mercoledì 21 novembre 2007

Avanti Savoia!!!


Arieccoli! Ogni tanto ricompaiono, ma stavolta è davvero uno spasso. Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto di Savoia hanno avanzato nei confronti dello Stato italiano una richiesta di risarcimento di 260 milioni di euro, perchè vittime di "ingiusto esilio". Hai capito? La reazione politica, biparisan, è stata di incredulità. Qualcuno (come Andreotti) ha precisato che non ve ne sono i presupposti, ma Casa Savoia insiste, pretendendo anche la ripetizione dei gioielli della Corona e dei Palazzi (tra cui il Quirinale) che erano appannaggio della real casa. Il precedente è davvero pericoloso: pensate se si presentassero gli eredi di Dante Alighieri per chiedere al Comune di Firenze il risarcimento per l'esilio del loro avo (magari con gli interessi di 700 anni e rivalutazione monetaria), o magari gli eredi dei Borbone, per spiegare azione possessoria di spoglio nei confronti dello Stato o degli eredi di Garibaldi... Senza parole!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh... proprio senza parole, No; qualche parola voglio dirla.
Premesso che aveva ragione il Presidente Ciampi, che quando ancora ministro, si ripropose la questione Savoia, se doveva essere loro permesso di rientrare in Italia o no, disse che Lui era un tenentino e stava combattendo contro i Tedeschi a Roma, mentre la casa reale al completo era fuggita al sicuro tra gli Americani a Brindisi, facendo quindi capire il suo malcelato disappunto, è il momento in cui lo Stato Italiano deve chiedere il risarcimento all'ex casa reale.
Risarcimento per le distruzioni, per le persone morte, scomparse in guerra, invalidate dalla guerra scervellotica avallata dalla casa reale, per le pensioni che la Repubblica Italiana ha dovuto dare a superstiti ed invalidi. Risarcimento per la moltitudine di Italiani, Ebrei e non, ma pur sempre Italiani e con la "I" non soltanto maiuscola, ma enorme, deportati a morire nei campi di concentramento tedeschi.
Per l'idiota pretesa di riavere i beni di famiglia, lo Stato deve chiedere come hanno fatto a soprevvivere in esilio tutti questi anni, senza mai lavorare, anzi facendo la bella vita che un comune cittadino italiano nemmeno sogna e, se si accorgesse che costoro hanno vissuto con un eventuale vitalizio elargito dallo Stato per la perdita di quello che essi definiscono i propri beni, deve porre in essere un'azione legale per riavere indietro quanto elargito. Deve altresì dire a chiare lettere agli eredi dei Savoia che i beni che definiscono di famiglia, sono stati acquisiti dalla loro famiglia con il sudore ed il sangue degli Italiani. Mio nonno materno, Cavaliere di Vittorio Veneto, servizio di leva in Marina per la durata di quattro anni (di tale durata era allora il servizio di leva), passato a combattere sul monte Carso come "truppe di Marina appiedate" per altri quattro anni, piedi congelati sul Carso, fin tanto che ha potuto decidere lui, non ha voluto prendere la pensione, perché diceva che lo Stato ne aveva più bisogno; mio nonno di professione era pescatore, quando la pesca veniva fatta con barche a vela ed il pesce non trovava sbocchi sui mercati come avviene oggi, ma in molti casi veniva barattato con altri cibi con i contadini; perciò si può immaginare quanta pensione poteva prendere e se fosse stata utile. Mia nonna paterna, proprietaria insieme ad alcune sorelle di un fabbricato costruito con tanti sacrifici e con aiuto di un fratello emigrato in America, ha visto saltare in aria il fabbricato per opera dei Tedeschi. Senza parlare poi dell'oro che la casa Savoia deve restituire agli Italiani, oro (vedi le fedi nunziali ed altro) occorso per comprare quella parvenza di armamento che ci ha fatto schernire dal mondo intero.
Perciò, il sig. Vittorio Emanuele che non dovrebbe stare in esilio, ma in galera per i suoi trascorsi di "non proprio cittadino modello" ed il sig. Emanuele Filiberto (se signori si possono definire) dovrebbero essere rimandati in esilio ma non in base ad una norma Costituzionale Provvisoria come è stato finora, bensì in base ad una norma Costituzionale PERENNE.

Anonimo ha detto...

Caro Pasquino sei stato precursore di una saggia proposta dell'On. Calderoli (qualche volta per errore dice cose sensate anche lui).Ha presentato una proposta di legge per riconfermare l'esilio dei Savoia. Non voglio infierire su Vittorio Emanuele, dato che la sua faccia parla da sola, voglio solo ricordare ciò che il cugino Amedeo d'Aosta, di ben altra caratura, disse di lui, definendolo il peggio del peggio!!! Geronimo

Anonimo ha detto...

porello...sarà rimasto a secco!! a forza di pagare tutte le sue "signorine"...!
forse vuole trasformare il Quirinale in una mega villa tipo quella del film "Eyes Wide Shot" di S. Kubrick...(chiedo scusa per eventuali errori del mio inglese...)!!!

Anonimo ha detto...

Cara Alessia, il "poretto" vorrebbe trasformare il Quirinale come magazzino per le donne da usare come sgualdrine da vendere ai piedi dell'obelisco davanti al Quirinale. Incatenate all'obelisco, sarebbero oggetto d'asta per i suoi simili.
Non si è accorto che abbiamo oltrepassato "l'anno del Signore 2007"

Anonimo ha detto...

No comment. Questi Savoia sono davvero un guaio...Li manderei a lavorare nei campi rom!!!
Virginio