mercoledì 23 gennaio 2008

La spiaggia comunale in gestione ai privati

Il Comune di Terracina sta per mettere fine ad una delle esperienze più interessanti della prima Giunta Nardi: la gestione diretta delle spiagge comunali. Si mette dunque la parola fine ad una delle iniziative dell'Amministrazione Nardi (pochine per la verità) che aveva incontrato notevole favore tra la cittadinanza. Certo, la disorganizzazione e le polemiche nella gestione non sono mancati, così come inspiegabile è la perdita di esercizio risultata in bilancio (i costi sono quasi superiori ai ricavi). L'intuizione però, si dovrà convenire, non è stata niente male, visto che si è regolamentato il caos delle spiagge libere (erano veri e propri immondezzai), si sono creati posti di lavoro (sebbene stagionali), si è fornito un buon servizio alla cittadinanza a prezzi ragionevoli.
Ma nell'ottica perversa delle decisioni amministrative, un qualcosa che funzionava (e ripetiamo, oggigiorno i servizi effiecienti sono merce rara) viene prontamente smantellato. Verrà quindi predisposto un bando di gara per dare in gestione a privati gli arenili comunali. Mha! Non trovate che questa decisione sia poco condivisibile? Ma così è, il dado è tratto. E speriamo allora che la gara sia vera, senza le "infliuenze" (politiche e non) cui troppo spesso assistiamo; e speriamo poi (soprattutto) che i gestori futuri sappiano fornire all'utenza un servizio all'altezza del lungomare di Terracina. Vedremo...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Puoi anche restare ad occhi aperti fino a quando quest'ultima idiozia sarà consumata, per vedere che è come tutte le altre poste in essere da questi e da altri amministratori prima di essi: nulla deve cambiare, le cose che potrebbero portare un utile al popolo coglione devono essere date a pochi amici, furbi, per far godere loro dei risultati. E' uno spettacolo già visto troppe volte, come una di quelle pellicole che la televisione ci propina anche quando è a brandelli: le storie del porto, della stazione ferroviaria, dell'ospedale, di tutto l'intero litorale e non solamente di quello che si vuole alienare adesso, delle piazze che spariscono per lasciare posto a quattro tavolini di bar (tanti se ne possono mettere), di marciapiedi che vengono inghiottiti dai tavolinetti e dove un pedone deve stare attento a non pestare il piede all'avventore. E del canale Lungo Linea Pio VI non ne vogliamo parlare? Fino a quando potremo usufruirne tutti? Fino a quando resterà a disposizione di tutti il tratto che dalla passerella (via Dante Alighieri) arriva fino all'ultimo ponte verso il mare? Sono questi spettacoli che vedo e rivedo anche ad occhi chiusi, perché cambiano i musicisti ma la musica è aempre la stessa.

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con pasquino 1946 e ricordo che quando questi amministratori nella passata legislatura decisero di valorizzare il tratto di spiaggia che fino ad allora era rimasta libera e di istituire il parcheggio a pagamento lungo il litorale ed in altre zone della città, pensai che finalmente era arrivato qualcuno che aveva in animo il bene della città stessa e dei suoi cittadini. Era un bellissima idea sia quella di sfruttare l'arenile, sia quella di istituire il parcheggio a pagamento: nell'un caso come nell'altro, ci sarebbe stato un sostanzioso introito finanziario nelle casse del Comune. Ed in effetti, sentendo dopo la stagione estiva i commenti di chi aveva avuto parte attiva nella realizzazione di questo progetto, mi convinsi sempre più che, con le dovute, necessartie correzioni, si era finalmente imboccata la strada giusta. Bastava creare per l'arenile una società per azioni, in cui il Comune, manteneva la proprietà con oltre il cinquanta per cento delle azioni e immettere sul mercato le altre azioni e sarebbe stato il "non plus ultra". Il Comune avrebbe avuto solamente il fastidio di incassare la sua sostanziosa parte e niente altro.
Invece, come sempre è accaduto per le occasioni citate da pasquino 1946, anche questa volta non si è voluto smentire il vecchio adagio che recita: il lupo perde il pelo ma non il vizio. E, come per la stazione ferroviaria che doveva essere fatta a Terracina, ma per l'incuria degli amministratori è stata fatta a Formia, con tutto quello che ne è derivato in termini economici sia per le Ferrivie che per i Terracinesi; come per questo residuo di stazione attuale, che invece di valorizzare deve essere eliminato, ma che prima di eliminare bisogna mettere in sicurezza con una rete difensiva lungo tutto il binario da Fossanova a Terracina, deve essere elettrificata; come per il porto che poteva essere ampliato con la ricostruzione post bellica ma che non è stato fatto, perché altrimenti i pescatori di Ponza potevano venire a vendere il pesce a Terracina, a discapito di quei quattro proprietari di peschereccio esistenti in loco, ma che deve essere ampliato ora, mentre possiamo solamente ringraziare perché sarà sistemata la pavimentazione, allorché altri faranno il porto che sarà motivo di invidia anche per Napoli; come per l'ospedale Fiorini, che dopo aver creato invidia tra i vicini, è rimasto bloccato con i lavori e poi quel che si era riusciti a fare è stato in seguito barattato anche da chi aveva fatto l'occupazione proletaria per averne l'apertura, anche l'arenile non sarà più proprietà del Comune, ma sarà dato...a chi? Per quanto?

Anonimo ha detto...

Tutto si può dire di questi amministratori terracinesi, ma non che non abbiano a cuore il bene dei cittadini. Pensate infatti, che stanno portando avanti un progetto per la costruzione di un ascensore per il centro storico. Vabbè che il progetto fu ideato da un personaggio che alla veneranda età di 80 anni ancora, forse, non era sclerotico, visto come sapeva ancora salvaguardare i suoi interessi, ma dal momento che non è più nel mondo dei vivi, si potrebbe anche soprassedere...e invece, NO! Perché il personaggio era molto apprezzato nel partito Repubblicano, partito di cui il city manager è uno degli esponenti più importanti ed è uno...che non dimentica!!! Ma, a pensarci bene, forse nessuno dei Repubblicani dimentica. Mi piacerebbe solamente sapere come farebbero a conciliare un'opera futuristica o comunque moderna, su un insieme di strutture esistenti da secoli. Forse faranno come fece Pio VI quando fece edificare Palazzo Braschi, che in tale occasione fece radere al suolo la torre bizantina ed il muro di cinta della città ad essa collegata, oppure faranno in modo che una cassapanca venga spostata da sotto a sopra e viceversa mediante un sistema di funi tirate da due asinelli, visto che di schiavi manco a parlarne, dato i tempi? Comunque, anche se si sono fatti scappare "lo Squero" che faceva parte integrante del progetto, le intenzioni di permettere di raggiungere facilmente il centro alto, è encomiabile.