mercoledì 23 gennaio 2008

Comunque sia...buon compleanno, Costituzione!

C'è chi l'ha definita "Costituzione di carta", chi l'ha osannata al pari di uno scritto sacro, chi l'ha bistrattata, insultata, tradita, chi, ancora, la ritiene enfaticamente "cemento di unità nazionale"; alcuni hanno strepitato ad ogni tentativo di modifica, in nome di un miope (e pretestuoso) concetto di immutabilità, molti altri l'hanno strumentalizzata, altri ancora stravolta e politicizzata; i più ne parlano senza conoscerla, altri tacciono e la ignorano completamente; c'è chi ne evidenzia le pecche dimenticando i pregi e chi dimentica le pecche evidenziandone i pregi; ci sono coloro che la considerano morta, altri marxista, alcuni la vorrebbero riformata, altri cambiata, qualcuno addirittura cancellata, altri ancora la renderebbero più viva e moderna, al passo con i tempi e con una realtà sociale molto diversa da quella con cui dovette confrontarsi la Costituente; c'è chi la modificherebbe a mezzo di una nuova Assemblea Costituente, chi con il procedimento dell'art. 138, chi ancora vorrebbe lasciare immutata la prima parte, chi travolgerebbe anche quella. E' questa la Costituzione (e molto di più ancora), dibattito continuo e grandioso compromesso politico nato sulle macerie di uno Stato dissolto e lacerato da dolororse ferite, a tutt'oggi non rimarginate. Ed oggi compie 60 anni.
Auguri dunque alla Carta Costituzionale! Ma auguri che non significano rigetto di qualsivoglia riforma, di ogni tentativo di sua modernizzazione, e, soprattutto, rifiuto di qualsiasi tentativo di renderla effettiva e vivente in relazione alla società italiana di oggi, inevitabilmente diversa da quella di 60 anni fa.
Crediamo quindi che una profonda riforma della Costituzione (e più in generale delle Istituzioni) sia necessaria, urgente ed ineludibile, ma non è certo sufficiente per ridare all'Italia la capacità di tirarsi fuori dal pantano socio - politico e culturale in cui è piombata. Così come, nello sport, non è sufficiente modificare le regole del gioco per ottenere una bella partita, allo stesso modo non basta riformare la Costituzione per ridare all'Italia la Politica che meriterebbe un grande Paese: ci vogliono gli "uomini", nel primo caso valenti giocatori, nel secondo politici di spessore, seri e capaci di far Politica. E, quanto a caratura dei personaggi che affollano il panorama politico di oggi, il quadro è davvero poco incoraggiante.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La Costituzione dovrebbe essere tutta riscritta. Come può andare bene a distanza di 60 anni? La gente è cambiata, l'Italia è cambiata e quindi anche la costituzione deve stare al passo con i tempi. In questo Paese non cambia mai un cavolo.
Eretico

Anonimo ha detto...

Non sono d'accordo con anonimo e faccio alla Costituzione tutti i miei migliori auguri, per questi sessant'anni e per i prossimi duemila, soprattutto perché Essa è come la Bibbia, dalla quale ognuno estrapola quello che più gli fa comodo. Pertanto, è anch'Essa adatta a tutte le circostanze.

Circolo Eleuterìa ha detto...

Bhe, il fatto che la Costituzione si adatti alle situazioni è dovuto alla scelta di creare una legge fondamentale non rigida, aperta, scelta condivisibilissima fatta dai Costituenti...ma credo che non si possa prescindere da una sua revisione, per renderla varemanete vivente in ogni sua parte.....