mercoledì 19 dicembre 2007

E gli alleati perdono pezzi...

Alcune delle cose che ultimamente si sentono dai leader di UDC e AN sono anche condivisibili. Sono sempre state persone equilibrate, politici sagaci, ragionevoli, comunicatori di concetti il più delle volte condivisibili. In fin dei conti, se si filtrano le dichiarazioni delle ultime settimane, privandole di acredine e risentimenti, i valori di fondo restano gli stessi, quelli della Casa della Libertà, l'antagonismo (e l'alternanza) nei confronti della sinistra e del caotico crogiuolo prodiano. Chiudendo la manifestazione del 13 ottobre scorso, al Colosseo, Fini, che non aveva mai nascosto il desiderio di un grande partito di centro destra, ha esordito dicendo "Ecco il popolo della libertà", mentre Casini, sebbene costantemente intento a creare distinguo, non è poi lontano dalle posizioni di molti illustri esponenti di Forza Italia, e quindi del Popolo della Libertà. Senza dimenticare che anche i Circoli della Libertà, fin dal progetto originario, sono nati come base e spinta per la creazione di una grande forza liberale unitaria (si pensi all'appoggio che i Circoli hanno dato alla manifestazione di AN dell'ottobre scorso).
Ma allora, al di là delle frasi ad effetto e delle dichiarazioni al vetriolo, che succede? Le intenzioni di Berlusconi sembrano essere chiare e palesi, affidate non tanto a dichiarazioni quanto piuttosto ad azioni concrete, in alcuni casi, diremmo, dirompenti. E gli alleati? Che faranno? Mha...nel frattempo farebbero meglio a muoversi, visto che cominciano a perdere i pezzi. E probabilmente, proprio loro che ultimamente hanno accusato Berlusconi di eccessivo personalismo, che si agitano per i timori di partiti senza democrazia interna, gestiscono le rispettive compagini come se fossero roba loro. Forse è per questo che lasciano quà e là lembi di partito, sia a livello locale che a livello nazionale...la Destra di Storace e l'ultima direzione UDC ne sono il chiaro esempio. A Terracina, dopo l'adesione di alcuni esponenti di AN alla Destra, anche un consigliere UDC ha annunciato l'ingresso nel PdL, seguito dal consigliere di una società mista, sempre UDC. E sì, c'è maretta, l'equipaggio mormora, la ciurma è in agitazione! Ma se questa partita non la giocano bene, per Fini e Casini potrebbero esserci sorprese davvero devastanti. Ne siamo convinti: gli elettori stanno capendo poco. Bha...staremo a vedere!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ritengo che ci sia poco da vedere. Il problema vero è che anche Casini e Fini predicano bene e razzolano male. Vogliono essere alleati di Berlusconi, ma fare quello che fa loro comodo, proprio come voleva fare e faceva il Partito Socialista Italiano di Craxi con la vecchia Democrazia Cristiana. Secondo me, nessuno impedisce loro di riunirsi con Berlusconi e accordarsi sulle proposte che quest'ultimo dovrà discutere con Veltroni. Ma, così facendo, essi prenderebbero nette decisioni, che impedirebbero, in un prossimo futuro, la possibilità di fare marcia indietro; impedirebbero la possibilità di dire che a loro non va bene. Essi stanno comportandosi in tal modo, confidando nell'appoggio delle altre forze politiche minoritarie che si trovano nell'ambito della sinistra.

Anonimo ha detto...

Basta che decidono in fretta. Nell'immobilismo generale l'incertezza dell'opposizione non ha meno colpe delle non decisioni della maggioranza....

Anonimo ha detto...

Parole Sante quelle di anonimo!