lunedì 3 dicembre 2007

Mazzate indirette!

Quando si discute di tasse, l'attenzione si concentra sempre sugli scaglioni di reddito, o sugli studi di settore, o sulla possibilità di dedurre, di detrarre, di ottenere sgravi dalla denuncia dei redditi. Ci si concentra quindi sul' imposizione diretta, dimenticando che in Italia c'è una intollerabile miriade di tasse e impostucole che, permeando di sè ogni aspetto della vita delle persone, finisce per massacrare letteralmente il portafoglio di ogni famiglia. Si pensi all'uso che si fa di marche da bollo, ai diritti che vanno pagati per ottenere qualunque certificato, alle imposte locali, agli oneri di registrazione degli atti più vari (contratti di affitto, associazioni ecc.), ai contributi unificati per le spese di giustizia, e via dicendo. E si badi, gli importi non sono irrisori: per fare qualche esempio (anche se ne saprete più di me, visto che chiunque è alle prese con questi balzelli), per registrare un decreto ingiuntivo esecutivo di importo pari a 2000 euro si paga un'mposta superiore a 300 euro; per far registrare un'associazione bisogna sborsare circa 200 euro; per ottenere un certificato di residenza ci vuole una marca da 14,62, più diritti (diritti che nell'ultimo anno sono aumentati in media del 23%), e così via... potremmo continuare fino a dopodomani! E se i prezzi aumentano chi è che ci guadagna più di tutti? Lo Stato, visto che insieme al prezzo aumenta anche la quota di IVA che ogni povero Cristo sborsa ogni volta che compra un'oggetto!
E l'altra cosa secondo me "sballata" è che a questo tipo di imposte non si applica il principio costituzionale della capacità contributiva, perchè, o sei ricco o sei povero, per registrare un contratto di affitto sempre la stessa cosa devi pagare; se compra un chilo di pane Bill Gates o il barbone che vive alla Stazione Tiburtina, la quota di imposta è sempre la medesima.
Queste considerazioni vanno fatte...sul punto bisogna riflettere, soprattutto per impedire di essere raggirati dal politico di turno (di destra o sinistra che sia), sempre avvezzo a proclami in materia di abbassamento delle tasse, ma che riduce da una parte e quintuplica dall'altra.
E dall'ultima Finanziaria nulla di buono: si introduce il bollo anche su ogni assegno libero e su ogni vaglia postale!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono anni che vado ripetendo ai quattro venti e non solo a loro, che ogni centesimo di tasse che lo Stato, bontà sua, ci fa risparmiare, serve solamente a mascherare un altro più grande prelievo fatto sulle nostre spalle, accampando come scusa qualche altro motivo. Questa caratteristica però, non è solamente dello Stato ed i suoi contribuenti, bensì riguarda tutti coloro che possono permettersi di fare i furbi e coloro che non possono fare altro che subire la furbizia altrui (vedi alcuni contratti di lavoro). Il principio è sempre lo stesso: rimescolare le carte. Psicologicamente fa più male l'aumento di un determinato balzello, che la sua sostituzione con un balzello più pesante.
Quindi, non meraviglia se i nostri amministratori non fanno altro che rimescolamento dei balzelli, anche perché non si conoscono tutti né tutti conosciamo la loro reale portata. Quello che conosciamo invece, è il fatto che non è preciso dire che chi ci guadagna più di tutti con gli aumenti dei prezzi è lo Stato, perché se così fosse, dal momento che gli amministratori dello Stato conoscono bene la matematica (il capo del Governo attuale è professore), saprebbero suddividere il maggiore guadagno tra i cittadini sotto forma di alleggerimento delle tasse. Invece, dal momento che tasse e balzelli vari continuano ad aumentare, il significato è uno solo: CHI CI GUADAGNA DI PIU' NON E' LO STATO, MA I SUOI AMMINISTRATORI.
Ed i privilegi degli amministratori sono sotto gli occhi di tutti.

Anonimo ha detto...

Ha ragione Pasquino 1946, perché basta pensare al tanto conclamato (da parte di tutti i partiti di maggioranza) bisogno di ridurre il costo della politica per evitare il diffondersi dell'antipolitica, per accorgersi invece, che il costo della politica non solo non viene ridotto, ma è e sarà ulteriormente aumentato.
Al riguardo, cito la notizia apparsa sul sito di Virgilio del giorno 03 c.m., per mezzo della quale si porta a conoscenza di un dossier dell'ufficio studi della Camera, preparato per la Commissione Affari Costituzionali guidata dall'On. Luciano Violante, che fa luce sigli aumenti delle spese della Presidenza del Consiglio,denunciando un incremento di "114 milioni di euro" rispetto alle previsioni assestate per il 2007.
Per chiunque volesse prenderne visione, lindirizzo sarà riportato a breve, in un secondo commento.

Anonimo ha detto...

Come promesso, cito l'indirizzo su cui documentarsi per le spese della politica da diminuire, ma che aumentano. Si tratta di una serie di pagine, a partire dalla seguente:
http://notizie.alice.it/politica/i_tagli_costi_della_politica.html?pmk=hpppstr1_0

Anonimo ha detto...

Dell'indirizzo del commento sopra, occorre fare attenzione alla parola "politica" che deve essere intera, seguita dal punto e da html con punto interrogativo e seguente, come da esempio: _politica.html?pmk=hpppstr1_0

Anonimo ha detto...

Porca miseria...per digitare bene quell'indirizzo ci vuole proprio un oracolo!!! Cmq i costi della politica sono sotto gli occhi di tutti...non ci vuole molto per scoprire l'indegnità di tali privilegi!!!
O zappatore!