mercoledì 29 ottobre 2008

Arrivano le telecamere


In questi giorni il Comune di Terracina ha inviato alla Regione Lazio la richiesta di un contributo finanziario teso a far decollare il progetto denominato "Sistema Integrato di Videosorveglianza". Una delibera di giunta del 17 ottobre scorso prevede, infatti, la suddetta richiesta, sulla base di una dettagliato progetto della dirigente del settore Servizi Sociali per l'installazione di strumenti, attrezzature, sistemi di videosorveglianza, in un'ottica di vigilanza e controllo del territorio, che avvicini sempre più le istituzioni ai cittadini attraverso un sistema integrato di sicurezza. L'Amministrazione manifesta così attenzione nei confronti del fenomeno dei continui atti di violenza che si verificano in città e di cui leggiamo ogni giorno sui giornali, ritenendo che qualche telecamera dislocata qua e là possa costituire un valido deterrente nei confronti dei vandali e dei microcriminali. Mah...sarà così? Noi, se possiamo dire la nostra, non ci entusiasmiamo per la sindrome da Grande Fratello, nè riteniamo che soluzioni del genere possano supplire alla mancanza di politiche giovanili e a seri piani di sicurezza del territorio. E poi, state a vedere che al massimo due giorni dopo l'installazione anche le telecamere saranno, esse stesse, vittime degli atti vandalici...Che ne pensate?

martedì 28 ottobre 2008

Ancora liste bloccate

Un amico frequentatore di questo blog ci sollecita una discussione intorno alla proposta normativa (licenziata in commissione) sulla riforma della legge per l'elezione dei parlamentari europei. La propsota prevede, tra l'altro, una soglia di sbarramento al 5 % ed il principio delle liste bloccate. In sostanza, poichè la legge non consentirà di esprimere preferenze, anche alle europee si potrà votare la lista ma non il singolo candidato.
Personalmente (ma cerdo di interpretare anche il pensiero di molti nostri associati, con i quali ho discusso in proposito) ritengo che il blocco delle liste sia una pratica antidemocratica, dal momento che non solo lascia la designazione dei candidati nelle mani delle segreterie dei partiti, ma, oltre a scippare l'elettore della facoltà di votare per la persona cui si vuole concedere il mandato parlamentare, priva i candidati estranei ai lobbistici ingranaggi partitocratici del diritto di essere eletti (anzi, diciamo pure che nemmeno entrare in competizione). Ed allora, come potrà mai esserci aria nuova nella politica italiana se si creano sistemi del genere? Se si pianificano assemblee popolari di "nominati" (con tutto il mercimonio che ne consegue) anzichè consentire ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti dubitiamo che il nostro Paese possa mai uscire dal pantano politico - sociale in cui è piombato.
Considerate pure che queste sono le conseguenze naturali di sistemi elettoriali bipolari, in cui, di solito, le scelte vengono prese da due persone (e dai loro consiglieri). Abbiamo voluto un sistema che non tenesse conto delle minoranze (chi vi scrive è sempre stato proporzionalista convinto, fin da quando nel 1993 è nato l'invasamento generale per il maggioritario uninominale) e che se ne fregasse dei principi di proporzionalità elettiva? Ebbene, questo è il risultato! Il sistema attuale è sì proporzionale, ma improntato al più feroce bipolarismo di tipo maggioritario uninominale (addirittura con il premio di maggioranza), in cui sono due le teste che decidono e 900 quelle che ossequiano. Un po' quello che è successo per l'elezione diretta del Sindaco (altra vittoria dell'isolano Mariotto), legge anche questa che non ha mai ricevuto il mio entusiasmo. Oggi il Sindaco ha un potere assoluto, potendo infischiarsi degli equilibri politici, degli assessori (licenziabili in qualunque momento) e del Consiglio comunale. Può in molti casi scegliere i dirigenti (vero potentato dei giorni nostri) quasi fosse un feudatario; e costoro non solo rispondono esclusivamente a lui, ma possono agire senza alcun controllo (dell'abolizione del CORECO attuata con L. cost. 3/2001 vogliamo parlarne?). E' democrazia questa? Non credo! Quindi é evidente che se parliamo di criticità del sistema "democrazia" (inteso etimologicamente come potere del popolo) in Italia iniziamo ora e finiamo tra una decina di anni. Ma le liste bloccate, per tornare all'origine della discussione, ritengo siano un esproprio delle facoltà politiche di un popolo.

Emilio Marigliani

sabato 25 ottobre 2008

Topi terracinesi

Un nostro concittadino ha ripreso un'amorevole scena di vita quotidiana di alcuni topolini residenti a Terracina....che carini!
Guardate
http://www.youtube.com/watch?v=ufC626RXc2g
Povera Terracina...

giovedì 16 ottobre 2008

Libertà di stampa


Riportiamo dall'odierno notiziario di Libero.it:

"È stato condannato dal Tribunale di Roma a otto mesi di reclusione e 100 euro di multa per diffamazione ai danni dell'ex ministro della Difesa e parlamentare di Forza Italia Cesare Previti. Colpa di un articolo che Marco Travaglio ha scritto, nell'ottobre 2002, sul settimanale L'Espresso con il titolo Patto scellerato tra mafia e Forza Italia. La sentenza ha inoltre stabilito un risarcimento di ventimila euro per Previti e ha condannato il direttore responsabile del settimanale, Daniela Hamaui, a cinque mesi e 75 euro di multa. Nonostante la pena sia stata sospesa per entrambi i condannati, avremmo voluto chiedere a Travaglio come aveva accolto la notizia, soprattutto perché nel pezzo incriminato, riguardante le confessioni del boss mafioso Luigi Ilardo (poi ucciso da Cosa Nostra) raccolte dal colonnello dei carabinieri Michele Riccio, il riferimento a Previti stava in un marginale virgolettato dello stesso Riccio verso la fine. E, sebbene nel contesto di un incontro nello studio dell'avvocato Taormina finalizzato (apparentemente) a "ripulire dai sospetti di mafiosità" Marcello Dell'Utri, si limitava ad affermare la sola presenza di Previti nella stanza.Approfittando dell'occasione avremmo voluto interpellare Travaglio anche su altri argomenti, dalle polemiche con Vespa alla fuga dei politici da Anno Zero, dalle vacanze con i condannati all'addio alla divisa di Margherita Granbassi al ruolo di giornalista più amato e odiato d'Italia. Ma tutto ciò non è stato possibile, perché, nonostante l'aplomb che mostra in altre interviste di queste ore, Travaglio ha deciso di non rispondere. Anzi, ancor prima di sapere di che si trattasse, è saltato su tutte le furie e al telefono ha tuonato: «Eh no, o chiamate tutti i giornalisti condannati per diffamazione e pubblicate tutti i loro nomi o non venite a rompere i co...ni a me! Ciao». Poi ha riagganciato." Un signore...

mercoledì 15 ottobre 2008

La Giustizia "muta", ora fa le scale a piedi...


Siamo d'accordo. In tempo di vacche magre bisogna stringere la cinghia; i vari tagli alle facoltà impositive degli Enti locali (vedi ICI) creano non pochi problemi ai Comuni; gran parte dei Comuni italiani sono in bolletta. Siamo d'accordo, è una tirtera che sentiamo ogni giorno...ma una domanda sorge, e qualcuno ci deve una risposta. Come mai a Terracina non si riescono ad assicurare nemmeno i più elementari servizi? Come è possibile che, in un paese che si autodefinisce "civile", si permette che venga sospesa la somministrazione di energia nelle proprietà comunali (vedi la biblioteca o il palasport), che la Telecom Italia stacchi il telefono ad un Ufficio Giudiziario, o che un Tribunale resti senza ascensore perchè il Comune non ha saldato il debito con la ditta di manutenzione? Eh già, anche questo accade... Ed immaginate voi la portata del disservizio: gli addetti che non possono fare circolare le pratiche all'interno del Tribunale di Terracina perchè ci sono le scale, il Giudice che fa udienza fuori dall'aula (praticamente attaccato alla cancelleria) e la povera disabile che, impossibilitata a comparire davanti al Giudice che l'ha convocata (dal momento che le carrozzelle non fanno le scale), dopo aver atteso qualche oretta nell'atrio del Tempio della Giustizia, chiama i Carabinieri. Complimenti davvero!