venerdì 12 ottobre 2007

LA STAMPA DI REGIME



Il 6 ottobre 2007 rappresenterà una pietra miliare per i Circoli della Libertà. Sono stati azzittiti tutti coloro che, invece di plaudire ad iniziative che creano aggregazione, segno della presenza di una coscienza civile troppo spesso messa in cantina, preferiscono distruggere tutto ciò che è novità, promuovendo campagne di stampa al limite della bugia. E dopo aver letto per mesi le denigrazioni a danno dei Circoli (inesistenti, si diceva) è stata una bella soddisfazione ritrovarsi a migliaia, poter far sentire che le voci sono reali, che le mani applaudono, che le teste esistono e le idee ancor di più. Come diceva Totò, siamo uomini e donne "fatti di pelle, ossa e cartilagine", nessuno lo dimentichi! Ma il Regime mediatico dà, ancora una volta, prova di sé: i media continuano ad ignorare la reale portata di quello che è accaduto il 6 ottobre. Basta leggere i quotidiani del giorno dopo per accorgersi che non viene data notizia dell’entusiasmo che abbiamo portato alla Fiera di Roma, delle migliaia di giovani che hanno fatto circolare le proprie idee, che hanno raccontato come si sono rimboccati le maniche per contribuire alla vita dei propri quartieri, dei propri comuni, per migliorare il loro futuro. No. I media hanno estrapolato, nemmeno troppo accuratamente, solo alcuni aspetti del discorso del Presidente Berlusconi, saltando a pié pari la portata innovativa ed il senso del meeting. I telegiornali hanno dedicato all’evento poche battute, evidenziando soltanto quello che il Presidente Berlusconi ha detto circa le elezioni ed il Governo, ignorando invece le parti dell’intervento che riguardavano i Circoli. Il Corriere della Sera di domenica 7 ottobre, invece, tra le pagine dedicate a Montezemolo (divisa a metà con le elezioni del partito democratico), a Bertinotti e ad Annozero, a Mastella, a Grillo e al Welfar, dedica metà pagina 3 al meeting, evidenziando più il look dei leader che i contenuti dell’incontro. E Repubblica? Già la sera del 6 ottobre, laconicamente, Repubblica on line tentava di ridurre il meeting ad una sottosezione di Forza Italia, evidenziando come la presenza maggiore fosse di appartenenti a quest’ultimo partito di opposizione: niente di più falso! E il giorno dopo, a pagina 10 del quotidiano cartaceo, calca ancora la mano sulla natura di gregario del partito-satellite della Brambilla e sulle imposizioni che Berlusconi le avrebbe fatto, addirittura riguardo al look per la manifestazione. Qualche "cosina" in più (ma nemmeno tanto) la troviamo su Il Giornale (metà pagina 7), ma la conclusione cui si perviene è la stessa: non solo alla stampa non interessa evidenziare l’evento, con la sua portata innovativa e con le ventate di aria nuova che si respiravano, ma non interessa nemmeno riportare la verità!
E’ stata quindi un’altra prova della Stampa di Regime, protagonista di quella censura mediatica che da troppi anni caratterizza i telegiornali e giornali italiani. Ma pur con l’indignazione di chi c’era ed ha quindi potuto percepire le omissioni e le distorsioni degli organi di stampa, mi piace concludere con il titolo riportato in prima pagina da un giornale locale delle mie parti, quello che tra tutti ha meglio riportato l’evento, Latina Oggi: "C’est seulement le début" E’ soltanto l’inizio, cari Signori, e sentirete ancora parlare di noi.

Emilio Marigliani

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel complesso sono d'accordo. E comunque due sono le vie che i media hanno deciso di seguire: omettere di evidenziare il fenomeno, oppure evidenziarlo, ma riducendolo ad una stenta replica del partito di Forza Italia. Tanta è stata infatti l'ostinazione (ed il pressapochismo) che ha indotto la stampa a ritenere tutti i presenti al 6 Ottobre soggetti "iscritti a Forza Italia". E quando è stato loro risposto che non era affatto così, quasi quasi i giornalisti ci sono rimasti male......Peccato ... almeno ci hanno provato!

Anonimo ha detto...

Non c'è nulla da fare...questa è la stampa di oggi in Italia. Anche se nel caso della convention dei circoli non credo che ci sia stato animo di censura. Fose, più semplicemente, alcune parti del discorso di Berlusconi fanno più notizia di ogni altra cosa e quindi sono più appetibili per i giornali.
Luca 78