sabato 2 febbraio 2008

Questione del Liceo, questione di libertà

Riportiamo il comunicato stampa del Circolo del 30.01.08, con il quale si replicava ai rilievi della dirigenza scolastica del Liceo "Leonardo Da Vinci" in ordine alla legittmità dell'utilizzo dei locali scolastici da parte del Partito Democratico. A dire del Dirigente scolastico l'utilizzo della scuola è avvenuto in conformtità al protocollo d'intesa stipulato tra il Comune e il Liceo nel 2005, circostanza palesemente falsa.

"In merito alla questione dell’utilizzo dell’Aula Magna del Liceo "Leonardo da Vinci" di Terracina per appuntamenti del Partito Democratico, per la quale v’è stata anche una nota della dirigenza scolastica, pur non volendo indulgere alla facile polemica, teniamo a precisare che il protocollo di intesa stipulato tra il Comune di Terracina e il Liceo in data 14.04.05 prevede, all’art. 3, che il Liceo metterà a disposizione del Comune la c.d. Aula Magna, per l’attuazione di quanto previsto al punto f) del precedente art. 2, ossia (testualmente) "organizzare e promuovere corsi, incontri, riunioni, convegni ed attività consimili aventi ad oggetto interessi di rilevanza pubblica, comunque conferenti nei compiti istituzionali del Comune e/o del Liceo". La costituzione del circolo cittadino di un partito politico, o la chiusura della campagna elettorale per le primarie dello stesso, non sono dunque attività aventi ad oggetto rilevanza pubblica, né tantomeno rientrano nei compiti istituzionali del Comune o del Liceo. Non vi erano intenti strumentali, quindi, nelle critiche che abbiamo mosso verso l’utilizzo dei locali scolastici per scopi politici, anche perché non siamo "strumento" di nessuno. Né è il caso di parlare di "vecchia polemica", dal momento che i nostri rilievi continueranno fino a quando continuerà ad utilizzarsi il Liceo come una sezione di partito. Non ci stancheremo, quindi, di portare all’attenzione dell’opinione pubblica la necessità di tutelare l’indipendenza e la libertà dell’insegnamento, difendendolo dai rischi insiti nella politicizzazione delle istituzioni scolastiche. Al di là di convenzioni, protocolli, richieste o istanze, i partiti politici devono restare fuori dalle scuole.
Il Presidente
Marco Marigliani"

6 commenti:

Anonimo ha detto...

I rilievi da voi mossi saranno anche corretti, ma occore tenerepresente anche la carenza di spazi. L'importante, poi, è che simili attività vengano svolte al di fuori dell'orario scolastico. Non è che si è entrati con i tacchi a spillo in una moschea!Geronimo

Circolo Eleuterìa ha detto...

Le norme vanno rispettate. Il protocollo prevede che gli incontri devono essere "conferenti nei compiti istituzionali del Comune e/o del Liceo"...chiuedere la campagna elettorale o costituire un circolo politico di un partito non rientra nei compiti istituzionali. E poi quella è una scuola, non una sala che si prende in affitto. Nei giorni in cui siamo stati in piazza diversi genitori ci hanno rappresentato che alcuni insegnanti dei loro figli fanno attività di proselitismo per alcuni perosnaggi politici...non possiamo quindi lamentarci di questo, visto che nelle stanze attigue alle aule si fanno comizi, si manda in mondovisione Veltroni che spara le solite ovvietà...è una questione di Libertà, caro Geronimo....e poi quelli sono spazi pubblici, miei e tuoi, non è casa del Preside...

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Anonimo ha detto...

Caro Geronimo, indipendentemente dal fatto che esista o meno un protocollo firmato foss'anche dal Presidente della Repubblica, l'istituto scolastico si deve occupare solamente della formazione culturale dei ragazzi o della formazione per l'avviamento al lavoro, ma non come sindacalista, bensì come lavoratore attivo. L'unica materia che si può, anzi che si dovrebbe fare accuratamente, è "l'educazione civica", materia di cui sono stato sempre costretto a comprare i libri di testo per i miei figli, che non hanno mai avuto l'occasione di usarli (sono state compere forzate ed inutili). Fare educazione civica però, non significa fare all'interno della scuola opera di proselitismo per questo o quel partito, questo o quel sindacato e, soprattutto, non significa approfittare della propria posizione di amministratore dell'istituto per costringere, con la complicità di alcuni professori amici, chi è di opinione politica diversa a sottostare alle proprie prepotenze foss'anche se fatte di domenica o nelle altre feste comandate. Significa invece insegnare agli alunni come si vive in società, onestamente, rispettando le prerogative, i diritti e le ideee degli altri che non la pensano come vorremmo noi. Dal momento che il Preside dell'istituto ha potuto usufruire per i motivi che conosciamo, dell'aula magna, come si comporterebbe se una forza politica avversa, come potrebbe essere A. N., chiedesse ogni settimana (e magari di domenica) l'uso della suddetta aula per poter discutere in assemblea problemi del partito?

Anonimo ha detto...

Le norme vanno rispettate, il protocollo, qualora prevedesse la possibilità che il Preside dell'istituto o il Sindaco della città potessero disporre della scuola a loro piacimento per i loro interessi personali o di partito, DEVE ESSERE CAMBIATO. Il Sindaco ha a disposizione il Municipio per il compito assegnatogli dalle istituzioni, per il quale pago fior di tasse, il Preside dell'istituto "Leonardo da Vinci" ha a disposizione la scuola per l'insegnamento e solo per esso, per il quale pago fior di tasse; per eventuali altri bisogni che non rientrano in queste fattispeci, qualunque essi siano, sia il Sindaco che il Preside della scuola devono trovare altre sedi. Qualora fosse impossibile per loro reperire altre sedi, esistono pur sempre le piazze, che tra l'altro sono servite e servono per i comizi, perciò possono essere usate anche per questi scopi.

Anonimo ha detto...

Io comunque sono sempre del parere che bisogna chiedere sulla questione, l'intervento del Ministero della Pubblica Istruzione, perché mi sembra di capire che il Preside dell'istituto non ha minimamente intenzione di rinunciare a porre in essere il suo arbitrio, classificando pretestuosa ogni eventuale protesta.

Anonimo ha detto...

Provate a scoperchiare il tetto del liceo proprio come fecero al palazzo papale di Viterbo per indurre il conclave ad eleggere il PApa!!!Può darsi che scoraggiati dal freddo non facciano più queste riunioni. Geronimo