elezioni primarie. Che ne pensate? Per il resto, staremo a vedere!

domenica 14 ottobre 2007

Una bella pagina di democrazia!


Sabato 13 ottobre il Circolo della Libertà Terracina "Eleuterìa" ha partecipato, unitamente a moltri altri Circoli della Libertà, alla manifestazione organizzata a Roma da Alleanza Nazionale per la sicurezza e contro le tasse. Siamo rimasti impressionati dalla partecipazione di donne, uomini, giovani, famiglie...davvero una bellissima pagina di democrazia, scritta dal "Popolo delle Libertà", come il Presidente Fini ha definito la folla imponente che riempiva Via dei Fori Imperiali e le strade limitrofe. Ed è stata anche una vera festa...con tanto di leccornie (mortadella) e cori goliardici...altro che manifestazione di insulti, come l'ha definita Prodi.

sabato 13 ottobre 2007

Giù le mani dalle scuole!


Pubblichiamo sul blog il contenuto del comunicato stampa diramato ieri dal Circolo e pubblicato dalla stampa locale di oggi.

"E' stato perentorio il Ministro della Pubblica Istruzione On. Fioroni nel vietare che i locali delle scuole siano utilizzati per attività diverse da quelle scolastiche, con evidente riferimento alle consultazioni del Partito Democratico. Per tutta risposta scopriamo che mercoledì scorso, alle 17, nell'Aula Magna del Liceo Leonardo da Vinci di Terracina, il nascente Partito Democratico ha incontrato i cittadini. Semmai qualcuno dubitasse circa la natura dell'evento, l'esordio della convenuta Daniela Celani, capolista regionale Per Veltroni, ha fugato ogni incertezza:"Benvenuti alla chiusura della campagna elettoriale per le primarie". E in un momento, il liceo si è trasformato da centro di cultura in sottosezione di partito. Era un vero e proprio comizio, con tanto di impegno scenografico: drappi rossi ovunque, distribuzione di depliant elettorali, Ghandi proiettato su maxi schermo, musiche dei Beatles e degli U2. Tra i relatori che illustravano il programma e le meraviglie del nascente PD si inserivano ragistrazioni audio di Veltroni.
Pur nel rispetto dell'autonomia dei Dirigenti Scolastici, rammentiamo che la scuola non è di loro proprietà e ci chiediamo se sia tollerabile che vengano consentiti veri e propri comizi elettorali dentro le nostre scuole. La scuola deve essere luogo di educazione e formazione, dal quale la politica partitica deve rimanere fuori".


NdR. L'evento di cui si parla nel comunicato si è tenuto Giovedì scorso e non Mercoledì come erroneamente riportato. Di questo ci scusiamo con i frquentatori del blog e con i lettori.

venerdì 12 ottobre 2007

LA STAMPA DI REGIME



Il 6 ottobre 2007 rappresenterà una pietra miliare per i Circoli della Libertà. Sono stati azzittiti tutti coloro che, invece di plaudire ad iniziative che creano aggregazione, segno della presenza di una coscienza civile troppo spesso messa in cantina, preferiscono distruggere tutto ciò che è novità, promuovendo campagne di stampa al limite della bugia. E dopo aver letto per mesi le denigrazioni a danno dei Circoli (inesistenti, si diceva) è stata una bella soddisfazione ritrovarsi a migliaia, poter far sentire che le voci sono reali, che le mani applaudono, che le teste esistono e le idee ancor di più. Come diceva Totò, siamo uomini e donne "fatti di pelle, ossa e cartilagine", nessuno lo dimentichi! Ma il Regime mediatico dà, ancora una volta, prova di sé: i media continuano ad ignorare la reale portata di quello che è accaduto il 6 ottobre. Basta leggere i quotidiani del giorno dopo per accorgersi che non viene data notizia dell’entusiasmo che abbiamo portato alla Fiera di Roma, delle migliaia di giovani che hanno fatto circolare le proprie idee, che hanno raccontato come si sono rimboccati le maniche per contribuire alla vita dei propri quartieri, dei propri comuni, per migliorare il loro futuro. No. I media hanno estrapolato, nemmeno troppo accuratamente, solo alcuni aspetti del discorso del Presidente Berlusconi, saltando a pié pari la portata innovativa ed il senso del meeting. I telegiornali hanno dedicato all’evento poche battute, evidenziando soltanto quello che il Presidente Berlusconi ha detto circa le elezioni ed il Governo, ignorando invece le parti dell’intervento che riguardavano i Circoli. Il Corriere della Sera di domenica 7 ottobre, invece, tra le pagine dedicate a Montezemolo (divisa a metà con le elezioni del partito democratico), a Bertinotti e ad Annozero, a Mastella, a Grillo e al Welfar, dedica metà pagina 3 al meeting, evidenziando più il look dei leader che i contenuti dell’incontro. E Repubblica? Già la sera del 6 ottobre, laconicamente, Repubblica on line tentava di ridurre il meeting ad una sottosezione di Forza Italia, evidenziando come la presenza maggiore fosse di appartenenti a quest’ultimo partito di opposizione: niente di più falso! E il giorno dopo, a pagina 10 del quotidiano cartaceo, calca ancora la mano sulla natura di gregario del partito-satellite della Brambilla e sulle imposizioni che Berlusconi le avrebbe fatto, addirittura riguardo al look per la manifestazione. Qualche "cosina" in più (ma nemmeno tanto) la troviamo su Il Giornale (metà pagina 7), ma la conclusione cui si perviene è la stessa: non solo alla stampa non interessa evidenziare l’evento, con la sua portata innovativa e con le ventate di aria nuova che si respiravano, ma non interessa nemmeno riportare la verità!
E’ stata quindi un’altra prova della Stampa di Regime, protagonista di quella censura mediatica che da troppi anni caratterizza i telegiornali e giornali italiani. Ma pur con l’indignazione di chi c’era ed ha quindi potuto percepire le omissioni e le distorsioni degli organi di stampa, mi piace concludere con il titolo riportato in prima pagina da un giornale locale delle mie parti, quello che tra tutti ha meglio riportato l’evento, Latina Oggi: "C’est seulement le début" E’ soltanto l’inizio, cari Signori, e sentirete ancora parlare di noi.

Emilio Marigliani

giovedì 11 ottobre 2007

Comunicato stampa 10.10.2007

Riportiamo il testo del comunicato stampa del Circolo della Libertà Terracina Eleuterìa del 10.10.2007.


"PERCHE’ IL DIBATTITO CONSILIARE NON VA FATTO?
Una delle più oscure pagine della politica terracinese, che lunedì 8 ottobre è divenuta ancora più nera.
E’ questo che è avvenuto con il rifiuto delle forze politiche di maggioranza di dar vita al dibattito consiliare sull’Easy Park, quasi a non voler spiegare i contorni di una vicenda poco chiara, di cui ha avuto modo di interessarsi la Magistratura. La responsabilità politica è cosa ben distinta dalla responsabilità penale ed è proprio di ogni dialettica democratica che della prima si discuta nelle sedi politiche, della seconda nelle aule di giustizia. Sottrarsi al dibattito pubblico adducendo strumentali pretesti non fa certo onore alla politica e, al cospetto di tali comportamenti, la cittadinanza non può rimanere inerte ma reagire, costringendo la politica a confrontasi con le proprie responsabilità. Questo non tanto per non dare spazio all’antipolitica, ma perché, non si dimentichi, gli stessi consiglieri che evitano il confronto hanno ricevuto mandato dagli elettori, ai quali devono rendere conto. E poi, se nella vicenda Easy Park si sono rispettate le regole, come sempre sostenuto dalla maggioranza, non sarebbe meglio farlo sapere a tutti, azzittendo le malelingue di turno?"

Quando essere sardo è un colpo di fortuna!


E' noto che gli avvocati facciano spesso appello alla propria fantasia, per tentare di far ottenere sconti di pena ai propri assistiti. Ma la sentenza resa da un giudice tedesco, di cui si è avuta notizia oggi, farebbe impallidire anche il più ardito e fantasioso avvocato.
E così, un uomo ha tenuto segregata per giorni la sua ex fidanzata, picchiandola, torturandola ed umiliandola, ottenendo uno sconto di pena perchè..."sardo". Sì sì, avete letto bene: "sardo".
Nella decisione, con la quale l'imputato è stato condannato a 6 anni di reclusione anzichè 8, si legge testualmente: "E' un sardo. Il quadro del ruolo dell'uomo e della donna, esistente nella sua patria, non può certo valere come scusante, ma va tenuto in considerazione come attenuante etnica e culturale".
Per ragioni professionali sono abituato a leggere sentenze particolari, ne ho conosciute di assurde, al limite del comico, ma un'affermazione del genere ha davvero dell'incredibile. E se si è detto giustamente sconcertato il difensore del "sardo", figurarsi cosa dovrebbe dire la malcapitata ragazza, vittima allo stesso tempo di una deplorevole violenza e di una incivile beffa.

Emilio Marigliani

martedì 9 ottobre 2007

Che idea: il MinCulPop !


E' di oggi la notizia che il Vice Ministro degli Esteri, On. Intini, avrebbe criticato il modo di fare informazione dei telegiornali, rei a suo dire di essere divenuti "bollettini di cornaca nera", tali da danneggiare l'immagine dell'Italia all'estero. Secondo il Vice Ministro, infatti, non è possibile guardare i telegiornali di fine mattina e sentirsi dire che "c'è prima un assassinio, poi uno stupro, poi una rapina o due, poi due incidenti stradali". Bhe, in effetti, come dargli torto? Se alcuni esponenti del Governo continuano a dire che grandi problemi non ce ne sono, mica potremo stare a sentire tutte ste brutte notizie. Anzi no, c'ha proprio ragione: e così suggeriremmo ai TG di dire che oggi a Pula NON c'è stata una rapina con un morto e un ferito, oggi NON è stato investito e ucciso un altro poveraccio da un camion pirata, sempre oggi NON è esplosa una fabbrica di armi vicino a Valmontone e NON è morto nessuno nell'evento. Si si, è un ottima idea...diremo ai TG di dire che ieri NON è stata stuprata una donna da due extracomunitari che le sono entrati in casa, NON è stato ucciso un tabaccaio mentre andava a depositare l'incasso di una sudata giornata di lavoro, NON è stato accoppato un poveraccio che viveva in una villetta del torinese per pochi spiccioli, NON è stato investito e ucciso un bimbo di 3 anni da una moto pirata...e così via. E mi raccomando, se vi viene in mente qualcosa da suggerire di NON DIRE, contattate pure i TG, così il Vice Ministro sarà più tranquillo. Anzi, me ne viene in mente una più efficace: visto che a comporre il Governo saranno, più o meno, un centinaio di anime, chi si accorgerebbe dell'istituzione di un nuovo MinCulPop? Così potrebbero lasciare che i fatti di cronaca accadono, ma nessuno li racconta...e così sarà salvo il buon nome dell'Italia (e l'appetito del Vice Ministro pure, dato che si è lamentato dei TG di fine mattina, evidentemente dannosi per la sua digestione)!

Emilio Marigliani

lunedì 8 ottobre 2007

Che carini, i topolini!


Chi non ha mai sorriso davanti alla simpatia del disneyano Topolino, oppure chi non ha provato tenerezza nel vedere le immagini dei simpatici roditori, sempre più spesso adottati da cinema e TV e resi protagonisti di storie che inteneriscono grandi e piccini. Non la pensano però così i residenti di Via San Felice, alle prese con un problema impensabile per un paese civile, alle soglie del 2008: l'invasione di topi! Sono sempre più frequenti gli allarmi dei concittatidini che devono difendersi dagli attacchi di topi grandi quanto gatti, tanto che, inascoltati, non perdono occasione per lanciare l'allarme. Qualche politico, ultimamente, ha denunciato il fenomeno sui giornali ma, come spesso accade a Terracina, tutto è caduto nel vuoto. E ...tiriamo a campare!

domenica 7 ottobre 2007

Pubblicità shock.


Si è parlato tanto, nei giorni scorsi, della campagna pubblicitaria shock di Oliviero Toscani che ha ritratto, in una gigantografia, il corpo di una ragazza anoressica. Ed è subito scoppiata la polemica: alcuni (al solito) hanno gridato allo scandalo, evidenziando la crudezza dell'immagine, altri invece hanno ritenuto che la foto fosse offensiva per le migliaia di ragazze che ogni giorno lottano contro l'anoressia. Altri ancora hanno invece plaudito all'iniziativa, sostenendo che le immagini schock sono importanti non solo perchè ci pongono concretamente davanti al problema, ma anche perchè, spesso, sono l'unico modo per creare dibattito e portare al centro dell'attenzione realtà dimenticate. Senza contare che, la crudezza, può essere un ottimo deterrente!
Bhe, in una società in cui le immagini di donne al limite dell'anoressia vengono ritratte mentre sfilano sotto i riflettori, o mentre ricevono premi in concorsi di bellezza, non credo sia inopportuno scolpire anche gli aspetti più tragici della malattia. Così, forse, non si dimentica che l'anoressia non è una moda.

Emilio Marigliani

sabato 6 ottobre 2007

Un successone !



Siamo appena tornati dal primo meeting dei Circoli della Libertà. Eravamo più di dicecimila persone provenienti da ogni parte di Italia, presenti per libera e consapevole scelta, senza logiche di partito, senza idologie, senza vincoli, ma con la voglia di rimboccarsi le maniche per crare una società migliore...per la gente e con la gente!

Servirà veramente blindare le città?


Aprendo i giornali, locali e nazionali, ogni giorno si viene investiti da fiumi di brutte notizie...politica, cronaca, società, finanza. Su ogni fronte sembra che vada tutto male. Oggi almeno c'è una buona notizia, almeno per la sicurezza dei terracinesi, visto che LatinaOggi, a pag. 25, rassicura i nostri concittadini e informa circa l'intensificazione dei controlli di polizia proprio a Terracina.
Già il fatto che si parli di "servizio straordinario" non ci fa molto piacere, perchè i controlli anti criminalità dovrebbero essere ordrinari, non una tantum. Ma riflettevo: secondo voi, è sufficiente che si intensifichino i controlli quando poi il sistema della giustizia, l'aspetto punitivo per intenderci, il momento sanzionatorio, non funziona? Ha senso mobilitare decine di agenti per controllare, quando gli eventuali trasgressori, probabilmente, non verranno mai puniti seriamente?

venerdì 5 ottobre 2007

Dante Alighieri: un cronista dei giorni nostri.


"Ahi serva Italia, di dolore ostello
nave senza nocchiere in gran tempesta
non donna di province, ma bordello"
(Dante, Purgatorio VI)

Questo scriveva Dante dell'Italia, agli albori del 1300...e l'attualità di questa terzina è davvero sconvolgente...potrebbe tranquillamente essere un titolo di un giornale di oggi. E' mai possibile che non sia cambiato nulla, nemmeno a distanza di più di settecento anni? Che ne pensate?
O forse sono gli italiani che non sono cambiati...che non cambiano...
Al tempo delle dominiazioni seicentesche in Italia era in voga, tra il popolo, il motto "Franzia o Spagna, purchè se magna"....frase anche questa quantomai attuale, sintomatica dell'ignavia che ha caratterizzato (e purtoppo) caratterizza spesso il comportamento degli italiani. Anche tale motto potrebbe essere rapportato ai giorni nostri...magari confrontandolo con le odierne dominazioni della destra e della sinistra...non trovate? "Destra o sinistra purchè se magna"...non importa chi sia il dominatore...l'importante è avere la pancia piena e non avere scocciature!
Bhe,credo che qui... se attraverso la vera partecipazione non si cerca di far rinascere un briciolo di quella coscienza sociale che troppo spesso è mancata agli italiani, se la gente continua nascondersi per non essere costretta a tentare di cambiare qualcosa, se ci si limiterà sempre a lamentarsi per poi nascondersi davanti alle responsabilità, se non si ritrova un po' della perduta passione civile...bhe, credo che frasi quale la terzina dantesca e il motto seicentesco rimarranno attuali in eterno!
Emilio Marigliani

giovedì 4 ottobre 2007

Trasversalità o schizzofrenia?



Apriamo Il Giornale del 4 ottobre 2007, pag. 4, e leggiamo il titolo: "Fini - Di Pietro, patto contro l'antipolitica". In sostanza i due leader, vicini su molte posizioni, hanno presentato (e pubblicizzato) un pacchetto di proposte per ridurre i costi della Politica. Nell'articolo si riporta la dichiarazione del Ministro secondo cui "è necessario dare risposte concrete alle domande del Paese reale. C'è una caduta verticale della credibilità delle istituzioni, aggravata dal comportamento di chi le governa".
E così mi viene da pensare...ma siamo proprio sicuri che Di Pietro è consapevole di essere Ministro del Governo in carica?
E comunque, se poi andiamo alla pagina accanto de Il Giornale (la n. 5) leggiamo dell'indignazione della Casa delle Libertà per non aver raggiunto la maggiornaza al Senato sulla questione Visco. E, circa il contegno parlamentare osservato dall'Italia dei Valori, leggiamo, nell'articolo di centro pagina: "il deputato di AN [Gasparri] sintetizza così Di Pietro si rivela il solito quaraquà". Bhe...l'opinione dell'Onorevole Gasparri non è proprio campata in aria, visto che i dipietristi, prima del dibattito al Senato, avevano fortemente criticato l'operato di Visco, per poi tornare sui propri passi dopo una trattativa (sarà sicuramente il solito piatto di lenticchie) con Prodi. Ma la cosa che mi lascia perplesso è questa: a pagina 4 AN e Di Pietro a braccetto, a pagina 5 AN critica aspramente ed ironicamente i soliti "dietrofront" del Ministro. Altro che trasversalità, questa è schizzofrenia pura. E per fortuna che il Ministro invocava una maggiore credibilità delle istituzioni!

Emilio Marigliani

RIMORSO PER IL MALE ARRECATO O RAMMARICO PER ESSERE STATI CATTURATI?

Cristoforo Piancone, ex brigatista della colonna torinese, è stato arrestato dalla Polizia di Siena per essere uno dei due autori di una rapina messa a segno il 01.10.2007. Condannato all'ergastolo per concorso in sei omicidi e due tentati omicidi, aveva ottenuto la semilibertà dal Tribunale di Sorveglianza di Torino all'inizio del 2004: di giorno faceva il bidello in una scuola di Torino (beato lui, visto che un giovane laureato ha difficoltà a trovare anche un onesto lavoro di qualsiasi genere), di sera dormiva in carcere a Vercelli (in linea con i migliori servizi alberghieri). E' necessario che il dibattito politico di questi giorni su questo caso rappresenti un punto di riflessione sul triste quanto mai attuale problema dell'importanza della giustizia, connessa alla sicurezza dei cittadini. Mi auguro inoltre, che questa riflessione, però, si traduca in vera e propria azione e non sia invece volta, come spesso siamo abituati, ad alimentare chiacchiere propagandistiche dell'una o dell'altra coalizione politica.
Piancone rappresenta la prova evidente che qui in Italia, non v'è la certezza della pena che , in ogni stato di diritto che si rispetti, deve essere osservata. Il problema dell'inosservanza di tale regola (perchè di regola dovrebbe trattarsi) è totalmente rimesso nelle mani del legislatore che dovrà apporre quelle modifiche necessarie volte a limitare o ad eliminare le misure premiali (buona condotta, semilibertà ecc. ecc.) di cui godono troppo spesso i carcerati. E' un atto di responsabilità a cui la classe politica attuale tenta di fuggire delegando alla magistratura tutte le colpe possibili ed immaginabili dei mali della giustizia, magistratura che non fa altro che applicare le leggi. In tal senso, espressione e testimonianza di tale vigliaccheria è l'intervista all'On. Pierferdinando Casini ai microfoni del TG1, il quale ha affermato che " E' inutile fare leggi rigorose, se non sono poi applicate dai magistrati", segno evidente che purtroppo, almeno per la casta politica difesa da scorte, il problema della giustizia, non rappresentando introito economicamente apprezzabile per lo Stato, è bene lasciarlo alla mercè delle singole coscienze di noi cittadini. Oggi come oggi, se lo Stato non darà una risposta forte alla criminalità, assisteremo alla trasformazione della nostra democrazia rappresentativa in anarchia. Non è il caso quindi di rendere il nostro codice penale più efficiente e meno garantista?. Ritengo che, per la drammatica situazione che stiamo vivendo, sia necessaria la limitazione dell'estensività, anche temporaneamente, degli effetti dell'art. 27 della Costituzione nella parte in cui dispone che le pene devono tendere alla rieducazione del candannato (e non quindi alla repressione dei comportamenti illeciti). Anche perchè, in assenza della certezza della pena, si può intraprendere un programma di rieducazione (Piancone ne è esempio) nei confronti di un condannato che invece di avere un rimorso per un male arrecato, ha soltanto un rammarico per essere stato arrestato? E poi siamo proprio sicuri che non prevalga nel carcerato il rammarico per l'arresto, rispetto al rimorso?.
Tristi dilemmi per la risoluzione dei quali tutti noi dobbiamo unirci per pretendere un futuro più giusto e più sicuro.

Marco Marigliani

mercoledì 3 ottobre 2007

Operazione culturale "Il treno dell'arte - Museo per un giorno 2007"


E' giunta alla seconda edizione l'iniziativa dedicata agli ultimi 500 anni di arte italiana, che attraverseranno tutta la penisola a bordo di un treno di otto vagoni, contenente un preziosissimo carico di opere realizzate da ben 130 artisti diversi. Il percorso del "treno - museo", iniziato il 1° Ottobre dalla Stazione di Roma Termini, chiuderà il suo viaggio il prossimo 10 Novembre a Milano. Sulla scorta della pregevolissima idea che l'arte "debba andare incontro alla gente" (scrive il curatore del sito della mostra), questa straordinaria operazione sposta il tradizionale orizzonte culturale, divenendo essa stessa "museo parallelo". La visita al treno dell'arte è totalmente gratuita, ennesima piacevolissima sorpresa dell'iniziativa! L'allestimento, curato da nomi illustri della critica (tra cui Vittorio Sgarbi per il periodo 1550 - 1600), comprende opere di Tintoretto, Caravaggio, Canaletto, De Chirico, Guttuso, Fiume, Cascella, Schifano e moltissimi altri ....

Per informazioni, potete visitare il sito http://www.trenodellarte.it/ o inviare una e-mail a info@trenodellarte.it

Non mi resta che augurarvi.....buona cultura a tutti!!!

Laura Ghirardini

martedì 2 ottobre 2007

Andiamo sempre dalla parte opposta...

Da qualche mese a questa parte fior di commentatori ed esperti di cose politiche sono oltremodo affaccendati nel diagnosticare i mali della politica italiana: troppi sprechi tuonano alcuni, troppi partiti sentenziano altri. Altri additano il malessere dei cittadini, che non arrivano alla fine del mese, mentre altri ancora se la prendono, come sempre, con le tasse e coi guai del debito pubblico.
Gli stessi politici hanno un gran da fare nel prescrivere le medicine necessarie, ma, nel frattempo, tutte le azioni vanno esattamente nella direzione opposta a quella dichiarata.
Ogni giorno infatti nascono almeno un paio di nuovi partiti (è di oggi la notizia che Lamberto Dini, con DUE SENATORI, ha formato un nuovo partito, ma non si tratta dei due dissidenti Bordon e Manzione, che presumibilmente ne faranno uno tutto loro), gli sprechi nella Pubblica Amministrazione diventano sempre più stupefacenti (sulla odierna stampa locale si dà un bel resoconto dell'attività delle istituzioni comunali terracinesi al riguardo) e, visto che i poveri cittadini non arrivano alla fine del mese, qualcuno ha pensato bene (tra le altre cose) di introdurre i ticket per entrare nei centri delle città (Milano, introducendo un precedente che, se emulato da altri comuni, creerebbe una situazione disastrosa).
Il copione è rispettato: si dice una cosa e si fa tutto il contrario!

Emilio Marigliani

AAA TERRACINA - CERCASI CASA DISPERATAMENTE...


E' noto che a Terracina non "si nasce" più, visto che l'Ospedale A. Fiorini manca del reparto di ostetricia e ginecologia.

Probabilmente, visti i prezzi esorbitanti degli immobli, si arriverà al punto in cui nemmeno ci "si abiterà" più.

E' sempre più usuale, infatti, che giovani coppie che "mettono su" famiglia, fatti i rituali giri nelle agenzie immobiliari della città (si dice che siano più di cento), trovano davanti a sè un muro, spesso invalicabile, costituito dalla montagna di euro che bisogna possedere per comprare una casa. Per un monolocale di circa 50 mq. nella zona del "centro storico" (fino a qualche anno fa definita, più umilmente, "Terracina alta") ci si sente sparare cifre in media vicine ai 150 mila euro; per 70 mq. nella zona denominata "Calcatore" (qualche anno fa nemmeno definita, visto che era campagna) siamo in media sui 200 mila euro. Se poi, il povero cercatore di appartamenti volesse vivere in una casa vera (80-90 mq), in un punto più o meno servito della città (non oso dire centrale,) deve preparare le proprie orecchie (e le proprie coronarie) a sentirsi proporre cifre che partono da 250 mila euro in su (mezzo miliardo del vecchio conio).

Siamo nella situazione in cui, se cerchi casa a Terracina e ti rechi in un'agenzia immobiliare, ponendo come budget massimo la somma di 200 mila euro, ci manca poco che le impiegate ti ridano in faccia, quasi tu fossi uno straccione.

Quindi residuano (e ad esse si ricorre) le soluzioni di fortuna fuori Terracina: B.go Hermada, La Fiora, B.go Sant'Antonio per parlare di frazioni; Sonnino, Priverno, Salto di Fondi per parlare di cittadine limitrofe. E lì, a parità di metrature, si rischia di risparmiare fino a 100 mila euro (200 milioni di lire!) per appartamenti anche di nuova costruzione e non datati, come invece gran parte di quelli proposti a Terracina (in alcuni casi veri e propri ruderi).

Un mercato così gonfiato è giustificato? Non credo proprio. E allora, non finirà mica che, dopo essere "nati a Fondi", i nostri figli saranno tutti Privernesi o Sonninesi?

Laura Ghirardini

lunedì 1 ottobre 2007

Il punto di vista...


Riportiamo un articolo apparso sul Corriere della Sera del 30 settembre 2007, ritenendolo di grande interesse non solo per l'autorevolezza della firma, ma soprattutto per la lucidità dell'analisi in esso contenuta.

Le corporazioni e l’interesse del Paese
Una Finanziaria per sopravvivere
di Mario Monti
Quella varata venerdì, come ha osservato il governo, è una Finanziaria leggera. Ma è anche una Finanziaria grave: mostra i limiti che, nella presente configurazione politica italiana, non permettono una politica economica adeguata ai problemi del Paese. L'abilità e la tenacia senza pari di Romano Prodi, unite alla capacità di Tommaso Padoa-Schioppa e di Vincenzo Visco, hanno prodotto quella che forse è la migliore manovra oggi possibile. Così come forse, nelle condizioni politiche date, non poteva produrre maggiori risultati l'impegno liberalizzatore di Pierluigi Bersani e di Linda Lanzillotta, che molto hanno seminato e meno raccolto.
Ma siamo lontani da ciò di cui l'Italia ha bisogno. Lo dicono tutti gli organismi internazionali. L'ha detto il governo all'inizio del suo cammino con il Dpef del giugno 2006: un programma che in larga parte non è stato in grado di realizzare. Questa Finanziaria è caleidoscopica. Accoglie molte istanze, tutte comprensibili, delle varie categorie dotate di qualche potere di interdizione sulla vita del governo. Ognuna ha chiesto un prezzo, molte l'hanno ottenuto. Secondo Massimo Giannini (la Repubblica di ieri) «questa finanziaria salva il governo, anche se non salva l'Italia». Il caleidoscopio, in effetti, non fa emergere un disegno unitario, che abbia al centro il futuro del Paese.
L'extragettito è in gran parte destinato a soddisfare oggi esigenze delle categorie, che protestano e votano, più che a ridurre il peso del debito pubblico sui futuri cittadini italiani. La Germania di Angela Merkel, muovendo da un disavanzo simile a quello italiano, ha sentito l'esigenza di conseguire già quest'anno un sostanziale pareggio. L'ha sentita per rispetto dei tedeschi di domani, che pure sono destinati a trovarsi sulle spalle un debito comunque molto inferiore a quello dei loro coetanei italiani. Ed è riuscita a conseguire questo risultato pur con una «grande coalizione» (o, ritengono alcuni, grazie ad essa). Inoltre la Finanziaria, sempre per il prevalere delle pressioni delle categorie, non è riuscita nell'intento, che il governo si era dato, di coprire nuove uscite solo con diminuzioni di altre uscite. E si è preferito non affrontare ora le decisioni sul pacchetto welfare.
Ma le categorie, le corporazioni, le lobby non esistono in tutti i Paesi? Certo, in ogni Paese esistono, premono sulle finanze pubbliche, cercano di resistere alle riforme intese a ridurne privilegi o rendite al fine di «liberare la crescita», come direbbe Sarkozy. La differenza rispetto agli altri Paesi è solo questa: la configurazione politica che l'Italia si è data in questi anni sembra fatta apposta per far giacere supino, molle il ventre, il potere pubblico sotto le pressioni delle categorie.
E' la risultante di tre scelte: 1) per scelta strategica di Romano Prodi, si è creata una coalizione molto estesa e di limitata coerenza interna; 2) per scelta sia di Romano Prodi e di gran parte della sua coalizione, sia di Silvio Berlusconi e di gran parte della sua coalizione, si è poi rifiutato di convenire, prima delle elezioni politiche del 2006, che pochi punti essenziali di politica economica, largamente condivisi dagli osservatori di buon senso, fossero oggetto di esplicito o tacito consenso bipolare per la loro attuazione chiunque vincesse. Né si è ritenuto, in omaggio ad un bipolarismo inteso come superiore valore in sé, di ricercare dopo le elezioni qualche limitato accordo su tali punti; 3) infine, per scelta «inerziale» legata alla sua tradizione, il governo di centrosinistra ha valorizzato la concertazione come metodo di governo.
Se poi le categorie — appoggiandosi ciascuna a qualche componente della variegata maggioranza, mettendo in aspra «concorrenza » maggioranza e opposizione su chi è più «comprensivo » e avvalendosi del posto al tavolo della concertazione—rendono difficili il risanamento della finanza pubblica e le riforme strutturali, è difficile sorprendersi. E' una ricaduta inevitabile, quasi per legge di gravità, della configurazione politica che si è voluta.
30 settembre 2007