venerdì 4 gennaio 2008

Attenzione a chi sale in cattedra.


L'inefficienza della scuola italiana è ormai sotto gli occhi di tutti, impantanata nella cronica incapacità di formare le nuove generazioni sia da un punto di vista umano che culturale. Ogni volta che ci si imbatte nel problema si tenta di spiegarlo con ragioni di carattere sociale, politico, pedagogico e via dicendo; si tende ad incolpare la società, la famiglia, l'avversario politico, il disagio giovanile, la moda.
Una recente indagine del settimanale Panorama ha invece fornito un altro spunto di riflessione. Il periodico ha selezionato cinque test dal questionario Pisa-Ocse 2006 che ha coinvolto un campione di oltre 400 mila studenti quindicenni di 57 Paesi (i quindicenni italiani sono arrivati tra gli ultimi) e li ha proposti ai professori che avrebbero dovuto mettere i ragazzi in condizione di rispondere ai quesiti. Il risultato è stato sorprendente. Per esempio, alla domanda "perchè la fermentazione fa lievitare la pasta" ha risposto correttamente (scegliendo quella giusta tra le opzioni prospettate) solo il 36% degli intervistati, mentre per altre tre delle cinque domande la percentuale delle risposte esatte è stata inferiore al 40%.
Ora, sondaggi del genere non hanno certo la pretesa di essere fedeli rappresentazioni della realtà, ma se docenti in materie scientifiche, presi a caso, non rispondono correttamente a test sottoposti ai loro alunni (si trattava pure di test a risposta multipla, quindi in forma facilitata) è indice che la preparazione degli insegnanti è un problema che va risolto in maniera prioritaria. Come si potrebbe pretendere, infatti, che insegnanti impreparati formino classi di studenti modello?
Come al solito il Ministro Fioroni dice che il Ministero sta lavorando ad un piano di aggiornamento del corpo docente, mentre il Presidente dell'associzione nazionale dei presidi non si dice sorpreso dell'esito dell'indagine, visto che nella scuola italiana non si entra per concorsi bensì per anzianità e graduatorie. Non c'è quindi alcuna garanzia di preparazione per coloro che andranno ad insegnare.
E tra cotanto "asinume", come si può pretendere che gli studenti conoscano il motivo per il quale si alternano il giorno o la notte, o quale è la capitale della Svezia? Che amarezza!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda i ragazzi, nessuna pretesa, solamente qualche speranza, mentre per il Ministro Fioroni, la pretesa di conoscere le sue risposte ai test.