martedì 8 luglio 2008

A Terracina giudice ancora "muto"...


Siamo abituati a vedere cittadini e associazioni che si sostituiscono alle istituzioni (la lettera minuscola è voluta), ma la proposta di una colletta per pagare il telefono di un Ufficio Giudiziario non s'era mai sentita. Eppure a tanto è stato costretto il Giudice Coordinatore dell'Ufficio del Giudice di Pace di Terracina, visto che, da quasi un mese, l'unica linea telefonica dell'ufficio è stata depotenziata per una morosità del Comune nel pagamento della bolletta. Guardate, ormai non ci meravigliamo più di nulla, visti i numerosi tagli cui il Comune "buffatore" ha costretto diversi servizi della città (clamoroso è stato, quest'inverno, il taglio del gas al palazzetto dello sport e alla biblioteca comunale). Ma in questa vicenda c'è un aspetto in più che, credo, sia meritevole di allarmante attenzione: il silenzio delle Istituzioni diverse dal Comune di Terracina. Eh già, perchè il Coordinatore dell'Ufficio Giudiziario, Dott. Fedele, aveva già scritto al Sindaco, al Ministero e al Prefetto, senza però ottenere risposte. Che il Dott. Nardi cestinasse il fax ricevuto si poteva scommettere, ma che Ministero e Prefetto facessero altrettanto è di una gravità inaudita. Da quì, la decisione del Dott. Fedele di scrivere nuovamente a costoro, tirando in ballo la "provocazione" dell'offerta ed interessando della questione anche la Corte dei Conti. Succederà qualcosa? Mah, noi continueremo ad informarci, ma intanto, ogni giorno, scopriamo da un lato che non c'è mai limite al peggio, mentre dall'altro ci convinciamo che alle blasomate istituzioni locali e governative (Sua Eccellenza compresa) non importa poi molto dei disservizi che i poveri utenti della giustizia (cittadini, giudici e non solo) vivono ogni giorno...
Emilio Marigliani

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Coi soldi che hanno sperperato per amici e consulenti ce ne uscivano di bollette...sti delinquenti!

tullio de bellis ha detto...

Grazie ai ragazzi del circolo che portano alla luce queste cose INCREDIBILI. Di fronte a certe cose, davvero, mi cascano le palle. Di fronte a certe cose, davvero, mi viene voglia di smettere di parlare e cominciare ad utilizzare strumenti più "incisivi". Di fronte a queste cose mi chiedo a cosa sia servito lottare e morire per la democrazia.

Anonimo ha detto...

Grazie Tullio per i ringraziamente fatti al circolo...noi ce la mettiamo tutta...ma se quì non cambia la gente sarà dura.
Un saluto a tutti...

Anonimo ha detto...

Avete capito come è andata a finire? Questo è un ulteriore regalo del passato Governo. Quello che mi chiedo è: non c'era proprio nessun ramo della pubblica amministrazione che potesse rimenere senza telefono? Toccava proprio all'Ufficio Giudiziario?
Non è mica che l'Amministrazione Comunale abbia fatto come quel tizio che per far dispetto alla moglie dopo un litigio, si è tagliato i testicoli?

L’assessore: attendiamo la risposta ufficiale di Equitalia

Tribunale, l’impasse Telefono staccato, Masci spiega i termini della vicenda

«LE raccolte di libere offerte si fanno in chiesa per opere di carità e non per pagare la Telecom».

Sono le parole dell’assessore al Bilancio Giuliano Masci in relazione all’iniziativa degli
uffici del Tribunale di Terracina di fare una «colletta» per saldare il debito con la Telecom e tornare a svolgere le attività ordinarie. Masci fa sapere che il mancato pagamento delle forniture da parte del Comune alla società telefonica è causato «non per mancanza di fondi nelle casse
comunali ma per il rispetto delle
procedure di cui al Decreto ministeriale numero 40 del gennaio 2008» e invita a leggere la lettera inviata al Prefetto di Latina e al presidente del
Tribunale. Secondo il citato decreto,si legge nella lettera, per gli importi dovuti ai fornitori superiori a 10 mila
euro ci sono delle regole da rispettare:
«Verificare se il fornitore ha situazioni di morosità registrate da Equitalia spa pari almeno a 10 mila euro derivanti da cartelle esattoriali notificate, scadute, non pagate». Masci nella lettera notifica al Prefetto che Telecom si trova «nella fattispecie
prevista», ovvero è morosa, e dunque «siamo stati e siamo tuttora impossibilitatia saldare le fatture scadute».
Infatti il decreto ministeriale impone di non procedere al pagamento al fornitore per almeno 30 giorni qualora il fornitore sia moroso. Nella lettera l’assessore al Bilancio rassicurache «non appena Equitalia ci darà notizia dei ruoli emessi a carico della Telecom sarà nostra cura emettere
i relativi mandati di pagamento e
la Telecom procederà al ripristino
delle linee cessate». E nella nota
stampa invita «ad evitare le ‘burle’ e le prese di posizione fuori luogo e non pertinenti: le raccolte di libere offerte si fanno in chiesa per opere di
carità, non per pagare la Telecom».
D. R.

Anonimo ha detto...

Pasquino 1946 ha ragione. Anch'io mi pongo la domanda: perché invece di appioppare la morosità sul numero telefonico dell'Ufficio Giudiziario, l'Amministrazione Comunale non l'ha appioppata sul numero telefonico del Vicesindaco o di qualche altro Assessore, ovvero di qualche altro numero telefonico dell'Amministrazione che è magari è poco usato? Per certo, posso dire che in ogni caso, il numero telefonico staccato per morosità è sempre ed unicamente quello che risulta sul bollettino non pagato. Mai la Telecom sospenderà un numero telefonico (si badi bene: preciso numero telefonico a cui fa capo una precisa linea telefonica) che non sia moroso, al posto di uno moroso.

Anonimo ha detto...

Ma Masci invece di tenerseli buoni sti giudici che se gli girano quelle cose nominate da Tullio de Bellis lo chiudono e buttano la chiave fa pure ironia!!!!Gerry