lunedì 9 giugno 2008

TIRO AL BERSAGLIO

Ragazzi, è fatta! Abbiamo scoperto, con grave colpevole nostro ritardo (sono 2 giorni che esiste), che è possibile interloquire con i rappresentanti delle istituzioni terracinesi. Ebbene sì! Lo diciamo a voi che vi lamentate sempre: un amministratore terracinese di consistente peso ha infatti avuto la sensibilità politica di creare un proprio blog. E' vero....giuriamo...è un filo diretto con l'Assessore! Qualunque richiesta potete farla lì...tutto ciò che volete. E siamo certi che saprete usare gli argomenti più giusti (ci raccomandiamo, frequentate quel blog, visto che coloro che hanno finora commentato i post sembra che vivano su marte)!
Buona scrittura.
Indirizzo: http://www.giulianomasci.blogspot.com/

PS Ora però non smettete di frequentare qusto blog, mi raccomando!


1 commento:

Anonimo ha detto...

Dietro il vostro consiglio mi sono permesso di dare una guardatina al blog ed ho letto la spiegazione data dal Vice Sindaco sul fatto che il Consigliere Coccia abbia detto che i Consiglieri della Maggioranza sono obbedienti come pecore e la risposta di un commentatore che concludeva dicendo: detta così, sembra vera (lasciando comunque trasparire qualche dubbio). Ed anch'io ho dei dubbi.

Sicuramente il Consigliere Coccia ha esagerato con gli aggettivi, ma altrettanto sicuramente l'Assessore e Vice Sindaco Giuliano Masci, se voleva dimostrare che la Maggioranza non è come l'ha paragonata Coccia, avrebbe anche potuto illustrare meglio il tipo di garenzia. Se l'esempio fatto da Masci in Consiglio Comunale è quello riportato nel suo blog, allora è sicuro che gli aggettivi usati da Coccia sono molto benevoli.
Infatti, non può paragonare con un mutuo fatto da un personaggio per l'acquisto di un appartamento sul quale sarà imposta ipoteca, il prestito chiesto da Acqualatina S.p.A e per cui l'Amministrazione di Terracina si sta facendo ipotecare le "sue" azioni. Se Egli invece, è riuscito a far capire quanto riportato sul blog, allora i casi sono due: o i componenti della Maggioranza sono ignoranti (nel senso letterale della parola), o hanno lo stesso interesse di Masci a che la cosa si faccia; ed allora avrebbe ragione Coccia.
Bisogna poi dire che è vero che milioni d'Italiani hanno realizzato il sogno della loro vita acquistando un appartamento con il sistema del mutuo, ma è altrettanto vero che una grande quantità d'Italiani, non potendo continuare a pagare il mutuo, si son visti sequestrare e vendere all'asta il suddetto appartamento, rimanendo senza appartamento e senza i soldi delle rate già pagate.
Se la società Acqualatina voleva un prestito, poteva fare un aumento di capitale, che doveva poi essere sottoscritto dai soci, oppure poteva chiedere i soldi in banca e dare come pegno una parte delle azioni di chi detiene la maggioranza e non quelle dei singoli soci.
Se poi, per sottoscrivere l'aumento di capitale, il Comune di Terracina aveva bisogno di soldi, poteva chiederli in banca ed allora si che poteva essere valido dare in pegno le azioni, ma quei soldi dovevano prima passare per le casse del Comune. Però, se la condizione economica del Comune non permetteva l'acquisto dei diritti legati all'aumento di capitale, il Comune doveva fare a meno di sottoscrivere tale aumento di capitale e lasciare che lo facesse chi lo volesse.
Per quanto riguarda la richiesta della Corte dei Conti, può anche essere come dice Lui, ma le vicende giudiziarie che hanno investito Acqualatina, pur se ancora devono essere definite, la dura opposizione di alcuni Comuni della provincia, la richiesta recente del Comune di Anzio di voler uscire da Acqualatina, la stessa decisione del Comune di Latina di soprassedere momentaneamente, avrebbero dovuto comunque consigliare la nostra Amministrazione, almeno di attendere gli eventi, per essere sicuri d'operare nel modo e nei tempi giusti.
Ma al di la di tutto, in considerazione dell'immane debito economico a cui deve fare fronte il Comune di Terracina, io sono sicuro che se va in porto quanto deliberato circa il pegno sulle azioni, possiamo già ora considerare persa anche la rimanente propietà dell'acqua di Terracina.