martedì 8 luglio 2008

Blocca processi e intercettazioni...ne discutiamo?

Un nostro amico, frequentatore del blog, chiede come si schiera il Circolo "Eleuterìa" circa la legge sulle intercettazioni telefoniche e sulla c.d. legge "blocca processi". Abbiamo spiegato che la nostra Associazione non è un monolite, usa a schierarsi, ma è un gruppo di persone che, pur avendo vedute comuni e comuni aspirazioni, ha teste diverse...e soprattutto ho spiegato che il Circolo trova stimolante ogni discussione, perchè discutere è arricchimento. Non a caso "Facciamo circolare le idee" è lo slogan che campeggia nel nostro blog ... Abbiamo dato, più o meno esaustivamente, un punto di vista sull'argomento, ma ora chiediamo a voi...che ne pensate di questi due provvedimenti?

9 commenti:

Emilio Marigliani ha detto...

Leggevo le prime notizie sulla manifestazione di oggi dell'Italia dei valori e dei girotondini. Trovo i toni vergognosi e l'atteggiamento di Di Pietro, che non perde occasione per ergersi a paladino della giustizia, davvero incommentabile. Visto che pensa di essere il baluardo della democrazia, impari che, piaccia o non piaccia, l'indirizzo politico di un paese lo scelgono gli elettori...e gli elettori hanno scelto. Quindi manifesti pure, ma non osi parlare di dittatura, di truffa elettorale e di vaccate del genere...E concludo: pur essendo stato un sostenitore di "mani pulite" rabbrividisco a pensare un Pubblico Ministero del genere....

Anonimo ha detto...

E' vero! Il bello di questo circolo è proprio quello poter liberamente esprimere il proprio pensiero su ogni argomento ed è appunto per questo che ritengo di poter dire che la domanda circa lo schieramento del circolo è un po' troppo semplicistica. Infatti, pur se a priori sono favorevole alle intercettazioni da parte delle forze dell'ordine e contrario alla c.d. legge "blocca processi", devo tuttavia dire che si dovrebbe necessariamente capire fino in fondo le reali intenzioni del legislatore ed analizzare nei particolari la reale discussione in parlamento.
Certo, se è vero che a nessuno di noi piace che venga violata la propria intimità mediante intercettazioni di qualsiasi tipo, è pur vero, che chi non ha niente da nascondere, non deve temere nulla, mentre al contrario da una intercettazione si potrebbe anche evitare il perpetrarsi di qualche reato. Lo stesso dicasi per la c.d. legge "blocca processi". Se è vero che non è giusto che Alte Cariche dello Stato non debbano essere processate, è altrettanto vero che non si possono usare i processi e le incriminazioni come tante bombe ad orologeria, da usare in determinate circostanze, magari solamente perché l'Alta Carica dello Stato, al momento, è politicamente avversa a quella di chi ha il potere di incriminare.
Quindi, occorre esaminare in tutti i dettagli quali siano le reali conseguenze che uscirebbero dalle discussioni sulle problematiche citate e valutarne le necessarie possibilità e convenienze.

tullio de bellis ha detto...

Apprezzo davvero questo post del Circolo che dimostra la loro voglia di discutere senza pregiudizi di qualsiasi argomento. Innazitutto dico la mia: io penso che Berlusconi stia approfittando del suo ruolo istituzionale per fini suoi estranei ai fini pubblici che, invece, dovrebbe perseguire. Durante la campagna elettorale Berlusconi si dimostrò sensibile verso i problemi dell'Italia e, anche se senza dare risposte esurienti, sembrava volesse davvero dare una svolta alla situazione drammatica. In effetti ha convinto la maggioranza degli italiani ed ha ottenuto una larga maggioranza. Quindi Berlusconi ha il DIRITTO di governare. Però bloccare (perchè questo sta facendo e se volete un'ulteriore prova basta che andate sui siti della Camera e del Senato) tutto il lavoro delle camere solo per far approvare preventivamente delle norme (di dubbia costituzioanlità e questo sono sicuro che Emilio lo riconoscerà) che fondamentalmente servono solo a lui e a tutte le persone che delinquono non mi pare il modo giusto di affrontare i problemi reali del paese nè quell'"emergenza sicurezza" che, a mio modesto parere, fu solo un'invenzione dei mass media. Ora qui io vorrei, invece che spiegare quello che penso, chiedere a voi tutti di ascoltare cosa dice Marco Travaglio di queste leggi e poi dirmi se, secondo voi, mente in qualche punto oppure se dice la verità. Cercate di guardarlo senza pregiudizi di sorta ma concentrandovi solo su quello che dice.

X Emilio: Emilio non dare troppo retta alle notizie sui giornali che parlano della manifestazione di Di Pietro. Dovresti sapere bene che il Sign. Di Pietro si è messo contro praticamente tutta la classe politica e che quindi il modo in cui parlano di lui i giornali non è altro che la conseguenza di questa sua posizione. Quando dici che gli elettori hanno deciso chi far governare hai ragione ma ciò non toglie alle minoranze di esprimere il loro pensiero e dal manifestare in tutte le forme pacifiche possibili. Ognuno può dire quello che pensa fortunatamente e quindi se lui parla di dittatura è perchè la sua percezione è quella. Io personalmente penso che un paese in mano ad un soggetto proprietario di 3 televisioni, che condiziona le scelte su vertici rai (questo lo fanno sia a destra che a sinistra perà!) e che possiede anche dei giornali non sia un paese libero. E' un paese condizionato da quello che dicono i mass media. Non è certo una dittatura come quella di Mussolini ma è sicuramente una degenerazione della democrazia.

e un'ultima postilla. Mi piacerebbe che, nel discutere ciò che un certo personaggio ha detto, non si prendesse in centrale considerazione il "come" quella persona ha detto una cosa ma vorrei che fosse oggetto delle nostre attenzioni il "cosa" ha detto quella certa persona. Sono sicuro che così facendo capirsi e dialogare in maniera costruttiva sia molto più facile

Emilio Marigliani ha detto...

Ma si, Tullio...in parte hai ragione. E sono d'accordo anche sui dubbi di costituzionalità di provvedimenti del genere, sulla necessità che si deve discutere sul merito delle e non sul modo in cui si esternano...concodo, per carità. Ma ribadisco che, personalmente, posizioni giustizialiste (non ho detto legalitarie) come quelle di Di Pietro mi preoccupano. Su Travaglio consentimi di soprassedere...sul punto io e te siamo la più bella dimostrazione di come si possa dialogare, anche in modo costruttivo, anche avendo posizioni diverse. Buona serata a tutti....

Anonimo ha detto...

Scusatemi, non vorrei apparire come quel tipaccio che s’intromette sempre nelle discussioni altrui anche se non interpellato, ma è talmente ghiotta l’occasione di puntualizzare alcune cose, che se non dispiace, non vorrei farmela sfuggire. Avrei qualche puntualizzazione per il commento d’Emilio e di Tullio de Bellis ed inizierei dalle norme che servirebbero solamente Berlusconi e tutte le persone che delinquono. Sicuramente Tullio avrebbe ragione se prima del processo sarebbe usanza emettere la sentenza, perché in quel caso si tratterebbe inconfutabilmente di un reo, cioè di quel personaggio che ha commesso un reato. Ma, un processo viene svolto per vedere se una persona e un reo oppure no e la sentenza viene emessa a posteriore. Che cosa succederebbe se dopo l’incriminazione, dopo il processo, il Presidente della Repubblica che in funzione di quel processo sarebbe stato indotto alle dimissioni, risultasse completamente estraneo ai fatti contestati? Ce la caveremmo solamente con delle scuse? Sarebbe giusto? E’ invece giusto approfittare dell’ipotesi di reato tutta da dimostrare per distruggere un personaggio politico che è in contrapposizione a chi ha il potere e la facoltà d’iscrivere nel registro degli indagati? E' giusto far arrivare al Presidente della Repubblica la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati mentre si trova in visita ufficiale all'estero con altri Capi di Stato?
Su Marco Travaglio io non soprassederei, lo ignorerei totalmente perché non lo ritengo obbiettivo nel modo più assoluto, ma ritengo che quello che dice è solo una minima parte della realtà ed anche distorta. A mio avviso è simile al conduttore di “anno zero”.
Qualcosa da dire anche sul consiglio dato ad Emilio sulle notizie che parlano di Di Pietro e che sarebbero conseguenza del fatto che Di Pietro si è messo contro tutta la classe politica: consiglio a De Bellis di sentire le reazioni di Veltroni riguardo la citata dimostrazione.
Sicuramente si può discettare sulla percezione di dittatura, ma nemmeno è come dice De Bellis una degenerazione della democrazia, perché “è la democrazia”.
Ritengo inoltre errato prendere in considerazione solo “cosa” uno dice e non “come”, perché ogni frase, ogni inflessione, ogni tipo di tono dato alla frase o al periodo, ogni accento determina un significato diverso e, perfino l’uso della punteggiatura concorre a dare maggiore e diverso significato a ciò che si dice.

tullio de bellis ha detto...

Ciao Pasquino,
il problema che tu poni è di "punti di vista". Tu ipotizzi il caso del Presidente della Repubblica che si dimette e poi risulta estraneo alla vicenda. Qui effettivamente c'è la (momentanea) distruzione della vita politica del soggetto. Sono d'accordo. Ma penso che sia più grave il caso opposto: il soggetto che rimane in carica nonostante una sua colpevolezza. La res publica è nata per soddisfare interessi collettivi e, si sa, gli interessi colletivi non sono la somma degli interessi individuali ma la loro sintesi quindi la conseguenza logica è che gli interessi individuali passano in secondo piano se ci sono interessi collettivi in gioco. Penso che sia DOVEROSO avere dei personaggi politici (spcialmente le alte cariche) pulite e senza macchia. Lo si deve per rispetto alla repubblica e per rispetto ai singoli cittadini che, purtroppo, non hanno più il diritto di scegliere CHI mandare a rappresentarli. Ecco io penso che sia insito nel concetto di repubblica la pubblicità e la trasparenza dei personaggi politici. Ecco perchè credo che in Italia si debba fare come in tutte gli altri paesi occidentali: il politico indagato deve dimettersi. Non so perchè solo in Italia questa cosa non avvenga. E proprio per quel discorso di trasparenza e pubblicità dei personaggi politici (che ricordo non sono più scelti dai cittadini ma dai partiti...quindi si autoscelgono e QUINDI i cittadini devono poter controllare sempre cosa fanno) che ritengo che anche la privacy di tali personaggi debba essere rivista al ribasso.

poi se discutiamo sui modo di far sapere al Politico di turno che è iscritto nel registro degli indagati...lì sfondi una porta aperta e mi trovi perfettamente d'accordo.

Sul discorso di Travaglio io mi rendo conto che è un personaggio scomodo e non obiettivo però, prima di criticarlo, bisogna analizzare nel merito quello che dice. Se fate questo vi renderete conto che (purtroppo) dice cose vere. la dimostrazione è che i politici lo azzannano in tv (spesso trincerandosi dietro l'immunità parlamentare) ma poi nelle aule di tribunale non vanno perchè non avrebbero nulla da guadagnare.

Per quanto riguarda il discorso che il "modo" di dire cambia il significato sono parzialmente d'accordo con te. Non dimenticare però che quello che dice sono cose che si possono cotnrollare in ANONIMI (per espressione e modi di dire) DOCUMENTI delle varie procure. e quelli parlano chiaro....che vi piaccia o meno....

Circolo Eleuterìa ha detto...

Interveniamo per ringraziare coloro che animano questo blog e per dire una cosa a Pasquino 1946... "s'è cagnat i munn alla riversa"...tu che fai il garantista non me lo sarei mai aspettato...Dai che scherzo e mi raccomando ragazzi..continuate a mantenere vivo questo scambio di idee...le idee sono l'unica arma in gradi di sconfiggere la mediocrità.
Un saluto 3
PS ma Geronimo che fina ha fatto? Si vede che è periodo di denunce dei redditi...

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti. Vorrei allargare un po’ la critica, anche per chiarire alcuni concetti messi in risalto dai commenti. Inizierei dall’ultimo commento, per dire ad Emilio che scherzosamente o meno, non “s’è cagnat ju munn alla ruescia”, perché un conto è la prima ed immediata, nonché emotiva reazione (che comunque se non è adeguata e ben ponderata, è sempre errata, ma ciò si capisce solo a posteriore), di fronte ad un avvenimento che meriterebbe una dura presa di posizione, un altro è quello di riflessione pacata sulle varie problematiche , prima che si evidenziano, riflessioni che devono essere adatte ad analizzare in primo luogo le possibili conseguenze d’un qualsiasi atto, poi le motivazioni delle nascite di problematiche , i vari aspetti, le varie possibili conseguenze di ogni possibile modo d’operare. In altre parole, mentre è deleteria l’ira dovuta ad emotività, è doveroso riflettere adeguatamente prima d’operare o di dire.
Già! Di dire, perché ritorno a ribadire che non è importante cosa si dice, ma più specificatamente “è molto importante cosa si dice e come si dice”. E, a questo proposito, poiché mi sembra che i modi d’intendere ciò siano in contrapposizione, voglio citare un fatto avvenuto tempo fa in Consiglio Comunale di Terracina.
Ricopriva la carica di Sindaco pro tempore il Prof. Cerilli che, in quella sede portò alla votazione l’acquisizione della Torre del Pesce che si trova in località Barchi. Appena il Sindaco Cerilli parlò di questa cosa, si alzò dalle file dell’opposizione (dell’allora PCI) il Consigliere Marcello Capponi, che inveì contro l’Amministrazione ed il Sindaco, dicendo testualmente: “e si capisce, adesso è uscita fuori anche la Torre del Pesce.....ecc.”. Prima che finisse il suo intervento ed a quelle parole, si alzò dalle file del pubblico che può solamente assistere in silenzio, un autentico boato d’approvazione contro quello che sembrava un arbitrio dell’Amministrazione, che per forza voleva comprare quella torre. La cosa non era come aveva detto il Consigliere Capponi, perché disinformato, ma stava in questi termini: il proprietario della torre, non potendo far fronte alle spese di manutenzione, tramite i canali ufficiali e pubblicando tutto sulla stampa, aveva offerto in vendita al Comune la suddetta torre. Avute le spiegazioni del caso, il Consigliere Capponi fu costretto a scusarsi con il Sindaco e con l’Amministrazione, ma alle scuse non fece seguito il boato d’approvazione del pubblico.
Questo fatto dimostra come in funzione di dire le cose, ci sia una reazione e, nel caso citato le reazioni furono due: una di giubilo, l’altra di delusione.
Ma un’altra cosa ancora dimostra e qui arriviamo a Travaglio.
Se il Consigliere Capponi avesse fatto quell’exploit dal palco, durante un comizio, senza che qualcuno potesse controbattere, oggi staremmo ancora discutendo della Torre del Pesce.

Anonimo ha detto...

Due parole:intercettazioni giuste italiani lavandai. Geronimo