venerdì 30 novembre 2007

La tassa comunale denominata "autovelox"


Tra i vari balzelli che esistono in Italia può essere annoverata anche l'entrata per multe da autovelox, una vera e propria manna per molti Comuni che, senza grosse spese (visto che non vengono nemmeno più impegnate le pattuglie della municipale), riescono a rimpinguare le proprie casse. Spesso questo tipo di entrate consente ad amministrazioni incapaci e dissennate di evitare veri e propri dissesti finanziari. L'utilizzo di queste apparacchiature, quindi, non viene sempre impiegata per motivi di sicurezza stradale, ma con il chiaro intento di "beccare" il più alto numero di automobilisti possibile (basti pensare all'installazione di postazioni fisse in punti in cui i limiti sono bassissimi, oppure agli autovelox posizionati alla fine delle discese, o ancora alle pattuglie nascoste per non farsi vedere, con buona pace del principio della deterrenza, pure previsto dal Codice della Strada).
Per i Comuni del Sud Pontino (quelli attraversati dalla SS Flacca) l'autovelox è una vera cuccagna: basti pensare che, con questo "giochetto", il solo Comune di Gaeta nel 2007 ha incassato circa 2 milione e mezzo di euro. Del fenomeno si è occupata anche la trasmissione televisiva Ballarò, nel corso della quale è emerso che un artigiano di Terracina, che per motivi di lavoro percorreva la SS Flacca quotidinamente, ha collezionato 40 multe in un mese. E non c'è da meravigliarsi se il portalettere che mi ha consegnato una multa proveniente proprio da Gaeta, ha riferito che, in quel periodo, a Terracina ne erano state consegnate circa 4.500.
Tutto questo è veramente assurdo. Assurdo e fuori legge, visto che il Codice della Strada prevede che i Comuni debbano impiegare gli introiti derivati dalle multe in investimenti per la sicurezza stradale. Quello che però, da queste parti, avviene praticamente mai!

giovedì 29 novembre 2007

Aereoporto: la politica della convenienza (di alcuni).


Il Ministero dei Trasporti, come anticipato per tempo dal Presidente della Regione Lazio Marrazzo, ha deciso di ubicare il terzo scalo aereoportuale del Lazio a Viterbo. E' stata quindi messa la parola fine alla gara che ha visto coinvolte la provincia viterbese, quella di Latina e quella di Frosinone per aggiudicarsi lo scalo.
Ci sarebbe molto da dire sulle strategie dei politici pontini, più inclini a fare proclami che ad applicare una politica seria per favorire la candidatura del nostro capoluogo. E, come al solito, invece di progettare seriamente valide strategie affinchè le cose vadano in un certo modo, si strepita e si protesta a decisioni (ampiamente annunciate) già definitive. Tanto l'alibi c'è, ce la possiamo sempre prendere con il governo e con la giunta regionale di centrosinistra.
La cosa davvero assurda è che, ancora una volta, le lotte di campanile sponsorizzate da quel politico (Marrazzo) o da quell'altro (Fioroni), hanno prodotto un risultato dettato da interessi particolari e totalmente confliggente con l'interesse generale. Questa è l'antipolitica!
La condizione per l'individuazione del sito era che fosse facilmente raggiungibile, e che il territorio offrisse le possibilità per la costruzione dell'infrastruttura e dell'indotto. Latina è a 30 minuti daRoma, ha già un aereporto, la ferrovia che lo costeggia, due strade statali che la collegano alla Capitale; Frosinone è, allo stesso modo, facilmente raggiungibile da Roma, a circa 80 chilometri dalla Capitale, ha l'uscita autostradale (A1) ed è sulla linea ferroviaria Roma - Napoli. La scelta,ovviamente, è ricaduta sull'unico dei capoluoghi privi di ferrovia (la Roma - Viterbo è vecchia ed a binario unico, servita da treni vecchissimi), collegata alla capitale da strade trafficatissime (percorrere le Cassia è una vera e propria "Passione") e pericolose, scelta non già perchè strategicamente collocata, ma solo per il quadrato che le giunte e i Ministri del centrosinistra sono stati in grado di fare.
Ancora una volta si è persa l'occasione per fare qualcosa di buono al di fuori degli interessi particolari, dei "favoretti" ad amici e clientes. Ancora una volta, a rimetterci, saremo tutti noi! Davvero complimenti!

sabato 24 novembre 2007

Questo addirittura giurassico.


"NOI RAPPRESENTIAMO IL NUOVO"

1949. Massimo D'Alema nasce a Roma, figlio di Giuseppe, che fu deputato del PCI, e Fabiola Modesti;

1958. Iscritto bimbo ai pionieri di Monteverde Vecchio (associazione comunista di ragazzi e ragazze, fino ai 15 anni), a soli nove anni ne fu scelto rappresentante;

1963. Il quattordicenne Massimo D'Alema si iscrive alla Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI);

1967. Dopo aver conseguito la maturità classica (ed essersi distinto per l'attività politica svolta negli anni del liceo, al Doria di Genova), si trasferisce a Pisa, per frequentare il corso di filosofia alla Normale (anche all'università, il giovane si distingue per la partecipazione alle contestazioni studentesche e si ritira dagli studi poco prima di discutere la tesi) ed entra, insieme a Fabio Mussi, nella dirigenza locale del PCI;

1970. A Pisa entra nel comitato federale del partito, divenendo capogruppo in consiglio comunale. In questi anni conquista l'attenzione dei vertici del partito, anche se la sua linea non manca di destare discussioni e contestazioni: è ritenuto un saputello presuntuoso e si temono le sue relazioni coi movimenti estremisti;

1975. D'Alema viene scelto quale segretario della FGCI;

1980. L'operato della sua segreteria viene considerata troppo "a sinistra"; quindi è mandato in Puglia;

1981. Massimo D'Alema viene nominato segretario regionale del PCI in Puglia;

1983. Massimo D'Alema viene eletto membro della direzione nazionale del PCI;

1987. E' eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati, nel collegio Lecce-Brindisi-Taranto;

1988. Viene chiamato alla direzione de L'Unità, dove manterrà l'incarico fino al 1990;

1990. Dopo la svolta della Bolognina, divenne coordinatore della segreteria del noenato Partito Democratico della Sinistra;

1992. Viene escluso dalla direzione del partito e diviene capogruppo del PCI dalla Camera (essendo stato rieletto in quel ramo del Parlamento);

1994. Dopo diversi anni di incessante attività quale mediatore (primo Governo Amato, Presidenza Scalfaro e Governo Ciampi), viene eletto segretario del PDS, spuntandola sull'altro candidato Walter Veltroni. Nello stesso anno viene eletto nuovamente deputato, anche se le elezioni vengono vinte da Berlusconi;

1996. Riconferma il suo seggio parlamentare;

1997. Viene eletto Presidente della Commissione Bicamerale per le Riforme Istituzionali;

1998. A seguito della caduta del Governo Prodi, viene nominato Presidente del Consiglio dei Ministri;

1999. Cade nuovamente il Governo da lui presieduto, ma nasce il D'Alema bis;

2000. Massimo D'Alema si dimette a seguito della sconfitta nelle elezioni regionali, di cui egli s'era annunciato certo vincitore;

2004. Viene eletto al Parlamento europeo (fino al 2006);

2006. Viene eletto, ancora una volta, alla Camera dei Deputati;

2006. Viene nominato Ministro degli Affari Esteri da Romano Prodi;

2007. Viene chiamato in Senato per riferire sulla politica estera del Governo, ma la mozione presentata dalla maggiornaza che sostiene Prodi viene battuta in votazione. Prodi si dimette, ma, ricevuto nuovamente l'incarico di formare un nuovo governo, vi riesce; per cui D'Alema è confermato Ministro degli Esteri;

2007. Viene nominato tra i 45 membri del Comitato nazionale per il Partito Democratico, che riunisce i leader delle componenti del medesimo PD.

Porca miseria, la storia politica di D'Alema non finiva più. Visto che ha iniziato a fare politica a 9 anni, m'ero ripromesso di scrivere un post sui trascorsi di "Baffetto" durante le ferie di Agosto, ma poi, dovendo scegliere tra i nuovissimi De Mita, Violante, Fassino, Castagnetti eccetera ho detto: vabbè, visto che è sabato mi cimento nell'impresa...
E quindi, dicevamo, ecco un altro esponente del nuovo partito democratico. Se poi calcolate che, al di là degli incarichi, grazie ad un'indubbia capacità politica e di mediazione, D'Alema ha messo lo zampino in moltissimi fatti della politica italiana degli ultimi venti anni, figurarsi la novità dove sta. Vi riporto la frase di un'intervista rilasciata da D'Alema a Repubblica e apparsa il 1 aprile 2006, quando era in vista la vittoria elettorale della sinistra: "Io giro l'Italia e il tema drammatico che vedo emergere è la profonda sofferenza e la grande inquietudine della gente. Il Paese è pervaso da una passione triste. L'unico che si è dipinto un sorriso in faccia è il Cavaliere, ma lui com'è noto vive in un'altra dimensione che non ha niente a che vedere con la realtà". Mi piacerebbe sapere se ancora oggi "Baffetto" gira pe l'Italia e se vede le macerie di un anno e mezzo di governo di sinistra. Chiudo con una domanda: secondo voi, oltre che il politico, D'Alema sa fare qualche altra cosa? Se non fosse stato deputato di profesione, nella vita, cosa avrebbe fatto, secondo voi? Anzi, vado a organizzare un sondaggio sul punto e Voi non scordate di andare a votare!

Emilio Marigliani

venerdì 23 novembre 2007

Quanta ipocrisia!!!










Se le lacrime di coccodrillo fossero preziose, l'Italia sarebbe il Paese più ricco del mondo! Ve lo ricordate il Ministro Pierluigi Bersani, quando tuonava contro le compagnie petriolifiere per il caro benzina e le convocava immeditamente presso il suo Ministero? Sembrava che dovesse crollare il mondo! E dopo, cosa è cambiato? Un bel nulla! Ma certo che non cambia nulla, ed è facile anche spiegare perchè, anche quando il petrolio scende, alla pompa di benzina non troviamo mai belle notizie. La realtà, caro Filosofo Bersani (no no, è davvero lauerato in filosofia), è che il caro benzina dipende sì dalle variazioni del prezzo del petrolio (e le compagnie ci mettono del loro), ma anche dalle tasse, sempre più alte. Negli ultimi sette anni sono salite del 9% sulla benzina e del 23% sul gasolio (ve lo ricordate il superbollo?). E i dati non sono forniti dalle sfasciste forze di opposizione, bensì dall'Associazione Italiana Economisti dell'Energia, il cui Presidente ha pure evidenziato che con l'aumento della materia prima lo Stato ci guadagna, visto che aumenta anche l'IVA e i poveri automobilisti vengono bastonati due volte.

Emilio Marigliani

mercoledì 21 novembre 2007

Avanti Savoia!!!


Arieccoli! Ogni tanto ricompaiono, ma stavolta è davvero uno spasso. Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto di Savoia hanno avanzato nei confronti dello Stato italiano una richiesta di risarcimento di 260 milioni di euro, perchè vittime di "ingiusto esilio". Hai capito? La reazione politica, biparisan, è stata di incredulità. Qualcuno (come Andreotti) ha precisato che non ve ne sono i presupposti, ma Casa Savoia insiste, pretendendo anche la ripetizione dei gioielli della Corona e dei Palazzi (tra cui il Quirinale) che erano appannaggio della real casa. Il precedente è davvero pericoloso: pensate se si presentassero gli eredi di Dante Alighieri per chiedere al Comune di Firenze il risarcimento per l'esilio del loro avo (magari con gli interessi di 700 anni e rivalutazione monetaria), o magari gli eredi dei Borbone, per spiegare azione possessoria di spoglio nei confronti dello Stato o degli eredi di Garibaldi... Senza parole!

La necessarietà della formazione politica


In questo periodo di grandi stravolgimenti politici, in cui i partiti nascono e si trasformano con una velocità impressionante e la frammentazione partitica aumenta a dismisura, crediamo che non si consideri con la dovuta attenzione quella che è, sicuramente, una necessità per ogni forza politica e per ogni classe dirigente: la formazione.
Non è possibile, infatti, dimenticare l'importanza della formazione politica, dello studio, dei seminari, del trasferimento di esperienza tra chi la politica l'ha fatta e chi si appresta a viverla.
Per quanto l'onestà (e la novità) delle persone costituisca elemento altrettanto imprescindibile per coloro che si affacciano sulla vita pubblica, non è possibile che le nostre istituzioni (sia a livello locale che nazionale) siano spesso infarcite di persone che non hanno la benchè minima preparazione, né giuridica, né politica, né istituzionale. Si badi, qui non si vuole sostenere che ogni consigliere, ogni assessore, ogni deputato, debba essere un costituzionalista, ma solo evidenziare come, molto spesso, si trovino a ricoprire questi ruoli soggetti privi di qualsiasi formazione, che spesso sono stati eletti per colpi di fortuna o per spinte clientelari. Certo, hanno avuto la legittimazione popolare attraverso il voto, ma allora è compito dei pariti e delle formazioni che li presentano nelle liste di prepararli alla vita pubblica, assisterli. I pariti di oggi, però, interessati più (anzi, soltanto) ai numeri che alla qualità delle proposte, preferiscono rincorrere i consensi, con ogni mezzo (lecito o meno), invece che creare una vera classe dirigente, preparate e formata, da proporre agli elettori. Ed è un gran peccato!

Emilio Marigliani


Mi ami,ma quanto mi ami...

Ricordate il famosissimo spot della TELECOM che ha lanciato il talento cinematografico di Cristiana Capotondi? Una ragazza parlava per ore con il suo ragazzo al telefono, chiedendo "Mi ami? Ma quanto mi ami....Mi pensi? Ma quanto mi pensi..." e intanto la madre, incavolata, esclamava "Ma quanto mi costi!!!". Bene, ripensavo ieri a questo spot, mentre leggevo che il Comune di Terracina, al 31 dicembre del 2006, ha accumulato spese per servizi telefonici pari a circa 581.000 euro. Esatto, proprio un miliardo del vecchio conio! Ovviamente, visto che non c'è una lira, l'Amministrazione ricorre ancora una volta al factoring. E qui un'ulteriore domanda: con sprechi del genere (la consistenza della cifra, ovviamente, solleva più di qualche dubbio sulla manica larga nell'uso di telefono e servizi connessi) per quanto vogliamo continuare ad indebitare le generazioni future???

martedì 20 novembre 2007

Grazie a Prodi revocato!!!

Non facciamo in tempo a fare una valutazione tecnica delle foto sexy omaggiate a Prodi ,che veniamo travolti da notizie non proprio sbarazzine. La Finanziaria per il prossimo anno, qualora fosse approvata (ma ormai è scontato), prevede un taglio di 350 milioni di euro alle ferrovie. Di conseguenza l'Amministratore delegato fa sapere che, ove i tagli divenissero definitivi, verrebbe cancellato il 20 % dei treni locali... tanto chi se ne frega se i pendolari viaggiano come le bestie: la priorità è tagliare, mica far vivere le persone da cristiani! Se la Polizia Stradale ferma un camion che trasporta pecore o maiali accatastati nel cassone, irroga (giustamente) delle sanzioni severissime. I pendolari invece possono anche viaggiare uno sull'altro, qual'è il problema? Ah dimenticavo: non solo i treni diminuiranno, ma, come se non bastasse, i biglietti aumenteranno del 15%. Ma si può andare avanti così???

Grazie Prodi!!!

Governare una Nazione non è facile, lo sappiamo benissimo. Una Nazione come l'Italia poi, alle prese con una gravissima crisi sociale, economica e culturale (prima che politica), è impresa ancora più ardua. Se poi la maggioranza è eterogenea e sovente scellerata, le probabilità di ben governare si approssimano allo zero. Questo Governo, forse, lo zero lo ha addirittura superato, tendendo a meno infinito (sarebbe contento il mio professore di matematica nel sentirmi parlare così): il risultato è sotto gli occhi di tutti. Ma una volta tanto incappiamo in qualcosa che riteniamo positivo (la buonanima di un mio vicino di casa direbbe "merce e mestecanza") per cui dire "grazie Romano", finalmente hai causato (certamente involontariamente) qualcosa di bello. Ed è questo che si può dire del sexycalendario che 13 ragazze di Reggio Emilia hanno assemblato per sostenere il loro beniamino, facendosi immortalare senza veli. Si dicono Cento per cento "Romano girls" (sigh!) e il nostro augurio è che, ammirandole, il Premier possa fare un bel sorriso e almeno perdere quell'espressione un po' da tontolone (a tratti irritante) che troppo spesso ha stampato sul volto.
Emilio Marigliani

lunedì 19 novembre 2007

Populista sarà lei!


Ogni tanto le mode lanciano nuove terminologie, ed ora è il turno della parola "populista". Non si fa altro che parlare di populismo, e lo si usa con intenti tanto dispregiativi che non mi meraviglierei se, ad un incrocio, l'automobilista che si vede tagliata la strada da un indisciplinato motociclista, aprisse il finestrino, tirasse fuori il dito medio e urlasse "sto populista"!!! Ma a parte la povera sorte dei termini che finiscono col suffisso "ismo", tutti destinati ad indicare spregevoli ed estremistiche negatività (decadentismo, laicismo, clericalismo, berlusconismo, giustizialismo, libertarismo, settarismo e così via), che cosa vorrà dire, poi, "populismo"???
Ciò che sorprende è che ultimamente, nelle cose di politica, viene utilizzato quando qualcuno si confronta col popolo, chiede un supporto al popolo, tenta di coinvolgere il popolo, cerca di trovare forza nel popolo. Caspita! Ma sbaglio o l'art. 1 della Costituzione recita che la sovranità appartiene al popolo? Saranno stati populisti anche i Padri costituzionali? E sì, perbacco, hanno previsto anche il populisticissimo istituto del referendum...che svergognati!
E quando Pertini diceva "libero fischio in libera piazza", cantava l'inno del populismo, allora. Populista anche lui. E che pensare di Luigi Sturzo, che ficcava il nome del "popolo" ovunque! Negli ultimi dieci giorni, poi, è diventato un insulto con cui apostrofare Berlusconi. Mah...
Quando tutti (dico tutti) i nostri politici ci stressano con le letterine pre elettorali, quelle che iniziano con "Gentile Amico e gentile Amica", sono molto populisti; per fortuna che il giorno dopo le elezioni si dimenticano del popolo, smettendo di essere, per il nostro bene, appunto, "populisti".

Emilio Marigliani

Un nuovo successo!!!


Ancora un grande successo per l'iniziativa che il nostro Circolo ha portato avanti sabato e domenica scorsi. La mattina non ci davano il tempo di montare il gazebo, tanto era la voglia che le persone avevano di partecipare alle raccolte di firme che proponevamo. Le persone erano entusiaste di poter discutere, di potersi confrontare, di dibattere circa i problemi con i quali fanno i conti tutti i giorni; tanto di carattere locale che nazionale. Ed è stato un successo anche di numeri: in soli due giorni, e unicamente nel nostro unico stand, abbiamo raccolto 491 firme di disappunto nei confronti del Governo Prodi e 516 firme per le primarie sulle sicurezza, proposte che verranno inserite in un progetto di elaborazione di proposte di legge di iniziativa popolare.

mercoledì 14 novembre 2007

17 -18 Novembre 2007


IL Circolo della Libertà Terracina "Eleuterìa" sarà in piazza il 17 (Viale della Vittoria) e il 18 Novembre (P.zza Garibaldi) per proporre le primarie della sicurezza.
Apriamo dibattiti, facciamo circolare le idee, non rassegnamoci ad accettare passivamente le scelte inadeguate che ci vengono imposte. Vieni a dire la tua.
E, ancora una volta, "LA PAROLA ALLA GENTE!"

Ridicolo!

Tranquilli ragazzi eh...tranquilli che stavolta la Polizia non se la svigna! Il Ministro Amato infatti, intervenendo sul rischio di tafferugli ai funerali del ragazzo ucciso in autostrada, ha detto che in caso di disordini la Polizia non farà come domenica sera, ma interverrà con durezza! Ancora una volta quindi ammette di non aver saputo gestire la situazione, di essere stato inadeguato, di aver sbagliato a non reagire...ammette che domenica si sono dati ordini da non ripetere!
Ma cosa dovremo fare per liberarci di questi scienziati? Senza andare a rivangare il periodo Craxiano (di cui Amato fu protagonista di rilievo, non lo si dimentichi), vi ricordate la svalutazione della lira, la manovra "lacrime e sangue", il prelievo forzoso del 6 per mille sui conti correnti bancari, tutti provvedimenti che ebbero per artefice il Dott. Sottile, nominato all'uopo Presidente del Consiglio? Tutti successoni....un gran bel figurone!
Sarà pure un luminare del diritto, ma io non gli farei gestire nemmeno un campo di carote...

Emilio Marigliani

martedì 13 novembre 2007

Il dilettantismo al governo.

E' un insigne costituzionalista. Lo abbiamo sempre apprezzato quando ha teorizzato, sui libri, forme di stato e di governo, sistemi elettorali, poteri istituzionali, competenze degli enti locali. Ma al di là dei libri, fuori dalle stanze universitarie, la realtà è ben diversa. E l'inadeguatezza del Ministro Amato risulta drammaticamente lampante.
Dopo i continui tagli agli stanziamenti per la tutela dell'ordine, nell'incuranza più completa per il continuo allarme dei cittadini, letteralmente terrorizzati, arriva una domenica in cui un agente spara da 50 metri ad altezza uomo e fredda un poveretto che stava dall'altra parte dell'autostrada; vengono artatamente diffuse notizie di scontri tra tifosi all'autogrill per poi scoprire che di scontri non v'era nemmeno l'ombra; si consente ad una masnada di delinquenti di decidere se il campionato di calcio si debba giocare o meno, di picchiare giornalisti e cameraman; si consente di assaltare caserme e uffici pubblici, si scappa davanti ai facinorosi, resi ancora più forti da una debolezza omai cronica dello Stato. Che amarezza deve aver provato il cittadino comune nel vedere le camionette della Polizia in fuga, inseguite dai tifosi; agenti a gambe levate, incuranti di quello che i violenti potevano fare, della distruzione che si lsaciavano alle spalle. E quanto indigna sapere poi che, nel turno 13-19, la Capitale d'Italia era difesa da 7 volanti della Polizia. Sette volanti per 4 milioni di abitanti!
Si è criticato tanto l'atteggiamento delle Forze dell'ordine per i fatti del G8, ma, anche se tra deprecabili eccessi e indubbia disorganizzazione, almeno lo Stato faceva mostra di contrastare gli atti di violenza, lo Stato andava incontro ai facinorosi, dando di sè un'immagine, comunque, di autorevolezza.
Qui no. Quì lo Stato si è disinteressato di tutto, rimasto in balìa di poche centinaia di avanzi di galera che, per ore, hanno avuto in mano l'Italia.
Si vergogni il Ministro Amato, che ha pure il coraggio di assumersi la responsabilità di ciò che è accaduto, ma non ha la dignità di riconoscere il proprio fallimento, e, quindi, dimettersi.

Emilio Marigliani

lunedì 12 novembre 2007

Di nuovo in piazza!!!

Nel prossimo fine settimana il Circolo allestirà uno stand in piazza, sabato in Viale della Vittoria (angolo Via Bottasso), domenica in Piazza Garibaldi. Lo scopo è quello di scendere tra la gente, per raccogliere proposte, creare dibattiti, favorire discussioni. Nell'occasione, gli interessati potranno compilare il modulo approntato dal Circolo per segnalare i problemi più sentiti in materia di sicurezza (nell'ambito dell'iniziativa "Primarie per la sicurezza"), istanze che verranno trasfuse in petizioni popolari da presentare al Parlamento. Inoltre, potrà essere sottoscritta la petizione lanciata dal Presidente Berlusconi per far sentire il dissenso nei confronti del Governo Prodi.
Riteniamo che lo stato dell'attuale politica (italiana e locale), in cui le istituzioni sono sempre più lontane dai cittadini, possa essere fronteggiato solo con una massiccia partecipazione, in ogni forma possibile, formulando proposte e concretizzando le proteste. E ci piacerebbe che siano in molti a venire a conoscere il Circolo "Eleuterìa" presso il nostro stand.

domenica 11 novembre 2007

Transformers!!!

"NOI RAPPRESENTIAMO IL NUOVO"
1954. Francesco Rutelli nasce a Roma;

1976. Rampollo di un'agiata famiglia della Borghesia romana, dopo aver conseguito la maturità classica ed essersi iscritto alla Facoltà di Architettura (non conseguirà mai la laurea), approda al partito radicale di Pannella;

1979. Viene nominato segretario del partito nella regione Lazio;

1980. Viene eletto alla segreteria nazionale del partito;

1982. Sposa la giornalista Barbara Palombelli;
1983. Viene eletto alla Camera dei Deputati tra le liste del Partito Radicale ed è capofila della battaglia per i diritti civili portata avanti dai Radicali (in questo periodo viene anche arrestato per aver fumato in pubblico uno spinello);

1987. Viene confermato deputato, eletto nel Collegio di Napoli;

1989. Il Partito Radicale si trasforma in Partito Radicale Transnazionale e il giovane Rutelli, unitamente ad alcuni fuoriusciti dai Radicali e da Democrazia Proletaria, partecipa alla nascita di una nuova formazione ecologista di sinistra, denominata Verdi Arcobaleno;

1992. Diviene capogruppo alla Camera dei Deputati della Federazione dei Verdi;

1993. Viene nominato dal neo Presidente del Consiglio Ciampi Ministro per l'Ambiente, ma rimane in carica solo un giorno, poiché si dimette per protestare contro la decisione della camera di non concedere l'autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi;

1993. Aderisce al movimento referendario di Mario Segni e ad Alleanza Democratica;

1993. Viene eletto Sindaco di Roma;

1997. Viene riconfermato nella carica di Sindaco della Capitale;

1999. Viene eletto deputato al Parlamento Europeo nelle file del movimento politico I Democratici ;

2001. E' proposto dalla coalizione di centrosinistra L'Ulivo quale candidato alla Presidenza del Consoglio dei Ministri, ma perde la competizione elettorale contro Silvio Berlusconi e la Cdl;

2002. Contribuisce a condurre i Democratici, il PPI e Rinnovamento Italiano a fondersi nel nuovo partito della Margherita, di cui diviene presidente federale;

2006. Viene eletto alla Camera dei Deputati;

2006. Viene nominato Ministro dei Beni Culturali, nonché Vice Presidente del Consiglio dal Premier Romano Prodi;

2007. E' eletto membro del Comitato nazionale per il Partito Democratico, dichiarando il proprio sostegno alla candidatura di Walter Veltroni a segretario.
Nowhere man (Uomo inesistente), è il titolo di una celebre canzone dei Beatles. Ed a questa canzone penso ogni volta che ascolto le dichiarazioni di Rutelli, infarcite di "si deve", "bisogna", "occorre", "sarebbe necessario" ecc. Cioè, il nulla...l'ovvietà e l'inconsistenza portate all'ennesima potenza.
Anche lui, come vediamo, "homo novus", impegnato in politica da soli trent'anni e deputato da più di 25 (carriera parlamentare interrotta dalla carica di primo cittadino). Anche lui, come la Bindi, censore indegerrimo della prima Repubblica (famosa è rimasta l'invettiva contro Craxi, a cui augurava di mangiare in una gavetta a San Vittore) e promessa della seconda. Ma lui, pure opportunista e trasformista come pochi (Pannella, gli spinelli, l'anticlericalismo e la disobbedienza civile; l'opportunità ambientalista, il motorino e l'ecologia; le sfuriate referendarie e Mario Segni; il "filopapismo", il cilicio e la Binetti; la Margherita ed il Partito Democratico), sempre pronto a cavalare l'onda giusta.
Mi viene una domanda. Se non fosse stato il politico (uso un termine grosso) che è, cosa avrebbe fatto nella vita l'odierno "novizio" Francesco Rutelli?
Emilio Marigliani

venerdì 9 novembre 2007

Che fallimento!

Ogni giorno ce n'è una. Oggi abbiamo scoperto che il Governo chiuderà 43 distaccamenti della Polizia Stradale, su 200; gli agenti della Polstrada, ora in forza ai distaccamenti da togliere di mezzo, verranno inviati a svolgere altri incarichi. Questo è il segno della politica del Governo sulla sicurezza, prova lampante della natura demagogica dei provvedimenti ultimamente proposti dal Ministro Amato. Quello che però lascia veramente senza parole è assistere alla smobilitazione continua di ogni pezzo dello Stato, tagli, svendite, chiusure...come si fa con le imprese sottoposte a procedure concorsuali. Con la politica disastrosa di questo Governo, Prodi non sembra più un Presidente del Consiglio, bensì un Commissario liquidatore. Anzi, un Curatore fallimentare!!!
Emilio Marigliani

Lettera sul degrado dei canali

Riportiamo il testo della lettera inviata dal Circolo della Libertà Terracina "Eleuterìa" agli Assessori Regionali e Provinciali all'Ambiente, al Sindaco di Terracina e al Consorzio di Bonifica per denunciare lo stato di degrado dei canali che si trovano nel territorio comunale. Della missiva è stata data notizia sulla stampa locale
"Diversi cittadini ci hanno segnalato lo stato di incuria in cui versano i canali che si trovano a Terracina e nei suoi dintorni.
In particolare il canale Linea Pio VI, che, pur attraversando il centro della città e costeggiando l’Appia, è in più punti ostruito da cumuli di rifiuti, ricettacolo per topi e animali di ogni genere.
In corrispondenza di Piazza Gregorio Antonelli, nel punto in cui il canale è interrato e chiuso con una grata, si raccoglie sporcizia varia e rami, che non vengono rimossi.
Da diverse settimane, a pochi metri dalla inferriata che delimita il tratto interrato del canale, s’è abbattuto un albero che, obliquo nell’acqua, ne ostruisce il corso (alleghiamo anche n. 2 fotografie, forniteci da cittadini). In corrispondenza di quel punto, inoltre, proprio per il mancato deflusso, s’è creata una barriera di sporcizia, maleodorante, che rappresenta un evidente pericolo nel caso in cui dovessero verificarsi altre precipitazioni con conseguente innalzamento del livello dell’acqua.
La preoccupazione dei cittadini è quindi legittima, legata anche al timore che, nel caso di ostruzione o insufficienza del canale, si verifichino straripamenti. Quasi ogni anno, lungo l’Appia, appena fuori il centro abitato in direzione Roma, si è costretti a creare argini per evitare che il canale inondi la statale, con evidente pericolo per la circolazione; talvolta, addirittura, il percorso dell’Appia è stato deviato.
Nostro tramite, quindi, i cittadini invitano le istituzioni competenti a vigilare costantemente sulle condizioni dei canali circostanti Terracina, attivandosi per mantenerli puliti e liberi da accumuli di detriti, ed evidenziano, nello specifico caso segnalato, la necessità di rimuovere con sollecitudine l’albero caduto nel canale Linea Pio VI, in prossimità della grata di P.zza Gregorio Antonelli.
Confidando in un celere riscontro porgiamo
Distinti Saluti.
Il Presidente
Dott. Marco Marigliani

Se si clonassero i Vigili Urbani...


E' sempre più raro incontrare a Terracina dei Vigili Urbani. E questo non è un luogo comune, visto che la gran parte dei cittadini che si è avvicinata allo stand che il nostro Circolo ha allestito in Viale della Vittoria domenica 21 ottobre scorso ha proprio denunciato questa carenza. Segno evidente che il problema è sentito!
E come dice il proverbio, quando non ci sono i gatti i topi ballano. La sosta selvaggia è divenuta la regola a Terracina: auto davanti ai passi carrabili, in zona romozione, in seconda fila. Si passa col rosso, i motorini sfrecciano ovunque (condotti da "furbacchioni" con il casco sistematicamente slacciato) e, se si forma un ingorgo, bisogna affidarsi alla Divina Provvidenza.
Senza contare le altre competenze della Polizia Municipale, svolte alla meno peggio, sempre in affanno a causa di una cronica carenza di organico.
Ma invece di tentare di porre rimedio ad una situazione così allarmante, ecco qua l'ennesimo spot dell'Amministrazione: verrà creato un distaccamento della Polizia Locale a Borgo Hermada. Decisione sacrosanta, visto che gli abitanti della frazione non sono cittadini di serie B, e più volte hanno denunciato la carenza di vigilanza e di controlli. Però, come diceva Lubrano, "la domanda nasce spontanea": i locali di questo nuovo comando, già tra l'altro individuati, con quali uomini verranno riempiti??? Avranno mica trovato la formula per clonarli??? Siamo alle solite...vecchia cara demagogia!

giovedì 8 novembre 2007

Lei è un paziente che non ha pazienza!!!

Chi non ricorda la scena in cui Totò, nei panni del Prof. Carlo di Torrealta, chirurgo di fama, tenta di operare un malcapitato paziente, rimproverandolo perchè, a suo dire, era un paziente senza pazienza?
Sappiamo bene che gli "utenti" della sanità, soprattutto quando si rivolgono alle strutture pubbliche, di pazienza ne devono avere molta. Ma può mai accadere che degenti, già preparati per la sala operatoria, vengono fatti rivestire e spediti a casa, perchè...non ci sono gli anestesisti? Ebbene sì,è accaduto ieri all'Ospedale "Fiorini" di Terracina, ennesimo caso di malasanità. E la cosa veramente assurda è che, con questi episodi di pessima gestione delle cose pubbliche, deve confrontarsi chi già soffre a causa delle malattie.

La colpa non è dei rumeni...


I rumeni sono diventati un'icona della delinquenza, clandestini per antonomasia, e, come spesso capita quando si fa di tutt'erba un fascio, stanno prendendo colpe che non hanno. Perchè è indubbio che se in Italia la politica dell'immigrazione e quella della sicurezza sono così disastrose, a colpa non è di certo dei conterranei di Ceausescu, ma soltanto di questo "stato di pulcinella" in cui ci troviamo a vivere, permissivo perchè non ha la forza di attuare una politica vera, sempre alle prese con tagli e disinvestimenti, lacerato dagli sprechi, gestito da dilettanti.
Chiunque è entrato in un Tribunale italiano ha avuto modo di vedere come si amministra la giustizia, la "culla dei diritti" di diceva, culla dei "dritti" in realtà. E' forse colpa dei rumeni se chiunque in Italia (in primis gli stessi italiani) fanno ciò che vogliono, caplestando le leggi e il rispetto degli altri? E' imputabile a loro se la Polizia non ha la benzina per mettere in moto le autovetture? E' forse colpa dei rumeni se nei Tribunale non ci sono cancellieri, operatori, magistrati? E' colpa dei rumeni sei i Giudici di Pace annullano il 90 % dei provvedimenti di espulsione per motivi allucinanti, perchè per esempio non sono redatti esattamente nella lingua del clandestino (un nigeriano ha visto annullato il proprio provvedimento di espulsione perchè non redatto in dialetto "edu"...uno dei 106 dialetti parlati in nigeria)? E' colpa dei rumeni se ci sono condannati a 7 anni di reclusione per violenza sessuale e sequestro di persona, ma hanno fatto solo 2 giorni (dico 2 giorni) di prigione e se ne vanno bellamente in giro per l'Italia? E così potremmo continuare per giorni...
La realtà è un'altra! Amato potrà fare tutti i decreti demagocici che vuole, possiamo pure passare la vita a rimatriare rumeni, ma se non si inizia a riformare lo Stato IN TUTTE LE SUE COMPETENZE (perchè non ce n'è una che funziona) non se ne viene fuori. E la cosa drammatica è che i nostri politici non solo hanno poca voglia di riforme, ma credo che non siano nemmeno lontanamente capaci di metterle in cantiere. Che ne pensate?

martedì 6 novembre 2007

Comunismo a quattro ruote.


Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto...se l'automobilista non riesce a far andare adagio la proprioa vettura, l'autovettura andrà adagio da sè.
Il Ministro dei Trasporti Bianchi si è detto favorevole ad una limitazione della velocità preimpostata dalle fabbriche di auto. In sostanza, già dalla casa automobilistica, la vettura uscirebbe con un limite di velocità non modificabile. Togliendo all'automobilista il gusto all'autodeterminazione, si eviterebbero incidenti...e tutto ciò a costo zero per lo Stato!
Ci pensate? Una Ferrari che non supera i 120 km orari...oppure un Tuareg che viaggia in autostrada appaiato con una Panda...e se poi princìpi del genere vengono esportati dalle strade ad altri campi, sai che figata! Si potrebbero preimpostare molte cose, per legge, preimpostare tutto...mettere un tetto massimo alle passeggiate che uno può fare, così non rischia di essere investito....o magari produrre telefoni cellulari che funzionano per non più di due ore al giorno, così si evitano i danni cerebrali delle onde radio...o magari inventare delle sigarette che dopo due tirate si disintegrano...così si salva la vita a un sacco di gente. Sì sì...è proprio un'idea: togliere di mezzo l'inutile autodeterminazione delle stupidissime persone....
E con questa grandiosa idea del Ministro, come accadeva per i porcellini di Orwell, potremo dire che tutte le auto sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre....
Che ne pensate???

lunedì 5 novembre 2007

Travaglio, "l'oculista" di Di Pietro...


In una lettera inviata a Marco Travaglio, pubblicata sull'Unità, il Ministro Di Pietro fa un clamoroso mea culpa, ammettendo che, grazie al giornalista che gli avrebbe "aperto gli occhi", ha capito di aver sbagliato nella votazione contro la commissione di inchista sui fatti del G8.
L'errore sarebbe stato non tanto per aver sbagliato le valutazioni di merito che hanno condotto alla votazione (almeno questo sembra di capirsi dalla risposta del Ministro), ma per il fatto che lui e il suo partito si sono "ritrovati di fatto allineati sulle stesse posizioni del partito di Berlusconi e di quello di Mastella". C'è da restare basiti!!!
E' sempe bello vedere che qualcuno ha l'umiltà di riconoscere di aver commesso errori, indipendentemente dal merito delle questioni. Al contempo, però, pur consapevoli della difficoltà dell'argomento in questione, si dovrà convenire che le votazioni parlamentari sono cosa troppo seria per essere prese con tale cuor leggero, da venire, poco tempo dopo averle difese, pubblicamente sconfessate. E sconfessate non per la sostanza, ma solo in relazione alla scelta dei "compagni di viaggio"!!! In sintesi sembra affermarsi che punto fermo delle votazioni parlamentari non devono essere le convinzioni politiche, bensì il colore (e i volti) dei compagni di percorso. Mha...
Non sappiamo cosa abbia detto Travaglio (ma possiamo immaginarlo), né se oltre a convincere Di Pietro abbia convinto anche gli altri parlamentari dell'Italia dei Valori, i cui giudizi sul "dietrofront" ci piacerebbe sentire. Al contempo, abbiamo ancora una volta la prova evidente dell'inadeguatezza del Ministro delle Infrastrutture e dell'intera forza politica che a lui fa riferimento.
Per evitare le polemiche e tutte queste inutili storie ci viene in mente un suggerimento per l'ex PM: creare un filo diretto con Travaglio, così da poterlo interpellare prima di ogni votazione...tanto ormai la politica non si fa più in parlamento ma negli studi televisivi!

sabato 3 novembre 2007

Allarme della stampa rumena!!!



Sappiamo bene che tutto questo tran tran mediatico sui rimpatri dei rumeni è l'ennesimo fumo negli occhi, l'ennesima trovata mediatica, volta non solo a tentare di far vivacchiare questo governo, ma anche, e soprattutto, a non pregiudicare ulteriormente il futuro candidato alla guida del centrosinistra, Walterino.
Gli stranieri però, non avvezzi alle cose politiche italiane, ci prendono sul serio.
E i giornali rumeni lanciano l'allarme: "occhio, tornano i cattivi dall'Italia".
Secondo loro, a seguito dei rimpatri dall'Italia (se veramente ce ne saranno in numero consistente, ciò che ci sembra davvero improbabile), la Romania deve aspettarsi un' ondata di delinquenza.
Ora, cercando di non generalizzare, consapevole che il problema immigrazione è più ampio di quello legato alle recenti vicende che hanno visto protagonisti Rumeni (sennò sembra una crociata contro la Romania, cosa che non è giusto fare), volevo fare una considerazione solo su quest'allarme mediatico d'oltreadriatico. I Rumeni temono la delinquenza che proviene dall'Italia...ma ci rendiamo conto???

Paghi le tasse chi deve, non già chi vuole.

"Paghi le tasse chi deve, non già chi vuole". Era questa l'invettiva lanciata da Quintino Sella, illustre Ministro delle Finanze nei governi La Marmora, Rattazzi e Lanza.
Come si vede, anche a metà ottocento la questione dell'evasione fiscale non era molto diversa da quella attuale.
Ma oggi c'è la tecnologia per stanare gli evasori, mica è difficile. Basta controllare permanentemente la vita di tutto e tutti... e il gioco è fatto! Ed è pure un'operazione a costo zero, visto che il Fisco non dovrà fare nulla se non aprire la porta al contribuente che arriva col cellulare "in bocca"!
E' di questi giorni la notizia di un emendamento alla finanziaria 2008 che prevede l'obbligo di trasmettere all'Agenzia delle Entrate tutte le utenze telefoniche fisse e cellulari. Così si possono controllare gli evasori fiscali e non. Che idea! Si potrà ascoltare il muratore che dà l'appuntamento alla cliente per cambiarle il water, per poi accertare se ha emesso fattura; si potrà intercettare il meccanico che chiama l'automobilista per imprlorarlo di passare a pagargli il radiatore che ha montato sulla Uno Fire, così si è certi dell'importo richiesto; si potrà acchiappare la signorina che prende appuntamento dal parrucchiere, così... "zac", il Figaro cattivello è sistemato!
Davanti a tutto ciò il Garante della Privacy non potrà dire nulla, visto che il rispetto della legge è lapalissiano. E George Orwell, dall'aldilà, farà salti di gioia, grato al Governo italiano per l'applicazione pedissequa delle sue teorizzazioni sul Grande Fratello.
Siamo fuori dalla Grazia di Dio!!!
La lotta "senza quartiere" all'evasione fiscale è un dovere per ogni Stato serio ed un diritto per ognuno di noi. Se tutti pagassero le tasse è ovvio che la pressione fiscale calerebbe per tutti. Ma uno Stato serio applica criteri seri di verifica, investendo (soldi) sul controllo, ed evitando di ficcare il naso nella vita privata della gente, nei conti correnti, nelle telefonate tra fidanzati e amanti.

Emilio Marigliani

venerdì 2 novembre 2007

Finora ha sempre e solo distrutto...



"NOI RAPPRESENTIAMO IL NUOVO"

1951 Maria Rosaria Bindi (detta Rosy) nasce a Sinalunga (SI);

1980 Ricercatrice universitaria, è accanto al Prof. Vittorio Bachelet quando viene ucciso da un commando delle Brigate Rosse;

1984 Viene nominata Vice Presidente nazionale dell’Azione Cattolica;

1989 Viene eletta al Parlamento Europeo tra le liste della Democrazia Cristiana;

1992 E’ tra i firmatari, insieme ad altre personalità provenienti di massima dall’azione cattolica, di Carta’93, lettera di un gruppo di intellettuali che prese l’iniziativa di “ritrovarsi a pensre da cristiani la politica”;

1993 E’ eletta Segretario regionale della DC nel Veneto;

1993 Ad Abano Terme dichiara estinta la Democrazia Cristiana e proclama la nascita del Partito Popolare Veneto, di cui si autoproclama segretario;

1994 Aderisce al Partito Popolare Italiano e, nelle sue liste, viene eletta deputato;

1995 Concorre alla costituzione de “L’Ulivo”, raggruppamento di forme eterogenee che ha come leader Romano Prodi;

1996 Viene nominata Ministro della Sanità dal neonominato Presidente del Consiglio Romano Prodi, carica che manterrà fino al 2000;

2001 Viene eletta deputato per la terza volta e aderisce al gruppo de La Margherita;

2006 Vienile eletta alla Camera dei Deputati ed è nominata Ministro per le politiche per la famiglia;

2007 Annuncia la sua candidatura a segretario del Partito Democratico, cariche alla quale è però eletto Walter Veltroni.

Continua il nostro viaggio tra gli elementi di "novità" del Partito democratico.
Anche se non paragonabile alla trafila politica di Walter Veltroni, anche la Bindi ha un curriculum di tutto rispetto. Si, nuova anche lei!
Ma la cosa che più dovrebbe far riflettere è che Rosy Bindi è una delle promesse della Seconda Repubblica, rimasta però promessa. E’ colei che non ha esitato ad affossare la Democrazia Cristiana in nome di un rinnovamento che aspettiamo ormai da 15 anni.
Non era credibile allora, quando parlava di rinnovamento, figurarsi ora.
Se poi consideriamo che nel lontano 10 luglio del 1993, all’atto di dichiarare l’estinzione della Democrazia Cristiana, l’allora segretario regionale del Veneto di quel partito destituiva i vecchi capi di corrente, cosa dovremmo pensare del suo ingresso in un partito che, già da prima della nascita, conta ben 8 correnti ufficiali (Riformisti; I Popolari; Democratici Rinnovatori; Cristiano Sociali; A sinistra; Ambiente, Innovazione Lavoro; Ecologisti democratici; Ulivisti).
Caspita! Riflettendo sulle dichiarazioni della Bindi alla prima uscita ufficiale del nuovo PD (costituente, occasione definita “una bella giornata conclusa male”), secondo cui la segreteria di Veltroni applicherebbe regole antidemocratiche, non c’è da stare molto tranquilli. I corsi e ricorsi della storia. Che la novella “pasionaria”, già protagonista di una storica distruzione, abbia in animo di mettere la parola fine anche al Partito Democratico?
Emilio Marigliani

PRIMARIE SULLA SICUREZZA


La Presidente dei Circoli della Libertà, Michela Vittoria Brambilla, ha lanciato l'iniziativa delle primarie per la sicurezza.
Si tratterà di una consultazione di base che vedrà impegnati tutti i Circoli nella seconda metà di novembre, attraverso la quale verrà chiesto direttamente agli italiani il responso e un voto sulle misure che ritengono più urgenti in materia di sicurezza. "L'esito di questo voto - ha sottolineato Michela Vittoria Brambilla - sarà un dato di cui la politica non potrà tenere conto".
Nella conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa è intervenuto il Vice Presidente della Commissione Europea con delega alla giustizia e sicurezza On. Franco Frattini, il quale ha spiegato che in molti paesi europei le consultazioni di base su temi importanti si fanno abitualmente. I risultati, oltre ad essere fondamentali perchè manifestazione del volere della gente, possono essere poi trasfusi in proposte di legge di iniziative popolari, come previsto dalla nostra Carta costituzionale.
Riteniamo che l'iniziativa costituisca il rafforzamento dell'indirizzo e del motto che abbiamo voluto dare al Circolo Eleuterìa: "la parola alla gente".

giovedì 1 novembre 2007

Ditemi cosa provereste!!!


Amate una persona, fate progetti insieme a lei, vi nutrite del suo sorriso, delle sue carezze, del suo conforto. Fareste tutto per lei, sapete di poter contare su di lei, è un appoggio concreto e spirituale. Progettate la casa futura, la vacanza, il ballo di sabato sera. Sognate la felicità dei giorni a venire, dei figli, immaginate di convivere con lei le visite domenicali dei nipoti, quando ci saranno, quando il bianco avrà ricoperto i vostri capelli, ma non vi avrà tolto la gioia di condividere ogni evento, ogni momento, tutto. Immaginate tutto questo...provate ad immedesimarvi, chiudete gli occhi e cercate di assaporare la bellezza di una vita in due, immersa in un amore vero e totale. Mentre vagate con la mente immaginate però un corto circuito, provate a prefigurarvi un'invasione, una forza che afferra l'altro lato della vostra anima e la trascina in un campo, percuotendola per non farla urlare, poi in una baracca. Abusa ripetutamente di lei, la annienta, la sevizia, la rapina e, quando lei è esanime, la trascina ai margini di un fosso e ve la getta dentro, come fosse un sacco di spazzatura. La lascia lì. Provate ad immaginare e a prefigurare i vostri pensieri...cosa provereste? E cosa provereste poi, il giorno dopo, a sentire le ovvietà delle pseudo istituzioni, convinte nel dire che queste cose non si devono fare, ma incapaci di tutelare chi ha confidato in loro, votandoli. E cosa provereste davanti a coloro che propugnano la tolleranza nei confronti di tutti, il diritto alle baraccopoli, il diritto ai flussi incontrollati di immigrati, l'avversione nei confronti di qualunque regola, qualsiasi controllo e qualsiasi diritto. Cosa provereste davanti ai discorsi del Ferrero di turno, di Giordano, di Diliberto? Come non dare ragione alle teorie leghiste, non desiderare la pena di morte, non desiderare che la vostra amata possa aver avuto nella borsetta una Beretta calibro 9, da scaricare nel cervello del suo aggressore... Si è vero: se pensaste questo vi imbarbarireste anche voi. Secendereste allo stesso livello della bestia (senza offesa per le bestie vere) che ha fatto tutto ciò. Ma credo sia meglio vivere in una società barbara e intollerante, nella quale la legge è ferrea e certa, e chi sbaglia paga amaramente, piuttosto che assistere impotenti a questo massacro quotidiano, a queste innumerevoli "marocchinate del terzo millennio" di cui, coloro che minimizzano e si oppongono ad ogni legislazione un po' più efficace, sono "concorrenti morali".
Si è vero, non bisogna generalizzare, ma se, come ha detto Veltroni, il 75% degli arresti effettuati a Roma l'anno scorso ha riguardato rumeni, qualcosa vorrà dire. E non possiamo fare finta di niente, non dobbiamo e non vogliamo fare finta di niente!!!
E' ora di finirla! Quì ci vuole uno stato che diventi serio e forte, che parli di meno e agisca di più, che emani leggi forti e investa per imporne il rispetto, che ci tuteli veramente non a chiacchiere (o che ci dia la possibilità di tutelarci da soli) e che non esiti addirittura a comprimere alcuni diritti costituzionali, per evitare che sentimenti di odio e vendetta possano innescare reazioni difficilmente controllabili!!!

Emilio Marigliani