giovedì 29 gennaio 2009

FACEBOOK

Carissimi amici, siamo sbarcato su facebook. Abbiamo infatti creato un gruppo chiamato "Quelli di Eleuterìa". Se dunque siete registrati venite a fare 4 chiacchiere nel gruppo. E speriamo di diventare sempre di più!!!

domenica 25 gennaio 2009

SINISTRI

In un post di qualche tempo fa, mi pare di ricordare, davamo conto delle molteplici correnti che animano ed agitano il neonato Partito Democratico. Bhe, in realtà è fisiologico che esistano correnti all'interno di coalizioni così vaste, ma è anche vero che, sovente, tra correnti sono più i punti di dissenso che quelli di convergenza.
Stamattina riflettevo sull'ennesima scissione a sinistra. Ho provato quindi a ripercorrere con la memoria, ovviamente per sommi capi, tutte le principali scissioni che nell'ultimo ventennio hanno caratterizzato la sinistra italiana. Caspita, sono davvero tante! E non si capisce davvero quelle forze cosa abbiano in comune tra loro. E notavo: da una parte (quella delle parole) si proclamano unità e aggrezioni, dall'altra (quella dei fatti) gli amici di sinistra non fanno altro che litigare e scindersi, scindersi e scindersi, fino a dare vita a movimenti di una sola persona. E meno male che parlano di ideali e ideologie.
Ripercorro.
Siamo nel FEBBRAIO 1991. Si scioglie il Partito Comunista Italiano e nasce il PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA (PDS); una parte dell'ex PCI sbatte la porta e si separa, creando il PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA (PRC).
Il PRC, però, non avrà vita unitaria lunga, dal momento che, se sorvoliamo sulle turbolenze continue e le fuoriuscite varie, il giorno 11.10.1998 perde un altro bel pezzo. Infatti, in quella data, il PRC conosce un'altra scissione: nasce il PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI (PCI). Saranno finite le scissioni? Nossignore, perchè il 18 GIUGNO 2006 il PRC perde un'altro pezzo: viene fondato il PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI (promotori Ferrando e compagnia). Ma non c'è proprio pace per i rifondatori di un tempo, dal momento che, ieri, un altro bel pezzo del PRC s'è staccato a sua volta. E' nato un nuovo partito, con a capo Niki Vendola, denominato RIFONDAZIONE PER LA SINISTRA (RPS).
Proprio niente male! E si badi, ci riferiamo solo alle scissioni più rilevanti, senza contare movimenti e movimentucoli la cui parola d'ordine è il "tutti contri tutti" (ci vengono in mente, per esempio, GIROTONDINI, NO GLOBAL, BLACK BLOC, SINISTRA LIBERALE, MOVIMENTO LGBT, ARCI ecc.).
Senza contare che, ahimè, ci sa tanto che le solite questioni di potere (e poltrone) non siano estranee e queste atomizzazioni politiche. Ma abbiamo parlato, finora, soltanto di coloro che volevano rifondare. E gli altri? Niente paura. Il PDS è un gran bel partito, gode di ottima salute, vanno tutti d'amore e d'accordo. O no? Beh, anche lì le turbolenze non sono state poche, con i vari tentativi di aggregazione quali L'ULIVO e L'UNIONE, miseramente falliti. Ma almeno nel 1998, dal PDS, riesce a nascere una nuova formazione denominata DEMOCRATICI DI SINISTRA (DS): questa è la volta buona, l'unità di farà, perchè il nuovo soggetto nasce dall'unione di "qualche" correntucola e "qualche" movimento (i più consistenti sono "soltanto" Pds, Federazione laburista, Comunisti unitari, Cristiano sociali, Sinistra Repubblicana, Riformatori per l'Europa...non sono mica tanti!). Nasce l'idea del PARTITO DEMOCRATICO e, immancabilmente, arrivano le nuove scissioni. Nasce SINISTRA DEMOCRATICA (SD) e, chi non si crea il proprio partito personale, trasmigra nei più vari gruppi (come per esempio il Sen. Gavino Angius, che, in dissenso con il nascituro PD ha aderito a SD, poi, in dissenso da SD è andato nello SDI, e poi, figliol prodigo, è tornato ad avvicinarsi al PD).
Ragazzi, devo ammetter di avere un bel cerchio alla testa con tutte queste sigle! Volevo affrontare anche le scissioni continue di quei movimenti da 1% dell'elettorato che hanno agitano i sonni degli amici ambientalisti, ma non ce la faccio proprio...VERDI, SOLE CHE RIDE, VERDI ARCOBALENO, VERDI PER LA PACE, FEDERAZIONE DEI VERDI...sono troppi!. Altro che sinistra unita, qui ci vuole il plurale: sinistri!

Emilio Marigliani

venerdì 23 gennaio 2009

Comunicato stampa del 22.01.2009

Riportiamo il testo del nostro comunicato stampa del 22.01.2009 pubblicato oggi sulla stampa locale:

"Ci convinciamo sempre più che, per analizzare le questioni politico - amministrative di Terracina, occorrerebbe rivolgersi ad esperti di marketing, oppure a provetti tappezzieri specializzati nel confezionamento di poltrone. Il Circolo della Libertà "Eleuterìa", anche in occasione delle consultazioni in Piazza con i nostri concittadini, ha denunciato più volte l’inadeguatezza della classe politica terracinese, evidenziando non solo il difetto di progettualità politica della maggioranza, ma anche l’assenza di una vera opposizione. Ed il risultato dell’azione politica d entrambi gli schieramenti è sotto gli occhi di tutti, con la città che sprofonda nei gravissimi problemi che conosciamo e che sarebbe superfluo elencare di nuovo. Oggi abbiamo la riprova di quello che da più di un anno andiamo dicendo, con una maggioranza incapace di vivere passaggi politici senza perdere pezzi, e l’opposizione dilaniata da contrasti interni tali da determinare le dimissioni del segretario cittadino del suo maggiore partito. Anche lì, pare, per le solite diatribe tra correnti e aspiranti candidati alle più varie cariche: come dire, Se Sparta piange, Atene non ride! In una situazione politica in cui la dialettica maggioranza – opposizione è solo una formalità, in cui le lotte intestine e partitocratiche occupano costantemente le pagine dei giornali riguardanti Terracina, non potremmo di certo sperare che la città riesca ad affrontare i suoi gravissimi problemi. Confidiamo solo nel fatto che, prima o poi, i responsabili di questo sfacelo politico vengano messi davanti alle loro responsabilità".

Il federalismo fiscale


Un'anomalia tutta italiana è quella di tirare la Costituzione per la giacchetta, a seconda delle convenienze del momento. Ed ecco che la Carta fondamentale, talvolta più sacra della Bibbia, altre volte con dignità pari a "carta straccia", presenta delle norme che non sono mai state attuate (si vedano, per esempio, il mai attuato art. 39 sulla libertà sindacale, o l'art. 40, che ha trovato attuazione a circa 50 anni dall'entrata in vigora della Costituzione). L'art. 119 sull'autonomia finanziaria degli Enti locali è una di queste, inattuata prima della riforma del 2001 e rimasta mera petizione di principio anche dopo questa data, nonostante si riconoscesse agli Enti locali "autonomia finanziaria di entrata e di spesa".
Condivisibile o meno il merito, dunque, l'art. 119 Cost. necessita di attuazione; ciò sta avvenendo in questi giorni con l'approvazione del disegno di legge delega attuativo dell'autonomia finanziaria di regioni, provincie e comuni. iIl c.d. Federalismo fiscale.
Riportiamo nel dettaglio le novità:

PRESSIONE FISCALE: Con il passaggio al federlismo fiscale non ci sarà alcun aggravio carico fiscale per i cittadini: alla maggiore autonomia impositiva di Regioni ed enti locali corrisponderà infatti una riduzione dell’imposizione statale. Secondo le stime, al contrario, la pressione fiscale complessiva si ridurra. Al trasferimento di funzioni dallo Stato alle autonomie corrisponderà il trasferimento di personale, in modo da evitare duplicazioni di funzioni o costi aggiuntivi. È previsto che attraverso i decreti attuativi, «sia garantita la determinazione periodica del limite massimo della pressione fiscale, nonchè del suo riparto tra i vari livelli di governo».
AUTONOMIA IMPOSTIVA: È previsto il graduale passaggio dalla spesa storica al criterio dei costi standard. La riforma prevede quindi un’effettiva autonomia di entrata e di spesa di Regioni ed enti locali. Le regioni e gli enti locali potranno cioè determinare autonomamente i contenuti dei tributi, nella cornice e nei limiti fissati dalle leggi. I tributi dovranno garantire flessibilità, manovrabilità e territorialità. Le autonomie locali, per l’erogazione dei servizi, fanno ricorso al fondo perequativo, alla compartecipazione a tributi erariali e a tributi propri. Nel caso dei comuni è previsto un mix di compartecipazione a Iva e Irpef.
CONTRASTO EVASIONE FISCALE: È previsto il coinvolgimento dei diversi livelli istituzionali nell’attività di contrasto dell’evasione fiscale e l’individuazione di adeguati meccanismi diretti a coinvolgere regioni ed enti locali nell’attività di recupero dell’evasione fiscale.
ROMA CAPITALE: Sono previste norme specifiche per la capitale. Il consiglio comunale di Roma sarà chiamato «assemblea capitolina» e il suo status sarà regolato da una apposita legge dello Stato. Vengono indicate le funzioni amministrative della capitale. A Roma Capitale viene inoltre attribuito un patrimonio commisurato alle funzioni, anche attraverso il «trasferimento, a titolo gratuito, dei beni appartenenti al patrimonio dello Stato non più funzionali alle esigenze dell’Amministrazione centrale». CITTÀ METROPOLITANE: Sarà possibile istituire 8 città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Napoli con la relativa possibilità di cancellare le corrispondenti province. La popolazione sarà coinvolta con un referendum consultivo.
PATTO CONVERGENZA: Viene precvista la possibilità di introdurre un ’patto di convergenza con l’obiettivo di individuare percorso dinamico di convergenza ai costi e fabbisogni standard. Una sorta di ’patto di convergenzà è prevista anche per il settore delle infrastrutture con norme di salvaguardia specifiche per le isole.
PREMI E SANZIONI: Sarà possibile premiare gli enti virtuosi e sanzionare quelli inadempienti rispetto agli impegni. Le sanzioni possono andare fino al commissariamento per comuni, province e regioni inadempienti, mentre gli Enti che presentano un alto livello dei servizi con una pressione fiscale inferiore alla media saranno premiati anche con deroghe al patto di stabilità interno per spese in conto capitale. BICAMERALE: Sarà una commissione bicamerale di 30 membri, 15 deputati e 15 senatori nominati dai presidenti delle Camere a dare il parere sui decreti attuativi del ddl. La composizione della commissione deve rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Il governo,potrà anche non conformarsi ai pareri della commissione. In tal caso deve rimettere i testi alle Camere.
Un segnale di speranza: anche le opposizioni (eccetto l'UDC), all'esito del dibattito parlamentare, non hanno votato contro, dimostrazione che, quando si vuole, si riesce a fare riforme condivise.
Che ne pensate?

Laura Ghirardini

giovedì 22 gennaio 2009

Grattino illegale.


Cerchi frettolosamente di arrivare alla tua destinazione, dove ti stanno già aspettando. Trovi (a fortuna) un posto, lotti per ottenerlo e finalmente parcheggi. Scendi di corsa dall'auto, ti avvedi che ci sono le strisce blu, ti guardi intorno e ... il vuoto. Le colonnine per il parcheggio a pagamento non ci sono, oppure sono fuori servizio. Passa un signore, gli chiedi come fare per pagare, gli mostri una manciata di monete, quasi a dimostrare la tua solvibilità e il tuo essere buon cittadino; lui ti dice che devi cercare un tabaccaio, per comprare i grattini...così funziona! Sempre più in ritardo ti butti alla ricerca di un tabaccaio o di un edicola, ma quello vicino li ha finiti, l'altro è chiuso, l'altro è a 500 metri e via dicendo. Allora scatti, sperando che sia più veloce tu ad arrivare al tabaccaio, comprare il grattino e tornare, di quanto lo possa essere un vigile nel farti la multa (mentre tu peregrini, come uno scemo, alla ricerca del grattino). Quante volte abbiamo vissuto questa esperienza...quante parolacce dette, quante corse, quante multe. Ed allora, come non condividere la sentenza resa recentemente dal Giudice di Pace di Terracina in materia di parcheggio a pagamento e grattini? L'assunto è lineare e semplice. E' giusto che se vi sono le strisce blu debba avvenire il pagamento per la sosta, ma, in casi del genere, la somma è da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta. Questo dice la legge e a questo deve uniformarsi sia l'automobilista che l'amministrazione. Il cittadino, giustamente, non può essere costretto a (testuale) "esporre carte e a fare lunghe peregrinazioni alla ricerca di un esercizio commerciale provvisto della carta". Insomma, i Comuni avranno pure diritto al pagamento del parcheggio, ma si organizzino per la riscossione in base alla legge, senza rendere insormontabile anche una cosa semplice come lasciare la propria vettura in sosta. E speriamo che le amministrazioni si uniformino a questi principi di buon senso senza fare storie, senza ricusazioni, senza ricorsi in Cassazione, senza querele: insomma, senza tutte quelle "cosucce" cui siamo da tempo abituati e che, spesso, ci fanno vergognare degli amministratori che abbiamo democraticamente mandato "lì sopra".
Lo Zuavo

mercoledì 14 gennaio 2009

Abemus "adsessor" !!!


Riportiamo dalla stampa locale: "Il sindaco Nardi nomina Francesco Zicchieri assessore alle attività produttive Terracina (14/01/2009) - Questa mattina il Sindaco Stefano Nardi ha firmato il decreto di nomina dell'ottavo assessore della sua giunta.Si tratta di Francesco Zicchieri, già capogruppo di Alleanza Nazionale in seno al Consiglio comunale, il quale ha ricevuto le seguenti deleghe: Sviluppo Economico e Produttivo, Artigianato, Sportello Unico Integrato (Suap - Sue) Edilizia Privata, Demanio Turistico (marittimo, lacuale e fluviale), Settore Informatico (rif. Portale e Suap), Politiche Giovanili. Nell'accettare la carica d'assessore Francesco Zicchieri si è contestualmente dimesso da Consigliere comunale, al suo posto subentrerà il primo dei non eletti della lista di Alleanza Nazionale, Fabio Caiazzo". Dite la vostra

venerdì 9 gennaio 2009

Un po' di grammatica...


amministratore: s.m. [dal latino administratio - onis, der. di administrare "amministrare"] - Chi amministra, chi ha cioè la gestione, e cura il buon andamento, degli affari pubblici o privati, di una società, di un ente, di un'azienda ecc., o anche i propri. (Vocabolario della Lingua italiana - Il Conciso Treccani, pag. 69).

Tutti in piscina!

Archiviate le feste, torniamo alla realtà. Usciamo la mattina, un tantino assonnati ed infreddoliti, per andare a lavoro. Ci arrestiamo al semaforo tra la Pontina e la Pantani da Basso e, come facciamo la gran parte delle volte in cui siamo fermi in quel punto, per ammazzare l'attesa, ci guardiamo attorno. Tutto come sempre: le macchine di Peppe Pannozzi semi ricoperte dalla brina, la sala giochi di Lambertini deserta, il giardino della Meson dei Palazzi, i cartelloni con la pubblicità dei saldi, del Ristorante il Caminetto e... Cos'è quella? Una piscina? Eh si...sembra la Pubblicità progresso del Comune di Terracina. Un manifesto che sarà stato 5 metri x 3 con un disegno di un capannone (simile ai magazzini delle cooperative agricole); trattasi del progetto della piscina coperta di Terracina che, secondo il Pubblicizzante, è già realtà (peccato non aver avuto con me una macchina per fotografarlo. Anzi, se qualcuno ha una foto del manifestone ci piacerebbe riceverla). C'era pure scritto: fine dei lavori dicembre 2009. Ci risiamo. Ancora una volta con i soldi dei contribuenti (sarà costato qualcosa quel manifesto, anche perchè ne sono stati affissi diversi) si fa propaganda su progetti che, come sempre, non usciranno dalle stanze di progettisti, per opere che dovevano essere terminate anni fa. E quanti voli pindarici si sono fatti nelle stanze del potere terracinese...la talassoterapia (ve la ricordate?), il lungomare a senso unico, l'ascensore per il centro storico, il porto, e chi più ne ha più ne metta! Ci sbaglieremo stavolta? Speriamo di sì... Ma sarebbe ora di smetterla con i proclami insensati ed iniziare a confrontarsi con i problemi seri, che a Terracina non mancano. I nostri Amministratori direbbero..quali problemi? Oppure no, forse direbbero la classica frase: "I soldi non ci sono". Sì, sempre questa è la tiritera, un giorno ci spiegheranno che fine fanno questi soldi. E intanto Terracina sprofonda sotto la monnezza, la mancanza di sicurezza è letteralmente una piaga, le strade sono invase dalle discariche, l'Amministrazione è in crisi permanente (e gli assessori non si nominano per evitare accapigliamenti in maggioranza), gli escrementi di cani finiranno per sommergerci, i poveri giudici dovranno continuare a telefonare con i cellulari personali (le linee del Giudice di Pace, per la cronaca, sono state di nuovo tagliate), i lavoratori sociali continueranno a montare tende per strada, la sosta selvaggia trasformerà il centro città nel centro di Bombay (tanto, gli indiani irregolari non ci mancano), i vigili urbani continueranno ad essere merce rara, i topi continueranno a frequentare abitualmente lo "struscio" per il Viale, le buche nelle strade continueranno a mietere vittime (prima o poi la Dakar la farannno a Terracina) e via discorrendo. Come dire, quali problemi? Terracina non solo ha il PROGETTO della piscina, ma anche IL FENOMENO che, nel disastro generale, non prova vergogna a pubblicizzare se stesso!

Emilio Marigliani