giovedì 29 novembre 2007

Aereoporto: la politica della convenienza (di alcuni).


Il Ministero dei Trasporti, come anticipato per tempo dal Presidente della Regione Lazio Marrazzo, ha deciso di ubicare il terzo scalo aereoportuale del Lazio a Viterbo. E' stata quindi messa la parola fine alla gara che ha visto coinvolte la provincia viterbese, quella di Latina e quella di Frosinone per aggiudicarsi lo scalo.
Ci sarebbe molto da dire sulle strategie dei politici pontini, più inclini a fare proclami che ad applicare una politica seria per favorire la candidatura del nostro capoluogo. E, come al solito, invece di progettare seriamente valide strategie affinchè le cose vadano in un certo modo, si strepita e si protesta a decisioni (ampiamente annunciate) già definitive. Tanto l'alibi c'è, ce la possiamo sempre prendere con il governo e con la giunta regionale di centrosinistra.
La cosa davvero assurda è che, ancora una volta, le lotte di campanile sponsorizzate da quel politico (Marrazzo) o da quell'altro (Fioroni), hanno prodotto un risultato dettato da interessi particolari e totalmente confliggente con l'interesse generale. Questa è l'antipolitica!
La condizione per l'individuazione del sito era che fosse facilmente raggiungibile, e che il territorio offrisse le possibilità per la costruzione dell'infrastruttura e dell'indotto. Latina è a 30 minuti daRoma, ha già un aereporto, la ferrovia che lo costeggia, due strade statali che la collegano alla Capitale; Frosinone è, allo stesso modo, facilmente raggiungibile da Roma, a circa 80 chilometri dalla Capitale, ha l'uscita autostradale (A1) ed è sulla linea ferroviaria Roma - Napoli. La scelta,ovviamente, è ricaduta sull'unico dei capoluoghi privi di ferrovia (la Roma - Viterbo è vecchia ed a binario unico, servita da treni vecchissimi), collegata alla capitale da strade trafficatissime (percorrere le Cassia è una vera e propria "Passione") e pericolose, scelta non già perchè strategicamente collocata, ma solo per il quadrato che le giunte e i Ministri del centrosinistra sono stati in grado di fare.
Ancora una volta si è persa l'occasione per fare qualcosa di buono al di fuori degli interessi particolari, dei "favoretti" ad amici e clientes. Ancora una volta, a rimetterci, saremo tutti noi! Davvero complimenti!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

In Italia solo i firbetti progrediscono, non c'è un cavolo da fare. E non esiste la sovranità popolare, visto che le scelte vanno sempre negoziate, svendute, pagate. Si pensi al principio di opere compensative e si avrà chiaro il quadro: se un'autostrada in costruzione passerà in 5 comuni diversi,tutti e 5 i comuni, per consentirne la costruzione, chiederanno qualcosa in cambio....ma si possono concepire cose del genere???
Anarkis

Anonimo ha detto...

E, l'elettorato di chi deve rappresentare gli interessi delle due province (Latina e Frosinone) che cosa fa? E' forse possibile che anch'esso al completo (cioè ogni singolo elettore) ci trova un guadagno particolare a rinunciare all'aereoporto, a vantaggio dell'elettorato di un'altra provincia?
RITENGO DI NO.
Ma allora, se così non è, che cosa farà, quale è la PROTESTA nei confronti dei suoi eletti, che si accinge a mettere in atto? Sarà quella di accettare passivamente che questi signori continuino imperterriti ad infischiarsene dei loro interessi? O sarà invece quella di ricordarsene alle prossime votazioni se non è possibile cacciarli prima?
Mi auguro che almeno sia la seconda.

Anonimo ha detto...

Caro anonimo, ho paura che questo Tuo augurio non sia altro che una pia illusione. L'elettorato italiano, di qualsiasi formazione politica non reagisce, mugugna solamente. Perciò, ci saranno le prossime elezioni, quelle successive, quelle dopo e così via, ma la cosa non cambia: l'elettorato andrà a votare felice di ottemperare al suo obbligo; darà il voto a chi è più capace d'illuderlo, ma soprattutto a chi è stato più bugiardo e più capace di prenderlo in giro facendoglielo notare. E' un po' come avviene tra amici intimi, quando qualcuno di essi fa una scherzo ad un altro e tutto finisce poi in una risata generale.
In fondo in fondo siamo dei buoni (o dei fessi?).

Anonimo ha detto...

Caro Anarkis, la costruzione di un'autostrada che passerà in 5 comuni diversi secondo me non dovrebbe avere bisogno di alcuna autorizzazione da parte dei comuni interessati. Si dovrebbero consultare tali comuni solamente per verificare che la costruzione dell'autostrada non contrasti con qualche altro progetto altrettanto importante messo in cantiere o in preventivo dai medesimi comuni, ed in mancanza di ciò procedere senza autorizzazione alcuna.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordissimo, mio caro anonimo! E quello delle opere compensative (ma compensative di cosa) era uno dei tanti esempi su come ogni scelta politica in Italia sia imbrigliata, imbavagliata, da comprare....ma si può andare avanti così?
Anarkis

Anonimo ha detto...

devo aggiungere che Frosinone è dotata anche di linea ad alta velocità collegabile all'aeroporto con un tronco dicirca cinquecento metri permettendo il collegamento con Roma in circa 20 minuti. Inoltre la distanza via autostrada con la capitale è di circa 60 km. ricordo che Frosinone a differenza di Latina e Viterbo, non necessita di autorizzazione da parte del Ministero della Difesa poichè l'aeroporto verrebbe costruito fuori da quello militare. Non dimentichiamo che l'aeroporto della Tuscia servirebbe il nulla, mentre quello del basso Lazio potrebbe contare su un tessuto industriale notevole oltre che su un bacino di un milione di abitanti. Vi è da dire anche che lo studio commissionato da una agenzia aeronautica internazionale prediligeva il sito di Frosinone. Evidentemente queste cose non interessano. Ma se c'era ancora il buon vecchio Andreotti credo che questo sgarbo non ce lo avrebbero mai fatto. Geronimo

Anonimo ha detto...

Caro Geronimo, credo che non si tratti di uno sgarbo voluto per Frosinone o Latina, bensì ad una vera e propria conseguenza di incapacità politica ed amministrativa. Basta pensare a quali erano i criteri da adottare per decidere la collocazione e vedere quale è stato il risultato, per capire che questi amministratori non hanno mai guardato una cartina geografica per la decisione.