
Un amico frequentatore di questo blog ci sollecita una discussione intorno alla proposta normativa (licenziata in commissione) sulla riforma della legge per l'elezione dei parlamentari europei. La propsota prevede, tra l'altro, una soglia di sbarramento al 5 % ed il principio delle liste bloccate. In sostanza, poichè la legge non consentirà di esprimere preferenze, anche alle europee si potrà votare la lista ma non il singolo candidato.
Personalmente (ma cerdo di interpretare anche il pensiero di molti nostri associati, con i quali ho discusso in proposito) ritengo che il blocco delle liste sia una pratica antidemocratica, dal momento che non solo lascia la designazione dei candidati nelle mani delle segreterie dei partiti, ma, oltre a scippare l'elettore della facoltà di votare per la persona cui si vuole concedere il mandato parlamentare, priva i candidati estranei ai lobbistici ingranaggi partitocratici del diritto di essere eletti (anzi, diciamo pure che nemmeno entrare in competizione). Ed allora, come potrà mai esserci aria nuova nella politica italiana se si creano sistemi del genere? Se si pianificano assemblee popolari di "nominati" (con tutto il mercimonio che ne consegue) anzichè consentire ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti dubitiamo che il nostro Paese possa mai uscire dal pantano politico - sociale in cui è piombato.
Considerate pure che queste sono le conseguenze naturali di sistemi elettoriali bipolari, in cui, di solito, le scelte vengono prese da due persone (e dai loro consiglieri). Abbiamo voluto un sistema che non tenesse conto delle minoranze (chi vi scrive è sempre stato proporzionalista convinto, fin da quando nel 1993 è nato l'invasamento generale per il maggioritario uninominale) e che se ne fregasse dei principi di proporzionalità elettiva? Ebbene, questo è il risultato! Il sistema attuale è sì proporzionale, ma improntato al più feroce bipolarismo di tipo maggioritario uninominale (addirittura con il premio di maggioranza), in cui sono due le teste che decidono e 900 quelle che ossequiano. Un po' quello che è successo per l'elezione diretta del Sindaco (altra vittoria dell'isolano Mariotto), legge anche questa che non ha mai ricevuto il mio entusiasmo. Oggi il Sindaco ha un potere assoluto, potendo infischiarsi degli equilibri politici, degli assessori (licenziabili in qualunque momento) e del Consiglio comunale. Può in molti casi scegliere i dirigenti (vero potentato dei giorni nostri) quasi fosse un feudatario; e costoro non solo rispondono esclusivamente a lui, ma possono agire senza alcun controllo (dell'abolizione del CORECO attuata con L. cost. 3/2001 vogliamo parlarne?). E' democrazia questa? Non credo! Quindi é evidente che se parliamo di criticità del sistema "democrazia" (inteso etimologicamente come potere del popolo) in Italia iniziamo ora e finiamo tra una decina di anni. Ma le liste bloccate, per tornare all'origine della discussione, ritengo siano un esproprio delle facoltà politiche di un popolo.
Emilio Marigliani