
Anche a Terracina la tanto vituperata TARSU sta per essere messa in soffitta. Arriva infatti la TIA, la Tariffa di Igiene Ambientale. Si tratta in sostanza di una tariffa che copre tutti i costi per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti. A differenza di come avveniva con la precedente tassa, le entrate conseguenti all'applicazione della tariffa andranno a coprire per intero il servizio di nettezza urbana. In sé il principio potrebbe anche non essere tanto malvagio, dal momento che la tariffa è divisa in due parti: la prima (quota fissa) copre i costi di esercizio; la seconda (quota variabile) dovrebbe variare in base a quanti rifiuti vengono prodotti dalla singola utenza. Si crea un sistema virtuoso in cui, però, ovviamente, presupposto fondamentale è la raccolta differenziata. Gli importi s pagare risulteranno infatti più leggeri nel caso in cui l'immondizia diventi risorsa, tramite appunto i procedimenti di riciclo. Ebbene, anche noi ci apprestiamo ad inziare quest'avventura, ma, come al solito, con notevoli anomalie. Prima di tutto non viene fatta nessuna nuova gara e l'unico interlocutore del Comune è la Terracina Ambiente S.p.a. (la stessa che da anni ci fornisce un servizio non degno di un paese civile), la quale ha presentato un piano di servizi di igiene urbana che, per l'anno 2010, ha un costo di circa 8 milioni di euro. Se si raffrontano le voci di costo con quelle che il gestore del Servizio di nettezza urbana ha presentato nel 2006 (e con il quale ha ricevuto l'affidamento, ciò che la dice lunga sulla sua correttezza: vincere un appalto con un'offerta che nel giro di 3 anni vine quadruplicata), il cui costo era inferiore ai 3 milioni di euro, ci si accorgerà che la faccenda non quadra. E non quadra perchè, più o meno, nel piano di 3 anni fa si prevdevano gli stessi servizi che si prevedono oggi (differenziata compresa), ma ad un costo inferiore di ben 5 milioncini. Anzi, nel 2006 per meno di 3 milioni, si assicurava una differenziata pari al 40% dell'intera raccolta, mentre oggi si assicura solo il 32 %. Come funziona allora? Il 40% a 2 milioni e rotti, mentre il 32% a più di 8 milioni? La faccenda non quadra e ne dovrete convenire! Siccome poi queste non sono le uniche incongruenze, tocca stare molto svegli. Quando la gara d'appalto manca, i politici ballano! Quindi, cari amici, la mancata gara, le incongruità su costi e servizi e molte altre cosette strane di cui vi daremo conto in seguito ci devono fare drizzare le antenne su questo nuovo salasso. Perchè, anche in questo caso, dalle prime stime emerge che rivoluzioni del genere non portano mai sconti, ma duri rincari, contro i quali è necessario che si insorga!
Emilio Marigliani