mercoledì 18 febbraio 2009

Una protesta da non passare sotto silenzio.

C'è una protesta che merita di avere la più grande risonanza possibile. E' quella degli avvocati del Foro di Latina. Non dico questo solo in ragione della mia attività professionale, ma perchè un Tribunale che sta al 98° posto (mi pare che sia questa la posizione) nella classifica di efficienza tra tutti i tribunali delle provincie italiane (seguito solo dai tribunali calabresi) non può certo assicurare i diritti dei cittadini. E si consideri che l'efficienza della giustizia non è interesse solo degli avvocati o degli operatori del diritto, ma dell'intera collettività. E' indubbio che lo stato pietoso in cui versa la giustizia in Italia (e a Latina in particolare) nuoce più di tutti a chi al sistema giudiziario si rivolge per ottenere il rispetto dei propri diritti, dunque ai cittadini, alle imprese, a chi le leggi le rispetta e ne pretende il rispetto.
Ora, riportiamo la notizia.

" Roma (18/02/2009) - Circa 120 avvocati della provincia di Latina hanno manifestato questa mattina davanti alla sede del Consiglio superiore della magistratura a Roma per sollecitare interventi e soluzioni per la crisi della giustizia pontina. Due pullman sono partiti da Latina e un altro da Gaeta per raggiungere piazza dei Marescialli, dove gli avvocati, con la toga indosso, hanno protestato. Una delegazione del consiglio dell'ordine di Latina, composta dal presidente Giovanni Malinconico, dal segretario Carlo Macci e dal tesoriere Aldo Panico, è stata ricevuta dal segretario generale del Csm Carlo Visconti, al quale i legali hanno manifestato il disagio del sistema giustizia pontino, a partire dai posti vacanti di presidente del tribunale, presidente di sezione penale e presidenti della I e II sezione civile. I disagi del tribunale pontino, hanno inoltre spiegato gli avvocati, riguardano anche la carenza di organico tra i magistrati e tra il personale di cancelleria e la mancata assegnazione di posti vacanti nell'organico dei magistrati. Un nuovo incontro è stato concordato, in data da stabilire, con il vicepresidente del Csm Nicola Mancino. Il 6 marzo gli avvocati torneranno a manifestare a Roma davanti al ministero della Giustizia".

Emilio Marigliani

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Siamo una categoria bistrattata, a dispetto di quello che ne pensa l'utenza tutta (che invece ci ritiene privilegiati ed intoccabili). Perciò sfatiamo questo mito della nostra "irragiungibilità" ed "invidiabilità" perchè, cari i miei concittadini, non è così. Farebbe bene a tutti trascorrere una delle nostre settimane - tipo di lavoro ....ammesso che ne esca vivo! Comunque, non ho potuto partecipare alla manifestazione di oggi e mi piacerebbe poter andare alla prossima del 6 Marzo, ma anche in quel caso il lavoro viene per primo.....così credo che non potrò manifestare per i diritti della mia professione proprio a causa della mia professione! Sembra il colmo,ma è tristemente vero. Laura G.

Anonimo ha detto...

LA GIUSTIZIA!!!
Si fa un gran parlare della Giustizia in questi giorni, si è sempre fatto un gran parlare della Giustizia, anche durante il periodo del Governo Prodi, come di ogni altro Governo e ognuno ha tirato fuori la sua ricetta: chiusura delle caserme con accorpamento dei militari, lodo Alfano, separazione delle carriere, intercettazioni, poliziotto di quartiere e, chi più ne ha più ne metta, ma a nessuno è venuto mai in testa che l'unica possibilità di far funzionare la giustizia, fermo restando il dovere di migliorare alcune leggi (che poi non sono i miglioramenti che vorrebbero molte forze politiche, ma altri), è il sacrosanto dovere di aumentare le risorse economiche per poter aumentare gli organici ed il materiale occorrente a tutti coloro che operano per una Giustizia che funzioni realmente.
Oggi la Sinistra sbraita contro l'operato del Governo in carica, dimenticando quello che faceva quando era al Governo, mentre quella forza politica che era all'opposizione e oggi al Governo sbraitava dall'opposizione; ma, con modi diversi ognuno delle due forze se ne infischiava della necessità di destinare più risorse per far funzionare la loro comunque tanto bistrattata Giustizia.
Ci vuole forse uno scienziato e premio Nobel per capire che occorre mettere più Giudici (e pagarli), più Cancellieri (e pagarli), più poliziotti (e pagarli), più carceri e relative Guardie Carcerarie (e pagarle)?
Anche se ci fosse bisogno di questi scienziati per far capire queste cose, la colpa sarebbe comunque dei Governi che si susseguono, stante i continui tagli alle risorse per la ricerca e per l'istruzione, tagli che non permettono di averne molti di scienziati.
Ed allora, volendo far risparmiare sulle risorse per l'istruzione, facciamo dei problemini come facevamo alla scuola elementare , così speriamo che tutti possano capire.
Problema: se un Giudice riesce ad evadere tre cause al giorno, quante cause saranno evase con dieci Giudici?
Altro problema: se dieci cause date da giudicare ad un giudice durano mediamente dieci anni, quanto tempo dureranno dieci cause date a dieci Giudici?
Il primo capo del governo che riuscirà a risolvere i problemi, avrà un bel premio.