mercoledì 9 luglio 2008

Censimento dei nomadi


Altra questione spinosa: censimento che riguarda i nomadi in Italia. Siccome non si sa nemmeno quanti siano, il Ministro dell'Interno Maroni ha pensato bene di censirli. Ed è scoppiato il finimondo: c'è chi si scandalizza per le "nuove leggi razziali", chi rabbrividisce per la "schedatura etnica", chi ancora parla di rischi di genocidio. Bha... Ma riflettevo: secondo voi, l'obbligo che ognuno ha di denunciare all'anagrafe il proprio figlio appena nato è una schedatura? Riflettevo ancora: quando durante la visita militare (i famosi tre giorni) ci hanno preso le impronte digitali, forse avrei dovuto urlare in faccia all'appuntato dei Carabinieri che mi ha quasi schiacciato un dito che era un razzista? O ancora: quando ci chiedono il codice fiscale per fare ogni cosa, dovrei protestare per questa schedatura di massa? Ditemi voi! E intanto, ogni volta che ci si può lamentare degli attentati alla civiltà del permissivismo, ecco riesumati tutti gli esponenti della sinistra radicale, emersi dalla terra a mo' di zombie, tutti in fila a farsi provocatoriamente prendere le impronte digitali all'Esquilino, per protesta e per solidarietà nei confronti dei Rom. E già, l'ex Ministro Paolo Ferrero, l'ex inviato Furio Colombo, l'ex Ministra Livia Turco, l'ex capogruppo di Rifondazione Giovanni Russo Spena, l'ex capogruppo dei Verdi Giuseppe Bonelli e molti altri, tutti a professare passione per il popolo Rom, innamorati del loro modus vivendi e decisi ad urlare contro lo Stato, cattivo e razzista, che vorrebbe tentare di capire quanti e chi sono i nomadi in Italia. Tanto poi, chi se ne frega del degrado in cui versano le baraccopoli dei campi nomadi, che importa se sfruttano i bambini per rubare, se hanno come attività principale l'arte del delinquere, se sfruttano, rubano, prestano "a strozzo", uccidono, scippano, rapiscono bambini, ricettano, praticano accattonaggio, minacciano, stuprano e via dicendo, senza che si possa conoscere nemmeno la loro identità. Cosa importa al novello popolo di "Peace and Love" di tutto questo... che rilevanza ha il fatto che in alcune zone delle grandi città contigue ai campi nomadi non si può neanche girare per strada. L'importante è il rispetto dell'etnie, e, se il prezzo è il terrore dei cittadini, chi se ne frega ancora. Noi non diciamo che siano belle le schedature, per carità. Diciamo solo che uno Stato serio ha il sacrosanto diritto di sapere chi calpesta il proprio suolo; uno Stato serio deve essere in grado di conoscere l'identità di chi va premiato e quella di chi va punito; uno Stato serio deve garantire l'efficienza del proprio apparato invesgativo e di quello repressivo. E se non si conosce un fenomeno, si può mai riuscire a domarlo? E poi, consentitemi: è pacifico che in ogni sistema giuridico l'efficienza e l'effettività sono inversamente proporzionali rispetto al garantismo: se cresce uno diminuisce l'altro. Permettetemi di dire che, nell'Italia di oggi, c'è forse troppo garantismo, a danno dell'effettività della legge. Bisogna, dunque, invertire la tendenza.

12 commenti:

tullio de bellis ha detto...

E' vero decisamente troppo garantismo! Sono d'accordo sul prendere le impronte digitali. Non sono d'accordo però con il tuo discorso: se qualcuno grida alla discriminazione razziale è perchè gli è stato dato modo di farlo. Io sono del parere che prendere le impronte solo ai ROM sia discriminazione razziale (pur essendo consapevole del loro modo di vivere) quindi io propongo di prendere le impronte a TUTTI. Sarebbe più giusto, non ci sarebbero discriminazioni e la sicurezza sarebbe garantita a livelli ancora più alti. E' vero sarebbe un'operazione gigantesca e costosa, ma se un governo fa della sicurezza il suo (fittizio?) cavallo di battaglia deve essere pronto a sopportare gli oneri economici che quella scelta comporta.

Emilio Marigliani ha detto...

Bhe Tullio, la questione delle impronte si inserisce all'interno di un discorso di "censimento"...di solito coloro che non sono nomadi sono censiti e, come si diceva nel post, le nostre impronte (almeno quelle dei maschietti che hanno fatto la visita militare) già sono state prese. Io dico questo: è normale che girino persone senza documenti, di cui non si può conoscere l'identità e la nazionalità? E, visto che notoriamente i nomadi non sono impiegati pubblici o tranvieri, ma sono portati verso attività delinquenziali (non si può negare questa cosa eh), non credete che sia opportuno almeno sapere chi sono? A noi per conoscere i cavoli nostri l'ISTAT ogni dieci anni ci viene a bussare a casa...per censirci...che dovremmo dire?
Bye

Anonimo ha detto...

Scusate se intervengo con toni un po' meno eruditi dei vostri ma voglio solo dire...ragazzi, ma che state a dì? Leggi razziali? Persecuzioni etniche? Ma di che...qua la legge va rispettata e se che ha avuto il voto popolare decide di fare una legge questa si deve fare e basta...non c'è unione europea o altre cariche che tengano. Se poi è incostituzionale, lo deciderà la Corte costituzionale...se è contraria alle convenzioni internazionali, ci saranno altri organi che potranno sanzionarle...ma non ditemi che vedere chi e quanti sono quelli che vivono nelle baraccopoli è un attentato ai diritti umani...ma scherziamo? Scusate se mi sono accalorato, ma ogi tanto mi sembra che si perda la bussola. Altro che censirli..io li sgombrerei i campi nomadi....
Ciao
Ermanno 78

tullio de bellis ha detto...

Per Ermanno: mi piacciono le persone che si scaldano per i discorsi però devo dissentire con te su tutta la linea: il voto popolare permette ad un governo di "governare". governare significa utilizzare i poteri che la costituzione gli conferisce. governare non significa fare leggi in barba alla costituzione o alla normativa europea. e qui il discorso lo chiudo perchè è il meccanismo gerarchico delle fonti del diritto e non c'è niente da discutere.

Per Emilio: è vero noi veniamo censiti, e pure loro. Loro a volte girano senza documenti, e noi pure. Loro non hanno lavori fissi, ma a volte neanche noi. il servizio di leva è stato sospeso e quindi le impronte ai cittadini italiani non veranno più prese. Ecco quindi che, tutto sommato, non riesco a vedere il motivo per cui a loro devono essere prese le impronte (cosa sulla quale mi trovi d'accordissimo) e a tutti gli altri cittadini italiani nati dopo il 1985 no. Il punto è che i rom rubano, è vero. ma anche gli italiani. Quindi non capisco la discriminazione. LE IMPRONTE VANNO PRESE MA NON SOLO AI ROM. questa è la mia idea! aspetto le solite pungenti e intelligenti risposte!

ciao ragazzi!!!

Anonimo ha detto...

Scusate ragazzi, ma qui veramente stiamo girando intorno ad un problema che nemmeno dovrebbe esistere, perché ogni essere vivente all'interno del territorio nazionale dovrebbe, all'occorrenza essere facilmente identificato, impronte o non impronte. Se non si vuole farlo con l'impronte, si facesse con qualunque altro sistema che permetta facilmente l'identificazione.
Per gli intervenuti che discettano su impronte si/impronte no, fatte in occasione del servizio militare o no, se il servizio militare si fa oppure no, è utile sapere che coloro che non sono nomadi e vivono sul territorio nazionale, sono iscritti all'anagrafe, singolarmente o come componenti di una famiglia, che risiedono in un determinato posto, quindi sono conosciuti e riconoscibili. Perciò, anche i nomadi devono essere riconoscibili ed anche rintracciabili facilmente forse più degli altri.

Anonimo ha detto...

Scusate ragazzi, ma qui veramente stiamo girando intorno ad un problema che nemmeno dovrebbe esistere, perché ogni essere vivente all'interno del territorio nazionale dovrebbe, all'occorrenza essere facilmente identificato, impronte o non impronte. Se non si vuole farlo con l'impronte, si facesse con qualunque altro sistema che permetta facilmente l'identificazione.
Per gli intervenuti che discettano su impronte si/impronte no, fatte in occasione del servizio militare o no, se il servizio militare si fa oppure no, è utile sapere che coloro che non sono nomadi e vivono sul territorio nazionale, sono iscritti all'anagrafe, singolarmente o come componenti di una famiglia, che risiedono in un determinato posto, quindi sono conosciuti e riconoscibili. Perciò, anche i nomadi devono essere riconoscibili ed anche rintracciabili facilmente forse più degli altri.

tullio de bellis ha detto...

totalmente d'accordo con Pasquino...tutti devono essere identificabili, non importa come. L'unica postilla è che lo strumento usato per il riconoscimento non dia luogo a discriminazione. Le impronte digitali sono per alcune persone e per altre no in base alla razza è discriminazione e un fatto dannoso per la sicurezza perchè significa che alcune persone, italiane o no, non possono essere identificate con le impronte. Ciò è dannoso a priori. Quindi va bene qualsiasi strumento ma che valga per tutti!

Anonimo ha detto...

Impronte da rilevare a tutti,
sono utili per il censimento e per altro.

Anonimo ha detto...

Anche ora devo intervenire. il problema della identificazione di un individuo deve essere affrontato. E logico che sarebbe auspicabile prenderle a tutti ma è pur vero che con un paese disorganizzato e sempre in bolletta come l'italia sarebe molto difficile. Ecco che quindi occorrerebbe circoscrivere l'intervento solo dove necessario. credo che un chirurgo chiamato ad operare per una cancrena in un braccio amputerebbe solo questo e non anche le gambe!!Per questo, anche se con qualche riserva concordo con le impronte, per iniziare solo ai rom. La riserva è data dal fatto che il problema viene comunque spostato a valle. Chi comminerà le pene a coloro che compiono reati? E soprattutto quali sanzioni verranno applicate?Quelle ridicole oggi esistenti che con il diabolico meccanismo dei benefici non mandano al fresco nessuno? E dentro quali carceri dovrebbero scontare l'eventuale condanna? C'è troppo, troppo da cambiare, anzi rivoluzionare!!Basta con questo garantismo falso che altro non sta portando se non imbarbarimento ed esasperazione degli animi e di conseguenza altra violenza! Quando occorre ci vogliono anche le maniere forti. Geronimo

tullio de bellis ha detto...

Geronimo anche qui concordo in tutto...anzi in quasi tutto perchè è vero che prendere le impronte digitali ai rom sarebbe utile (se il sistema giudiziario funzionasse decentemente) però non scordiamoci che comunque è un'iniziativa presa per un solo popolo. Ricordare lo sterminio ebreo è un'esagerazione totale però quando in Italia sono uscite le leggi razziali furono preso un pò allo stesso modo dal popolo: nessuno credeva che potessero davvero cambiare qualcosa...e sappiamo come è andata a finire....

Anonimo ha detto...

Caro Geronimo, hai ragione su tutto, ma proprio tutto. Quindi possiamo cominciare e per iniziare stabiliamo che:
1) Quando occorre ci vogliono le maniere forti e, noi le useremo
2) Basta con questo garantismo, da oggi in poi colui che cogliamo in fracanza di reato finisce in galera
3) In quale carceri? Se le carceri non sono sufficienti ne faremo delle altre e anche più confortevoli, tipo all'americana.
4) Quali sanzioni verranno applicate? Quelle previste dalle leggi Italiane, come per tutti gli Italiani
5) Chi comminerà le pene a coloro che compiono reati? I Magistrati ordinari come per gli Italiani, e se mancano i magistrati ne assumeremo altri.
Ora, dopo tutto questo, manca la materia prima, cioè colui che compie il reato; come fare? Vogliamo intanto cominciare con lo scovare il reo? Come facciamo? Potrà essere utile usare le impronte digitali oppure no? Se è si, vogliamo allora cominciare? Ma se le impronte digitali non ci sono da che cosa cominciamo?

Forse, forse si potrebbe intanto iniziare a farle queste benedette impronte o no? Se ci fossero problemi, si potrebbe incominciare a farle per tutti coloro che devono rinnovare la carta d'identità o qualche altro documento di riconoscimento, proprio per non trovarci ad affrontare l'enorme spesa tutta insieme o no?

Anonimo ha detto...

Dimenticavo!!!

I soldi per fare tutto questo dove li troviamo? Beh, basterebbe che i deputati non si alzassero ulteriormente lo stipendio, che forse scovando qualche evasore fiscale in più, si potrebbe anche fare in poco tempo; ma se quei soldi risparmiati prendessero altre vie (come l'ultima vicenda umbra dimostra), allora sicuramente non se ne farebbe niente.