mercoledì 12 dicembre 2007

Per lo Stato, quanto vale una vita umana?




Purtroppo siamo alle solite. Ogni volta che c'è una morte sul lavoro sentiamo sempre le solite ovvietà, le medesime promesse, le solite chiacchiere. Anzi, se ci fate caso, in questi ultimi tempi la tiritera di dichiarazioni dei politicanti di turno si ripete solo per fatti da cui scaturiscono almeno due o tre decessi sul lavoro, come se la morte di un solo poveretto che era lì per guadagnarsi la pagnotta avesse meno rilevanza di una strage...ubi maior minor cessat. E già, probabilmente anche i politici, in periodo di contenimento dei costi, ottimizzano tempi e ipocrisie. Poi però non cambia nulla e si torna alla noncuranza totale: la politica torna ad occuparsi della legge elettorale di turno, o delle dichiarazioni dell'alleato, o ancora della nascita dell'ennesimo partitino e via discorrendo; i sindacati tornano a fare i soliti "bla bla" sul welfare, sui conti, sugli aumenti, speranzosi di far fare carriera politica a qualche dirigente, ma totalmente latitanti quando si parla di sicurezza di poveri cristi; gli imprenditori tornano a fare utili sulle spalle della solita "carne da macello". E intanto si continua a morire.
Stesso dicorso potremmo fare per la sicurezza stradale. Dopo ogni strage del sabato sera si sentono i soliti proclami, le solite parole. Le strade italiane non solo assomigliano sempre più a mulattiere, ma ogni tentativo di messa in sicurezza, ogni spunto per porre un freno a questi "bollettini di guerra" quotidiani, si perde nei meandri delle commissioni, dei pareri, dei veti, degli interessi e delle corporazioni.
Ma è proprio così complicato per lo Stato italiano avvicinarsi a sembrare uno Stato serio? E' così complicato predisporre controlli che controllino, disposizioni che dispongano, sanzioni che sanzionino? E' proprio indispensabile discutere sempre e prima di tutto di risanamento, di istituzioni, di fair play istituzionale, mentre i padri di famiglia rischiano la vita per portare il pane ai loro figli e le strade uccidono più di al quaida ? No cari miei, la vita umana non ha prezzo. Al cospetto di morti tanto assurde nulla ha più valore, né lo Stato, né il Parlamento, né altro. E davanti a questa situazione è necessario che ci si ribelli, e con forza, perchè non si può consentire che ci si lasci uccidere dall'indifferenza di chi pensa solo a tenere attaccata la sedia al proprio deretano.
Si è polemizzato tanto per lo sciopero degli autotrasportatori. Avete idea della vita che fanno? Avete idea di quanto rischiano? Avete idea del modo in cui sono stati trattati? E di tutto ciò, a chi interessa? Il Governo sapeva da settimane dello sciopero, conosceva le rivendicazioni della categoria, ma nessuno si è degnato nemmeno di riceverla. Solo davanti al disastro che si sta verificando in questi giorni le sigle dell'autotrasporto sono state invitate ad un incontro, al quale però non ha partecipato nessun membro della Presidenza del Consiglio; c'era solo una lettera firmata dal Sottosegretario Letta. Ed hanno fatto bene i sindacati ad alzarsi e andare via...altro che rottura delle trattative! Allora, davanti a tanto menefreghismo, credo che lo scendere in piazza per provocare un disagio forte rappresenti l'unica forma di protesta possibile; e la colpa di ciò che sta accadendo non è certo degli autotrasportatori. Dimenticati loro e dimenticati noi: in realtà, ognuno di noi dovrebbe partecipare ai blocchi.
Emilio Marigliani

8 commenti:

Liala71 ha detto...

E' pure vero tutto quello che dite, ma non trovo corretto che, anche se per una protesta giusta, si blocca un paese intero. D'accordo che la situazione in cui viviamo rene necessarie forme dure di protesta ma perchè le conseguenze di queste proteste devono pagarle sempre e solo i cittadini?

Circolo Eleuterìa ha detto...

Cara Liala, credi che se non si fosse creato disagio vero qualcuno si sarebbe accorto della protesta? Quanti sono gli scioperi che si fanno in Italia, ma si raggiunge qualche obiettivo? Ci sono limiti di non sopportazione che non si possono superare... Abbiamo preso l'esempio dei blocchi del traffico, ma gli esempi di cose insopportabili potrebbero essere a centinaia. E il filo conduttore è il disinteresse dei governanti per i problemi della gente. E per questo che bisogna agitarsi...non si può prescindere dal farlo! Grazie di aver visitato e contribuito al blog....e torna a contattarci!

Anonimo ha detto...

LA VITA UMANA NON VALE UN CAVOLO PER LORO...VALE FORSE QUALCOSA LA VITA DI UN POLIZIOTTO CHE CI LASCIA LE PENNE MENTRE FA IL SUO DOVERE? O DEL POVERACCIO CHE VIENE MASSACRATO IN CASA PER QUALCHE DECINA DI EURO...O DEL SOLDATO CHE MUORE UCCISO DAGLI AFGANI MENTRE COSTRUISCE PONTI PER GLI AFGANI? l'IDEA DI BLOCCARE TUTTO INVECE LA TROVO BUONA....PENSA SE, IN UNA GIORNATA PRESTABILTA, TUTTI SMETTESSERO DI FARE LE PROPRIE OCCUPAZIONI, PER UN GIORNO INTERO TUTTI...SAREBBE UN SEGNALE MAGNIFICO....
ANTILOPE

Anonimo ha detto...

Per chi sarebbe un segnale magnifico? Bloccare tutto per un giorno intero e poi? Il giorno successivo troveremmo cambiato qualche cosa? NO... No signori miei... Non troveremmo cambiato un bel nulla. Presi singolarmente questi commenti, parrebbe dessero ragione ad ognuno, ma la soluzione può essere unica? Penso di no, come penso che se è vero che oggi gli autotrasportatori, ieri i tassisti, l'altro ieri i farmacisti e così via avessero ragione, penso tuttavia che non si può danneggiare altri che non hanno colpe, così pesantemente solamente per i nostri interessi. La protesta degli autotrasportatori, seppure legittima, non può essere più prepotente di chi tale protesta ha provocato; non può impedire la circolazione di un altro automezzo che magari non ha le stesse garanzie lavorative del proprietario del TIR che è stato messo di traverso alla gareggiata per impedire il transito di altri automezzi. Se l'autotrasportatore per esasperazione ha aderito alla protesta e con la prepotenza cerca d'impedire il transito di un'altro trasportatore esasperato dai suoi disagi, non deve meravigliarsi poi se quest'ultimo reagisce con altrettanta prepotenza e durezza o forse più. Non è un caso che uno dei protestanti sia stato investito da un altro automezzo che voleva transitare ma che si voleva bloccare. Inoltre, mi chiedo che cosa abbia mai pensato uno di quei trasportatori in sciopero quando magari ha avuto urgente bisogno di un medico ed ha trovato la categoria in sciopero. E, il servizio sanitario garantisce sempre i casi più urgenti. Perciò, la protesta va fatta, ma in un modo sicuramente diverso, e tanto efficace da impedire che si verifichi la latitanza del governo al tavolo delle trattative, senza tuttavia danneggiare chi tale latitanza la subisce anche per altri versi.

Anonimo ha detto...

Gli estremismi vanno sempre condannati...le violenze pure...se uno sciopera deve lasciare il diritto ad altri di non farlo, su questo siamo d'accordissimo. Ma al contempo non si può prescindere da azioni forti se si vogliono raggiungere dei risultati nel clima di palude in cui questi politici ci hanno portato. Se non ci fosse stato il blocco totale, credete che l'opinione pubblica avrebbe appreso della protesta? Se non ci fossero stati i blocchi credete che a Palazzo Chigi sarebbe interessato qualcosa delle rivendicazioni dei camionisti? Qui si fanno scioperi tutti i giorni, e a qualcuno frega qualcosa? Credo proprio di no! Ripeto, le limitazioni della libertà altrui (di circolazione e di non scioparere) vanno punite, ma quando le cose non vanno (e ora non vanno) se qualcuno si incazza e fa casino secondo me è un bene. Dovremmo farlo tutti, altrochè...
Emilio

Anonimo ha detto...

Evviva il Far West!!!

Anonimo ha detto...

Bhe, io sono il primo a non volere il far west. Ma se il far west è l'unica maniera per uscire dal pantano in cui ci troviamo e soprattutto l'unica maniera per avere voce in capitolo un po' di sano far west non fa male. Perchè guardate, coloro che ci mettono in guardia sul rischio di far west, sono gli stessi che come ti giri...non so se ho reso! E poi il far west non va bene dove le regole ci sono, sono chiare e rispettate da tutti...vi pare che questo avvenga in Italia?
Emilio

Anonimo ha detto...

Ha ragione Emilio... Quando ci vuole ci vuole. E poi, sentendo i telegiornali di oggi, che mettono in evidenza quanto affermato dal Capo del Governo, che nonostante tutto quello che sta succedendo, continua a prenderci in giro dicendo che tutto va bene, mi convinco ancora di più della necessità del sano far west per vivere in questa società selvaggia, dove ognuno pone in essere soprusi nei confronti degli altri, dove tutti sono contro tutti. Quindi, alla luce delle notizie sull'aumento dei prezzi di tutte le materie ed in particolare di quelle alimentari, proprio a causa di questo blocco dei tir, ritorno al sogno svanito, di vedere Clint Eastwood avvicinarsi di soppiatto al tir lungo venti metri messo di traverso alla gareggiata, legare un candelotto di dinamite alla staffa dello specchietto retrovisore ed accendere la miccia, poi con tutta tranquillità allontanarsi per attendere a distanza di sicurezza. Vedere poi lo scoppio della dinamite, il tir scaraventato fuori dalla gareggiata, conseguentemente una fila di automezzi che cominciano a muoversi, Clint che sul dorso del suo destriero, scusate perché destriero era in Europa all'epoca dei cavalieri cortesi, mentre nel far west era più volgarmente e comunemente cavallo, si allontana e, vicino alla fila di automezzi in movimento, il conducente del tir, che malconcio grida a Clint: Biondohhh....Sai di chi sei figlio tuuh!!! Di una put ta naaahhh!!!